RENATO GUTTUSO
(Bagheria 1911 - Roma 1987)
Finestra e tavolo da lavoro
1961
olio e collage su carta intelata
cm 151,5x115,5
firmato in basso a destra
al retro, sulla tela, titolato, datato e firmato "Guttuso / sett. ott. V '61"
al retro sul telaio firmato
al retro doppio cartiglio "Mostra Renato Guttuso, Palazzo della Pilotta, Parma"
al retro cartiglio "Guttuso: opere dal 1931 al 1981, Centro di Cultura Palazzo Grassi, Venezia,1982"
Esposizioni
Roma, La Nuova Pesa, 1962, n.3 (ill)
Parma, Palazzo della Pilotta, 1963-64, n.196;
Venezia,Palazzo Grassi, 1982, p. 169, n. 71, t. XXXII
Bibliografia
Avanti!, Roma, 21 ottobre, 1962, ill.
Capital, n.11, Milano, novembre 1981, p.17 ill.
Brandi, 1983, n. 100
E. Crispolti, Catalogo Ragionato Generale dei Dipinti di Renato Guttuso. Volume II, Giorgio Mondadori Editore, p. 218, n. 61/50 ill. b/n; Vol. IV, p. 164
Renato Guttuso è una delle figure centrali della pittura italiana del Novecento. Artista profondamente legato al proprio tempo, Guttuso ha saputo coniugare impegno civile e ricerca formale, traducendo nella pittura la complessità della realtà contemporanea. La sua opera si caratterizza per un linguaggio espressionista e vigoroso, dove il colore diventa strumento di denuncia e di passione umana. Attraverso una gestualità intensa e una materia pittorica corposa, Guttuso ha raccontato la vita quotidiana, la storia e i conflitti del suo secolo, mantenendo sempre viva la tensione tra realismo e lirismo.
Quest’opera costituisce un significativo omaggio di Renato Guttuso a Giorgio Morandi, due tra le figure più significative, e allo stesso tempo profondamente differenti, della pittura italiana del Novecento.
I due artisti appartengono a mondi espressivi lontani, se Morandi concentra la propria ricerca nel trovare e enfatizzare una realtà estetica e l’essenza degli oggetti di uso quotidiano, Guttuso, invece, incarna l’espressionismo e la tensione vitale della materia, oltre che il grande impegno sociale e civile.
La scena si concentra su un tavolo ingombro di oggetti, pennelli, barattoli e ritagli di giornale su cui si posa una luce calda e diffusa che filtra da una finestra parzialmente coperta da una tenda. In questo spazio denso di materia e memoria, la pittura di Guttuso diventa una riflessione sulla propria visione del reale e sulla sostanza materica di ciò che lo circonda.
Tra i collage di giornale e il disordine degli oggetti, compare il volto di Giorgio Morandi, circondato da oggetti che alludono alle celebri nature morte dell’artista emiliano, come bottiglie, ciotole e contenitori ma riletti nella tipica chiave espressionistica e gestuale di Guttuso, rompendo la placida tranquillità della poetica morandiana. Il colore si accende in contrasti duri, linee energiche e impulsive conferiscono dinamicità alla rappresentazione e la materia si addensa generando una densità espressiva che anima l’intera composizione.
Guttuso utilizza Il collage del volto e di articoli su Morandi non solo per un motivo formale, ma anche per omaggiarlo e accendere un dialogo diretto e critico con la sua l’arte. Morandi è richiamato come presenza poetica, simbolo di un’arte essenziale e intima, che Guttuso interpreta attraverso la sua forza espressiva, trasformando la sensibilità morandiana in materia viva di colore e gesto.
La stanza rappresentata all’interno dell’opera diventa così metafora del confronto tra due visioni opposte e complementari del reale e dell’arte stessa. Nel disordine vitale della composizione, Guttuso riflette sul valore dell’eredità pittorica, mettendosi a confronto con un altro maestro del suo tempo e dimostrando come linguaggi diversi possano dialogare, fondersi e darsi un nuovo un significato; trasformando il tributo ed il dialogo in strumento di creazione
© Renato Guttuso