Asta GIOIELLI E OROLOGI D POLSO | 1 dicembre 2015

1 dicembre 2015 | GIOIELLI E OROLOGI DA POLSO

 

Esposizione Milano | da venerdì 20 a domenica 22 novembre, orario 10-13/14-18

Esposizione Firenze | da venerdì 27 a lunedì 30 novembre, orario 10-13/14-19

 

Pandolfini Casa d’Aste apre le vendite del mese di dicembre 2015 con i cataloghi Gioielli e Orologi da polso al quale farà seguito quello di Argenti e Numismatica.
A prescindere dall’eccezionalità di certi pezzi, che non mancheremo di ricordare, questi due cataloghi presentano al loro interno diversi e interessanti spunti collezionistici, un filo rosso lungo il quale ci muoveremo per descrivere alcuni dei lotti  che verranno esitati in Borgo degli Albizi 26, nei giorni 1 e 2 dicembre 2015.

 

PERLE NATURALI
Iniziamo con la vendita del 1 dicembre parlando di perle naturali e della loro rarità, ragione per la quale i gioielli con esse realizzati raggiungano nelle vendite cifre sempre più alte. In questo catalogo, che ne contempla almeno una quindicina di lotti, ricordiamo una Collana négligé degli anni ’20 formata da una sottile catena intercalata da brillanti di taglio vecchio che termina in un pendente asimmetrico con finali in perle naturali amovibili (10.000/15.000 euro).
Di grande qualità sono anche le due perle naturali, sospese a un motivo traforato impreziosito con brillanti, che pendono da un Paio di orecchini in oro bianco (stima 10.000/15.000 euro).
 

LA GIOIELLERIA FIRMATA: BUCCELLATI E BULGARI
La gioielleria firmata è uno dei capisaldi del mercato internazionale, tra questi sono particolarmente apprezzati e ricercati dai collezionisti per l’alta qualità della lavorazione i gioielli realizzati da Buccellati.
Della maison milanese aperta nel 1919 il catalogo, tra gli altri, propone una Collana contraddistinta dalla tipica satinatura dell’oro giallo e dell’oro bianco sposati, mediante l’uso di sapienti ceselli, a formare castoni entro cui sono montate le pietre, in questo caso diamanti e una grande ametista cabochon nel pendente amovibile. La collana, che è riconducibile alla produzione degli anni ’70 in virtù del motivo a smerlo del castone dell’ametista, è un monile dai due volti: semplice ma elegante nell’alternanza dei soli elementi ovali è adatto ad ogni occasione, mentre l’aggiunta del pendete, per le dimensioni e la qualità della pietra, lo rende un gioiello da sera a tutti gli effetti (stima 10.000/15.000 euro). Questa collana, assieme ad altri gioielli e alcuni argenti, proviene dalle proprietà italiane della signora Barbara Piasecka Johnson.
Le pietre colorate sono sempre molto apprezzate specialmente se di molti carati con luce e colore perfetti, ulteriore atout è l’essere montata in un gioiello studiato da una delle grandi firme internazionali della gioielleria. E’ questo il caso di un bello smeraldo colombiano di 8,14 carati montato da Bulgari, in un uno dei suoi modelli più classici, l’Anello “Trombino”, realizzato come una fascia decorata da brillanti e diamanti baguette (stima 18.000/30.000 euro).
 

