Il "Principe di Tolmetta"
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H. 10 cm
Età ellenistica, III secolo a.C.
Testa-virile con lieve torsione verso destra e veduta privilegiata di tre quarti; nonostante l’abrasione della superficie, la qualità dell’opera risulta evidente sia nella trattazione dei volumi, sia nella simmetria, sia nella resa delle ciocche della capigliatura attualmente percepibile soprattutto nei riccioli a corona sulla fronte e sulle tempie. Sul volto: occhi grandi e spalancati, decisamente globulari, con palpebre appena rilevate; naso ampio pressoché dritto; bocca piccola e carnosa, semiaperta, con il labbro inferiore un po’ più accentuato. Posteriormente una solcatura profonda indica l’originaria presenza di un nastro o diadema.
Si ritiene che il modello iconografico ispiratore sia di tipo genericamente atletico, probabilmente lisippeo, con possibili confronti con piccole sculture da Cirene, e che non vi siano elementi di caratterizzazione fisiognomica tali da poter considerare questa testa un ritratto. Tuttavia la presenza originaria del diadema e alcuni particolari del volto (occhi, naso, bocca) suggeriscono di non escludere del tutto l’ipotesi che possa trattarsi del ritratto di un Tolomeo.
La testa virile di piccolo formato, da considerare in ogni caso particolarmente significativa nel panorama della produzione scultorea ellenistica dell'antica città di Tolemaide in Cirenaica − fondata da Tolomeo II tra la fine del IV e la metà del III secolo a.C. nel luogo del porto di Barce, nell’odierna Libia −fu rinvenuta nell’agosto del 1913, nella sabbia, da un portaferiti durante lavori di apprestamento di un acquartieramento militare. Entrò come dono in proprietà dell'ufficiale medico biellese Leopoldo Mussone (classe 1887) che affidò al suo diario personale i ricordi dell’avventura africana iniziata per lui con l’ordine d’imbarco per Tripoli nell’agosto del 1912 e cioè poco prima che la pace di Losanna sancisse la fine della guerra italo-turca.
Bibliografia: G. Spagnolo Garzoli (a cura di), Archeologia in guerra. L’esperienza di un ufficiale medico biellese in Cirenaica, Biella 2016.
Opera dichiarata di interesse archeologico particolarmente importante con Decreto della Commissione regionale per il Patrimonio culturale per il Piemonte (Decreto 13/2016 del 20/01/2016)