Mobili e oggetti d'arte internazionali

PARAFUOCO, FRANCIA, PERIODO LUIGI XVI

in legno intagliato e dorato, cornice di forma rettangolare con angoli superiori scantonati profilata all'interno da perlinatura che prosegue con fascia intagliata a motivo continuo di doppio nastro incrociato, lato superiore sormontato da ghirlanda di foglie che ritorna sugli angoli superiori, dove si diparte da dadi angolari centrati da fiori, lato inferiore centrato da pendaglina intagliata a foglia aperta, due piedini in foggia di doppia voluta, cm 105x70x34,5

A FRENCH LOUIS XVI FIRE SCREEN

BUREAU PLAT IN STILE LUIGI XV, FRANCIA, SECOLO XIX

lastronato e intarsiato in varie essenze con applicazioni in bronzo dorato, piano sagomato con bordo a becco di civetta interamente intarsiato a marqueterie a inquadrare al centro stemma coronato entro riserva fogliacea, fascia sottopiano sagomata con tre cassetti, il centrale con bocchetta in bronzo dorato a fregio vegetale e i laterali con maniglie in bronzo dorato foggiate a elementi fogliacei, angoli arricchiti da fregi vegetali in bronzo dorato, retro a tre finti cassetti analoghi al fronte, fascia sottopiano interamente intarsiata con motivo a marqueterie entro profilo in legno chiaro, gambe di linea mossa su piedini in bronzo dorato, cm 80x158x92

A LOUIS XV STYLE BUREAU PLAT, FRANCE, 19TH CENTURY

OROLOGIO CARTEL, FRANCIA, SECOLO XIX

in bronzo cesellato e dorato, cassa inquadrata da tralci impreziositi da fiori alternati a motivo di fiori stilizzati a giorno che dal basso si portano verso l’alto a inquadrare figura di putto seduto con libro entro volute intrecciate, quadrante in smalto bianco con numeri romani per le ore e arabi per i minuti, cm 64x36,5

A FRENCH CARTEL CLOCK, 19TH CENTURY

BUSTO, DA CANOVA, SECOLO XIX

in terracotta patinata a imitare il bronzo raffigurante Napoleone, sul fianco destro iscrizione CANOVA SCULPSIT, marchio della manifattura Goldscheider sul retro con numeri 4174 11 11 incussi, cm 53x30x24

A BUST AFTER CANOVA, 19TH CENTURY

OROLOGIO DA CAMINO, FRANCIA, SECOLO XIX

in bronzo brunito e dorato, in foggia di due putti con testa coronata di fiori e foglie, uno con spighe di grano e l'altro con un grappolo di uva, raffigurati distesi in atto di appoggiarsi alla cassa, sormontata da un vaso con fiori e frutti e con nodo ornato da mascheroni e inquadrata da un fiocco da cui si dipartono sui lati festoni di fiori, quadrante in lamina dorata cesellata a motivi vegetali con numeri romani in smalto blu su fondo bianco e doppio foro di carica; la cassa si inserisce sulla base di forma rettangolare con angoli arrotondati in foggia di semicolonne scanalate, ornata da doppio fregio a ramages vegetali dorate su fondo in marmo nero e intervallate da cornice cesellata a corona di foglie di alloro, pendaglina in foggia di ricco fregio vegetale, piedini a trottola, cm 37x42x15

A FRENCH MANTEL CLOCK, 19TH CENTURY

GRANDE VASO, FRANCIA, 1900 CIRCA

in marmo, piede di forma circolare inciso a motivo di fogliette rivolte verso l’esterno seguito da perlinatura, corpo con base baccellata, due anse in foggia di volto maschile con grandi orecchie di ariete collegate tra loro da ricchi festoni di fiori, frutti e foglie a sostenere motivo di putti sdraiati sormontati da panoplie con strumenti musicali tra girali fioriti, bordo lievemente estroflesso intagliato a fogliette seguite da perlinatura, alt. cm 94; su piedistallo in marmo verde terminante in base modanata, alt. cm 90

A LARGE FRENCH VASE, CIRCA 1900

SCULTURA, FRANCIA, SECOLO XIX

in bronzo raffigurante donna seduta su uno sgabello con lira alle sue spalle, firmato su un lato dello sgabello J. PRADIER con punzone di fonderia SUSSEFRES, su base in marmo nero in foggia di gradoni, cm 34x42x22