COLLEZIONE DI CAMMEI
Altri stimoli, e altre memorie - come non ricordare la felice stagione del Gran Tour - suscita la raffinata collezione di cammei presentata nella vendita. Solo monili di alta qualità che spaziano dalla fine del XVIII secolo al periodo Liberty ma che hanno un comun denominatore, la pregevolezza della fattura riconoscibile nella finezza dei tratti intagliati.
Nonostante i cammei fossero diffusi nell’antichità classica il collezionarli prende corpo nel Quattrocento, da un lato per le doti magiche che si attribuivano a pietre e soggetti, dall’altro per la preziosità dei materiali e della grande maestria con cui erano realizzati, qualità che ne facevano anche un'ottima forma d’investimento. Senza soluzione di continuità si arriva all’epoca Neoclassica quando la rivisitazione dell'antico, attraverso forme semplici ed eleganti, fece si che i pezzi contemporanei fossero preferiti a quelli antichi e, sulle rotte del Grand Tour, il collezionismo di cammei raggiunse le classi abbienti del Nord Europa.
Oggi i cammei più richiesti sul mercato sono quelli romani, rinascimentali e del XVIII-XIX; dal punto di vista stilistico, sono particolarmente apprezzati i cammei in cui gli strati di pietra sono utilizzati all'interno del disegno per aumentare l'effetto di profondità.
In asta: un Cammeo in calcedonio al centro di una catena a maglia sottile raffigurante una scena mitologica di libagione con figure in vesti classiche, databile alla metà del ‘700 (stima 500/800 euro), mentre è neoclassico il Cammeo raffigurante un profilo classico intagliato in calcedonio entro una greca in oro con bordo in smalto rosso, nel lotto in vendita è accompagnato da un Cammeo in calcedonio con cornice ornata da perline (stima 800/1500 – euro [2]). Molto articolato e di grande finezza nella resa dei particolari è il Cammeo in conchiglia montato a spilla, degli inizi del sec. XIX, raffigurante una scena mitologica con il Carro di Apollo e Galatea con i delfini (stima 800/1.200 euro).
Concludiamo questo breve excursus arrivando ai giorni nostri con un Cammeo, di fine Ottocento, montato a pendente da Bulgari (stima 1.500/2.500 euro).
 

GIOIELLI D’ARTISTA
E’ un fenomeno culturale del XX secolo, che si diffonde in Europa come espressione della volontà di riportare il gioiello all’unicità delle creazioni del passato, componente alla base del concetto di gioiello, contrastando la monotonia dell’oggetto di serie in cui si perde totalmente il valore artistico.
In Italia il fenomeno è riconducibile all’orafo romano Mario Masenza che offre a pittori e scultori emergenti, di quella che sarà poi chiamata la “Scuola romana”, la disponibilità del proprio laboratorio per sperimentare la loro creatività avvalendosi di antiche tecniche di lavorazione; dopo un inizio difficile, l’iniziativa è premiata dal grande successo della prima esposizione alla Galleria del Milione a Milano nell’ottobre 1949.
Il nostro catalogo propone un Pendente di Gino Marotta in oro giallo con uno dei soggetti più tipico della sua produzione, l’albero (stima 1.000/1.500 euro). Di Mastroianni, invece, sarà battuto un Anello in oro giallo satinato realizzato come un disco traforato con elementi astratti (stima 500/800 euro), mentre per Franco Cannilla presentiamo l’Anello “Colosseo” in oro giallo e diamanti (stima 800/1.200 euro) e un Bracciale a fascia con smeraldi in oro giallo traforato e martellato (stima 1.500/2.000 euro). Poi, di Giuseppe Uncini, saranno presentati un Anello in oro giallo martellato con composizione astratta di motivi circolari decorati in brillanti (stima 500/800 euro) e una Spilla in oro giallo, smeraldi e diamanti di forma astratta (stima 800/1.200 euro). Concludiamo con George Braque del quale sarà battuta una Grande Spilla della serie “Les Oiseaux”, ascrivibile al 1950 circa, in oro giallo martellato raffigurante un volatile stilizzato, con un piccolo occhio in smeraldo (stima 3.000/5.000 euro).
 

