MIMMO PALADINO
(Paduli 1948)
L'Universo
2001
olio su tela
cm 60,5x50,5
al retro firmato, titolato e datato
L'opera è accompagnata da autentica su foto firmata dall'artista.
L’opera di Mimmo Paladino, tra i protagonisti della Transavanguardia italiana, si muove in un territorio sospeso tra mito e contemporaneità, tra la memoria arcaica e la riflessione sul presente. Fin dagli anni Settanta, la sua ricerca si è concentrata sulla figura dell’uomo come centro del cosmo, come presenza primordiale che abita il mondo in rapporto diretto con la materia, la natura e il mistero.
Nei suoi dipinti, la figura umana non è mai semplice rappresentazione, ma simbolo universale, archetipo. Spesso isolata nello spazio, emerge da campiture di colore terroso, da fondi densi di pigmenti naturali, sabbie, polveri minerali, gessi o cere. Questi materiali, apparentemente poveri, restituiscono alla superficie pittorica una fisicità tattile, una dimensione organica che lega la pittura alla terra, come se ogni corpo dipinto fosse parte di un ciclo naturale più grande. L’uomo, in queste tele, non domina il paesaggio: ne è emanazione, frammento, eco.
Paladino elabora un linguaggio che mescola memoria e intuizione, archeologia e cosmologia. Le sue figure sembrano affiorare da una dimensione remota, simili a graffiti preistorici o idoli arcaici. Gli occhi vuoti, i profili rigidi, le posture statiche richiamano un tempo in cui l’uomo si percepiva ancora come parte dell’universo, non come suo osservatore. È un ritorno alle origini, alla purezza del segno e alla sacralità del gesto.
Attraverso l’uso del colore, spesso steso in velature dense e materiche, e di segni simbolici come croci, lune, stelle o cerchi, Paladino costruisce un atlante visivo del sacro. Ogni tela diventa un frammento di cosmo, un luogo dove convivono luce e ombra, spirito e materia. In questo senso, la sua pittura non è mai solo visiva, ma anche fisica e spirituale: un rito di connessione con l’energia primordiale del mondo.
L’uomo, al centro del suo universo iconico, è insieme creatore e creatura. È il “primitivo” che conserva ancora la consapevolezza del cielo e della terra, che intuisce il ritmo cosmico e lo traduce in segni. Paladino, attraverso la sua arte, rievoca questa antica armonia: restituisce all’uomo il suo posto nel cosmo, ricordandogli che la pittura, come la vita, è sempre un atto di comunione con la materia e con l’infinito.
© PALADINO MIMMO, by SIAE