A FRENCH SCULPTURE, 19TH CENTURY

TAPPETO SAVONNERIE, FRANCIA, FINE SECOLO XIX

fondo avana con rosone centrale decorato con ghirlande nei toni del rosa, del verde e del rosso, sugli angoli disegni a cartiglio con fiori e foglie in verde e azzurro, cm 440x350

A FRENCH SAVONNERIE CARPET, LATE 19TH CENTURY

Bibliografia di confronto

American Approach to Antique Carpets: the Y & B Bolour Collection, Los Angeles 1992, pl. 2-3

GRANDE FRAMMENTO DI ARAZZO, BRUXELLES, 1635-1665 CIRCA, DA JACOB JORDAENS

raffigurante l’episodio, tratto dall’Odissea, del banchetto di Calipso con Ermes, inviato da Zeus a persuadere Calipso a lasciare andare Ulisse, tenuto prigioniero dalla donna sull’Isola di Ogigia, cm 280x220

A BRUSSELS LARGE TAPESTRY FRAGMENT, CIRCA 1635-1665, AFTER JACOB JORDAENS

Il ciclo delle storie di Ulisse è considerato uno dei primi esempi dell'attività di Jacob Jordaens nella progettazione di arazzi, testimoniata dalla presenza di dipinti a olio, schizzi e modelli preparatori.

SCRIVANIA DA CENTRO, FRANCIA, PERIODO LUIGI XV

lastronata in bois de rose e bois de violette con applicazioni e montature in bronzo dorato, piano in cuoio ornato da motivi geometrici al centro e sugli angoli, grembiale mosso profilato da cornice in bronzo dorato con tablette estraibile e cassettino sottostante su ogni lato, angoli e bocchette in bronzo dorato a motivi vegetali, cm 78x95x54

A FRENCH LOUIS XV CENTRE DESK

COPPIA DI VASI SU BASI, TOSCANA, SECOLO XIX

in terracotta, di forma medicea ispirati al Vaso Borghese conservato al Louvre a Parigi; base quadrangolare su cui poggia il piede circolare ornato da unghiature, corpo lavorato all'attacco con il piede da baccellatura alternata a perlinatura e decorato da scena di corteo dionisiaco, orlo estroflesso inciso a unghiature, due anse che si dipartono alla base da mascheroni; poggianti su plinto quadrangolare ornato sul corpo da motivi a grottesche con candelabri, vasi e figure alate entro cornici rilevate e ornato alle estremità da modanature arricchite da cornici intagliate a embricature, fusarole alternate a perle e unghiature, cm 185x54,5x54,5, alt. vasi cm 80

A PAIR OF TUSCAN VASES WITH BASES, 19TH CENTURY

TAPPETO AUBUSSON, FRANCIA, SECOLO XIX

fondo avorio con al centro riserva formata da ramages vegetali a racchiudere bouquet di fiori nei toni del verde e del rosa, tutto intorno molteplici cornici formate da ramages e ornate da tralci fioriti con mazzetti di fiori agli angoli, bordura gialla a motivi di fiori stilizzati ricorrenti, cm 600x520

A FRENCH AUBUSSON CARPET, 19TH CENTURY

STIPO, MANIFATTURA LOMBARDA, FERDINANDO POGLIANI?, SECONDA METÀ SECOLO XIX

in legno ebanizzato con applicazioni in osso inciso e madreperla, fronte di linea architettonica suddiviso in tre sezioni da quattro lesene centrate da medaglione circolare modanato e interamente ornate a ramages vegetali con stemma centrale; la parte centrale si presenta più larga ed è formata da sportello celante vano a giorno centinato sormontato da due cassettini ornato sul fronte da medaglione con Venere, Marte ed Eros entro cartiglio a foglie e volute montato su plinto inquadrato in alto e in basso da ramages, circondato da riserva mistilinea su fondo a girali fogliacei; lo sportello è inquadrato in alto e in basso da un cassettino analogamente inciso con mascherone centrale; parti laterali con al centro uno sportello ornato da medaglione inciso con allegoria della Pittura inquadrato da ramages arricchite da nappe e racchiuso entro riserva mistilinea su fondo a racemi, inquadrato da due cassettini in alto e uno in basso analogamente decorati con mascherone tra girali fogliacei; fianchi arricchiti da medaglione circolare tra riserve mistilinee intarsiate; cappello modanato di linea sagomata coronato da pinnacoli in foggia di vaso, cm 114x187,5x49; su base di linea sagomata con fronte a cassetto centrale tra cassetti laterali intervallati da dadi da cui si dipartono le gambe tornite riunite da traverse sagomate ornate nei punti di incrocio da pinnacoli, grembiale sagomato in foggia di drappi con nappe, tutta la superficie riccamente ornata da intarsi analoghi allo stipo, cm 92x181x64,5