OROLOGI
Per un collezionismo sempre più diffuso e dai mille volti, il catalogo di dicembre presenta una trentina di Rolex, dal Daytona al Submariner, al GMT, allo Yacht-Master, al Date Just fino al Day-Date; esemplari vintage ed di produzione recente, con stato di conservazione pari al nuovo, declinati nei modelli sportivi più ricercati. Tra i vintage segnaliamo il Rolex Oyster Cosmograph Daytona Ref. 6263/6265 in acciaio (stima 14.000/20.000 euro). Poi, un esemplare un po’ speciale realizzato ad hoc su richiesta del committente: un Rolex Oysterquartz Day Date del 1982-’83, in cui il quadrante interamente realizzato in pavé di brillanti con gli indici in onice e la lunetta decorata da una fila di diamanti baguette cambiano volto alla tipica cassa disegnata da Gerald Genta negli anni ’70 (stima 10.000/15.000 euro).
La decorazione in brillanti, che in questo caso riguarda gli indici, la lunetta e il bracciale, rende particolarmente prezioso e molto ricercato un altro modello di Rolex in catalogo: il Day Date, con una referenza ascrivibile al 1977, realizzato in oro bianco (stima 10.000/15.000 euro)

DALLE PROPRIETA' DI BARBARA PIASECKA JOHNSON
Come accennato più sopra parlando della gioielleria firmata, la Collana con ametista di Buccellati fa parte di una serie di oggetti pervenuti a Pandolfini Casa d’Aste dalle proprietà italiane della signora Barbara Piasecka Johnson.
Questo splendido gioiello sarà in asta il 1 dicembre assieme a un Portafotografie da viaggio, firmato Bulgari, in oro giallo satinato con effetto moiré (stima 1.500-2.000 euro), a una delicata Spilla a barretta in oro bianco, oro giallo,  pietre di luna cabochon e corolle in diamanti taglio vecchio (stima 1.000-1.500 euro) e a una piccola collezione di gioielli in corallo. Tutti in una morbida colorazione arancio, sono: un Parure montata in oro giallo cesellato composta da di Bracciale a sei fili con fermaglio inciso e un Paio di orecchini tondi (stima 2.000-3.000 euro); un Paio di orecchini pendenti in oro giallo e coralli intagliati (stima 1.200-1.800 euro), un Grande pendente rettangolare in oro giallo e corallo intagliato con profilo femminile (stima 1.000-1.500 euro).
Gli altri oggetti provenienti dalle medesime proprietà saranno in asta il 2 dicembre e sono: Quattro ramaioli in argento sterling di Bulgari, Quatro salver londinesi, tre del Settecento e uno degli inizi del ‘900, una Coppia di posate raffiguranti due satiri (descrizioni e stime nel comunicato relativo all’asta specifica “Argenti e Numismatica”).

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Presentiamo in catalogo una sessione dedicata a gioielli e argenti della proprietà di Barbara Piasecka Johnson.
Nata il 25 febbraio del 1937 a Staniewicze in Polonia. Barbara Piasecka dopo gli studi in Storia dell’arte e la laurea conseguita all’ Università di Wrocław, lasciò la Polonia  alla volta degli Stati Uniti nel 1968.
Nel 1971 si sposò con John Seward Johnson con il quale condivise la grande passione per l’arte, tanto che in soli vent’anni insieme formarono un’importante collezione di opere d’arte orientandosi soprattutto verso l’arte antica: dipinti, sculture e oggetti d’arte, gioielli e argenti.
La Signora Piasecka Johnson amò vivere tra le sue opere d’arte e di artigianato e le sue dimore furono sempre arredate con gran raffinatezza così che potessero accogliere nel miglior modo la sua collezione. Le opere d’arte non furono tuttavia mai relegate al suo solitario sguardo, bensì le rese fruibili al mondo, grazie a prestiti ai Musei e alla disponibilità che diede agli studiosi alla ricerca sulle stesse. In particolare, la dimora di Assisi in Italia fu specchio della sua passione per l’alto artigianato e per le grandi creazioni dei Maestri italiani ed è da questa sua dimora che provengono gli argenti e i gioielli  illustrati in questa sessione di vendita.