Giuseppe Pellizza da Volpedo
(Volpedo, 1868 - 1907)
PRATI E COLLINE DELLA VAL CURONE O PRATI E COLLINE LUNGO IL CURONE
olio su tavola, cm 29x71
firmato "P. di Volpedo 1895" in basso a sinistra
al retro: iscritto "Prato a San Rocco / ore 14 del 14 novembre"; cartiglio "Mostra di Giuseppe Pellizza da Volpedo, Alessandria, Pinacoteca Civica, giugno - ottobre 1954 / n. 42"; cartiglio "Galleria Pesaro, Milano"; timbro "Esposizione Postuma delle opere di Giuseppe Pelezzi da Volpedo, Milano, Galleria Pesaro, gennaio 1983"; cartiglio "Mostra postuma di Pellizza da Volpedo, Bergamo, Galleria d'arte della Rotonda, maggio 1947, catalogo n. 48"; cartiglio "Mostra commemorativa di Giuseppe Pelizza da Volpedo, Torino, La Stampa, gennaio 1939 . XVII"
MEADOWS AND HILLS OF THE CURONE VALLEY OR MEADOWS AND HILLS ALONG THE CURONE
oil on panel, 29x71
signed "P. di Volpedo 1895" lower left
on the reverse: inscribed "Prato a San Rocco / ore 14 del 14 novembre"; label "Mostra di Giuseppe Pellizza da Volpedo, Alessandria, Pinacoteca Civica, giugno - ottobre 1954 / n. 42"; label "Galleria Pesaro, Milano"; stamp "Esposizione Postuma delle opere di Giuseppe Pelezzi da Volpedo, Milano, Galleria Pesaro, gennaio 1983"; label "Mostra postuma di Pellizza da Volpedo, Bergamo, Galleria d'arte della Rotonda, maggio 1947, catalogo n. 48"; label "Mostra commemorativa di Giuseppe Pelizza da Volpedo, Torino, La Stampa, gennaio 1939 . XVII"
Provenienza
Milano, Collezione Gianzano, dal 1920 al 1939
Milano, Collezione R. Riccardi, 1954
Collezione privata
Esposizioni
Esposizione di bozzetti, Genova, Circolo Tunnel, 1904
Mostra individuale di G. Pellizza da Volpedo, Milano, Galleria Pesaro, gennaio - febbraio 1920, n. 15
Giuseppe Pellizza da Volpedo, Torino, Salone della Stampa (27), marzo 1939; 1947
Mostra postuma di Pellizza da Volpedo, Bergamo, Galleria d'arte della Rotonda, maggio 1947, n. 48
Giuseppe Pellizza da Volpedo, Mostra antologica, Alessandria, Pinacoteca Civica, 12 giugno - 30 settembre 1954, n. 42
Giuseppe Pellizza da Volpedo, Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino, 1999
Bibliografia
S. d'Alegra, Esposizione di bozzetti al Circolo Tunnell, in ‘Il Secolo XIX’, Genova, 1904, a. XIX, n. 359, 28, 1904
Mostra postuma di Pellizza da Volpedo, catalogo della mostra (Bergamo, Galleria d'arte della Rotonda, maggio 1947), n. 48
C. Carrà, Giuseppe Pellizza da Volpedo, in ‘Artisti Moderni’, con una lettera di M. Bontempelli, Firenze, 1943, p. 76
T. Fiori, Archivi del Divisionismo, Roma, 1968, v. 130, fig. 1257
A. Scotti, Giuseppe Pellizza da Volpedo, catalogo generale, Milano, 1986, scheda 910, p. 349, ill.
V. G. Bono, La pittura nell'Oltrepò pavese: dai Boxilia a Pellizza, Voghera, 1997, p. 106, ill. 103
Giuseppe Pellizza da Volpedo, catalogo della mostra (Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino, 1999), a cura di A. Scotti, Torino, 1999, p. 118, ill. 71
Nel 1920 alla Galleria Pesaro, a Milano si tenne l’unica grande mostra che ripercorreva la vicenda artistica e biografica dell’importante di Giuseppe Pellizza da Volpedo, in questa esposizione era presente il dipinto che presentiamo in questa vendita. Si tratta del dipinto Prati e colline della Val Curone o Prati e Colline lungo il Curone; l’opera, in ottimo stato di conservazione, raffigura una veduta di paesaggio con alberi della Val Curone, piccola vallata appenninica posta in provincia di Alessandria, sul confine tra Piemonte e Lombardia, dove scorre il torrente omonimo.
Il dipinto è stato gelosamente custodito in collezione privata sin dalla sua ultima apparizione alla mostra postuma di Pellizza Da Volpedo tenutasi ad Alessandria nel 1954, tanto che nel catalogo generale di Pellizza da Volpedo, a cura di Aurora Scotti e pubblicato nel 1986, oltre a pubblicare la bibliografia nota dell’opera, la studiosa così scriveva compilando la scheda riferita al dipinto:
“Il mancato reperimento dell’opera non consente di formulare pregiudizi; la datazione corrente del 1895 sembra confermata da ciò che pare possibile leggersi graffito in basso a sinistra in una riproduzione fotografica dell’Archivio Fotografico del castello Sforzesco di Milano, fra i materiali del fondo Somarè. I Contrasti luminosi su cui si regge l’impostazione orizzontale del paesaggio confermerebbero questa datazione.
L’opera fu inviata a Genova alla fine del 1904 per una mostra al circolo Tunnel, dove fu notificata al prezzo di lire 175”.
La stessa studiosa, venuta successivamente a conoscenza diretta del dipinto ne verifica la firma e annota le importanti mostre a cui ha partecipato: l’opera è firmata in basso a sinistra “P. di Volpedo 1895”; sul verso reca la scritta autografa “Prato a San Rocco/ore 14 del 14 novembre”, cartellino autografo con autore, indirizzo e soggetto, timbro della Galleria Pesaro (1920) firmato Abbiati, collezione privata e cartigli delle mostre a cui ha partecipato: la mostra del 1904 a Genova al Circolo Tunnell, quella del 1920 a Milano, alla Galleria Pesaro, l’esposizione al Salone della Stampa nel 1939 a Torino, a Bergamo nel 1947 alla Galleria d’arte della Rotonda e nel 1954 ad Alessandria alla Pinacoteca Civica.
La studiosa non esita quindi a cogliere l’occasione di ripresentare in mostra un’opera da così tanto tempo assente agli occhi del pubblico e inserisce il dipinto nella mostra da lei curata, Giuseppe Pellizza da Volpedo, tenutasi alla Galleria Civica d’arte Moderna e contemporanea di Torino, nel 1999, dichiarando nella scheda del catalogo:
“È uno dei primi quadri di paesaggio puro, con studi di penombre e di riflessi chiaroscurali fra cespugli e macchie, compiuti da Pellizza, con risultati di cui il pittore doveva essere abbastanza soddisfatto, se ritenne opportuno fare fotografare l’opera all’interno del proprio studio da Davide Cicala. È una combinazione estremamente equilibrata: le linee orizzontali del filare di alberi e dell’orizzonte sono bilanciate dalla verticalità delle piante, proiettanti verso lo spettatore ombre che conferiscono profondità al paesaggio. Particolarmente efficace è il rapporto tra le zone oscure e quelle luminose, risolto sia in contrasti netti che in passaggi graduali, con un uso del colore puro, sovrapposto a filetti sottili ad una più compatta stesura di fondo”.