Bernardino Zaganelli
(Cotignola, ca. 1460 - Imola, 1519)
MADONNA CON BAMBINO
olio su tavola, cm 61x47,5
MADONNA WITH CHILD
oil on canvas, 61x47.5 cm
Bibliografia
R. Zama, Girolamo Marchesi da Cotignola. Catalogo generale, Faenza 2007, p. 22.
Bernardino Zaganelli è il più giovane di due fratelli protagonisti della scena pittorica romagnola tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento, definiti da Roberto Longhi come "fratelli siamesi" per la loro stretta collaborazione artistica. Come osserva Raffaella Zama nei suoi studi, "ad interessare principalmente Bernardino è l'eredità lasciata da Ercole de’ Roberti in Ferrara e nelle vicine città di Bologna e Ravenna, prima che gli subentrasse Boccaccio Boccaccino giunto da Milano, con lodevoli raccomandazioni al duca Ercole d’Este" (p. 21). I rapporti di Bernardino con Bologna dovevano essere piuttosto frequenti, anche perché, già dal 1494, risiedeva a Imola, dove si era sposato. La vicinanza al contesto bolognese gli offrì l’opportunità di conoscere le opere di artisti come Perugino, Lorenzo Costa e Francesco Francia. Ne deriva una cultura artistica raffinata e complessa, capace di fondere le istanze del Nord Italia, recepite attraverso l’ambiente ferrarese, l’influenza di Marco Palmezzano, con le novità provenienti dal Centro Italia, mediate dal contesto bolognese. A tutto questo va aggiunto il ruolo della sua città natale, Cotignola, allora sotto il dominio degli Sforza. Fu proprio grazie a questo legame che giunsero in città diverse opere milanesi, e si instaurarono contatti diretti tra gli Sforza e gli Zaganelli. Le influenze lombarde si fecero ancora più intense dopo il soggiorno di Bernardino a Pavia, intorno al 1506.
La tavola qui presentata è stata pubblicata dalla Zama all'interno della monografia dedicata a Girolamo Marchesi da Cotignola con la corretta attribuzione a Bernardino Zaganelli. Nell'analizzare la giovinezza e gli esordi del Marchesi, la studiosa mise in luce la sua frequentazione della bottega dei fratelli Francesco e Bernardino.
La Madonna con Bambino mostra le migliori caratteristiche e qualità della pittura dello Zaganelli, condensate nella tunica rossa con ancora ottimamente conservate le perle di colore in rilievo a sottolinearne gli sbattimenti di luce, davvero eccezionali, in piacevole contrasto con il blu e il verde del manto. Particolarmente elaborato è anche il gioiello al collo della Vergine, un rubino circondato da perle su cui la luce si posa dolcemente. Alle spalle della scena si dipana un paesaggio, di invenzione nordica, con un castello turrito, bagnato da un fiume, sulla destra e una veduta lontanante di montagne. L'opera è probabilmente testimonianza di un momento tardo dell'attività di Bernardino che qui sembra già confrontarsi, nella forza pittorica dei panneggi, con Dosso Dossi.