A LOMBARD CABINET, FERDINANDO POGLIANI?, SECOND HALF 19TH CENTURY

Bibliografia

M. Agnellini (a cura di), Mobili italiani dell’Ottocento, con un saggio di F. Simonetti, Milano 1991, p. 55

Nato a Milano nel 1832, Ferdinando Pogliani opera nella seconda metà dell’800 a Milano, con officine prima a Porta Vittoria e poi in Via Montenapoleone. Collaborano strettamente con lui anche i figli: Giuseppe, ingegnere, si occupa della progettazione architettonica dei mobili, mentre Paolo e Carlo sono invece rispettivamente specializzati nella scultura e nell’intarsio.

Quella in cui opera il Pogliani è l’era in cui la borghesia, nuova classe emergente, cerca di affermare il potere e la ricchezza acquisiti, con un arredamento che rimandi in maniera tangibile al livello di status sociale raggiunto. Nell’officina si guarda quindi al gusto rinascimentale, riproponendone lo stile nei fastosi mobili in ebano con intarsi in avorio, osso, tartaruga e marmo, impreziositi talvolta da pietre dure, intagli e sculture, con scene raffigurate che derivano da stampe neoclassiche.

La qualità delle produzioni rende la manifattura milanese molto famosa, portando il Pogliani e i suoi figli a partecipare a molte Esposizioni Internazionali (Milano nel 1871 e nel 1881, Vienna nel 1873, Filadelfia nel 1876, Parigi nel 1878, Torino nel 1884 e nel 1898) in cui si aggiudicano numerosi premi.

La fama è tanta che lo stesso Napoleone III commissiona ai Pogliani un letto e uno scrittoio. Alla morte di Ferdinando, l’officina continua la sua attività nelle mani dei figli, che prenderanno una nuova strada con uno stile più classico ed essenziale.

RARO TAPPETO A COLONNA NINGXIA, CINA, FINE SECOLO XIX

fondo giallo con al centro un drago blu con artigli, nel campo vari motivi classici multicolore dei templi buddisti; in alto, su fondo azzurro, insolita inscrizione in Sanscrito commissionata probabilmente da monasteri tibetani, cm 245x72

A RARE PILLAR RUG, CHINA, NINGXIA, LATE 19TH CENTURY

Bibliografia di confronto

T. Stratton, Antique Chinese Carpets, London 1978, pp. 98-99

J. J. Eskenazi, Il tappeto Orientale, Milano 1983, pp. 480-481

OROLOGIO A TORRE, INGHILTERRA, FINE SECOLO XVIII
in legno laccato e dorato, cassa di forma architettonica con coronamento a timpano spezzato a volute, cassa inquadrata da colonnine con quadrante con numeri romani per le ore e arabi per i minuti, con calendario, firmato Wright Warwick e inquadrato da ramages vegetali, sportello di forma sagomata; l’intera superficie riccamente decorata a cineserie con personaggi entro paesaggi e rami fioriti; base modanata, cm 213x46,5x25,5

AN ENGLISH LONGCASE CLOCK, LATE 18TH CENTURY

COPPIA DI BASSORILIEVI, SECOLO XIX

in bronzo a patina scura raffiguranti episodi tratti dalla storia di Paolo Malatesta e Francesca da Rimini, entro cornice in bronzo dorato con battuta perlinata cui segue sagoma modanata, cm 22,5x16,7

