Scuola lombarda, sec. XVI
SAN BENEDETTO DA NORCIA
olio su tela, cm 192x124
Lombard School, 16th century
SAINT BENEDICT OF NURSIA
oil on canvas, 192x124 cm
La figura del Santo si presenta in tutta la sua interezza, di bianco vestita, impugna il Pastorale dorato che cromaticamente accosta l’azzurro terso dello sfondo. Ai piedi della sacra figura, sulla sinistra, il corvo, fedele amico, che provvidenzialmente gli aveva salvato la vita, sottraendogli dalle mani un pezzo di pane avvelenato del quale Benedetto stava per nutrirsi. Questo notevole dipinto è narrato con una calligrafia pittorica morbida, accompagnata ed esaltata da un colorismo di matrice veneta, che si fonde con i tratti tipici della pittura lombarda
del XVI secolo, epoca nella quale le due scuole artistiche appena citate, s’incontrarono ed influenzarono reciprocamene nei territori lombardi dominati dalla Serenissima ed è in particolare nelle città di Bergamo e Brescia. La produzione pittorica figlia di questa unione si sviluppò e diffuse, grazie a Maestri di assoluto rilievo. Tra tutti Girolamo Savoldo (Brescia 1480- post 1548, (protagonista assoluto del Rinascimento lombardo insieme al Moretto e Romanino) è il Maestro che più influenza l’esecutore del nostro San Benedetto da Norcia,
ne quale ricorrono elementi naturalistici sempre presenti nelle composizioni dei suoi allievi più importanti, tanto da connotare in maniera netta, la pittura lombarda delle generazioni successive che vedrà protagonista anche il Peterzano il quale avrà come allievo un giovanissimo Caravaggio. Anche nella seconda metà di Cinquecento, la Scuola Bresciana, periodo nel quale è eseguito il dipinto qui presentato, non entrò in confusione nonostante un più marcato volgersi alla Dominante (Venezia) e mantenne i tratti che la caratterizzarono senza mai
rinunciare alla propria identità.