A PAIR OF 19TH CENTURY RELIEFS

OROLOGIO DA CAMINO, AUSTRIA, SECOLO XIX

in marmo e bronzo patinato e dorato, base in marmo bianco di forma sagomata ornata sul corpo da fregio continuo a tralci intervallato al centro da panoplia con selvaggina e agli angoli da teste di cervo dalle quali si dipartono tralci fogliacei a formare i piedini a ricciolo, al centro superiore della base è la cassa in smalto bianco con numeri romani e doppio foro di carica, sormontata da scena di caccia con due cacciatori dei quali uno a cavallo con corno, cervo e muta di cani, cm 62x59x24

AN AUSTRIAN MANTEL CLOCK, 19TH CENTURY

COPPIA DI APPLIQUES, FRANCIA, SECOLO XIX

in bronzo dorato, fusto in foggia di due nastri trattenuti all’estremità superiore da un fiocco che si portano verso il basso per terminare in due grandi nappe, al centro un nastro trattiene in un ampio fiocco un ramo di quercia che orna il fusto e i tre bracci in foggia di corni da caccia ornati alla base del piattello circolare da una piccola corona di foglie, cm 104x48x25

A PAIR OF FRENCH WALL APPLIQUES, 19TH CENTURY

OROLOGIO DA CAMINO, AUSTRIA, INIZI SECOLO XIX

in rovere con applicazioni in bronzo dorato, di forma architettonica con pinnacoli laterali in foggia di vasi fiammati, cassa centinata con quadrante in lamina di metallo con numeri romani per le ore e arabi per i minuti, inquadrato agli angoli da fregi vegetali applicati, due quadranti ausiliari in alto a centrare medaglione circolare con monogramma IHS su fondo cesellato a motivi vegetali, piedini in foggia di artiglio alato che ghermisce una sfera, quadrante firmato in basso Andreas Suppantschitsch in der Stadt Laibach, cm 44,5x31x13,5

AN AUSTRIAN MANTEL CLOCK, EARLY 19TH CENTURY

OROLOGIO DA CAMINO, AUSTRIA, SECOLO XIX

in rovere parzialmente dorato con applicazioni in bronzo dorato, di forma architettonica con coronamento composto da fregio a giorno raffigurante cornucopia tra due cani da cui si dipartono tralci fogliacei tra pinnacoli agli angoli, cassa centinata con quadrante in smalto bianco nella parte esterna a contenere i numeri, romani per le ore e arabi per i minuti, e in lamina dorata cesellata a volute al centro con tre fori di carica, inquadrato agli angoli da fregi vegetali, in alto calendario affiancato da due quadranti ausiliari su fondo cesellato a motivi vegetali, piedini dorati a ricciolo, cm 53x32,5x15,5

AN AUSTRIAN MANTEL CLOCK, 19TH CENTURY

ARAZZO, FIANDRE, FINE SECOLO XVII

raffigurante Alessandro Magno che riceve l'omaggio della famiglia di Dario, dal dipinto di Charles Le Brun realizzato nel 1661 per il castello di Versailles, dove tuttora si trova; entro bordura a motivo di nastro e ghirlanda di fiori che si avvolgono intorno a colonna, interrotto agli angoli da cartella sagomata trattenuta da foglie, cm 268x450

A FLEMISH TAPESTRY, LATE 17TH CENTURY

A seguito della sconfitta subita da Alessandro Magno nella battaglia di Isso del 333 a.C., Dario III batte in ritirata con l'esercito, lasciando la propria famiglia in preda ai vincitori. Alessandro li fa suoi prigionieri, mantenendo comunque nei loro confronti un atteggiamento magnanimo e rispettoso. Recatosi in compagnia di Efestione, generale del suo esercito, a visitare la tenda con la famiglia di Dario, la madre Sisigambi scambia Efestione per il re, tributando a lui la proskýnesis, la riverenza in uso in Persia. Informata del malinteso, si getta allora ai piedi di Alessandro, che, si narra, la rassicura dicendole «Non vi siete sbagliata, madre, giacché anche lui è Alessandro».

Un esemplare molto simile al nostro arazzo, tuttavia con la scena riflessa, si trova presso il Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo e fa parte di un ciclo con le storie di Alessandro Magno attribuito all'atelier di Jan Frans van den Hecke (1661-1695) su cartoni di Charles Le Brun.

GRANDE FRAMMENTO DI ARAZZO, BRUXELLES, SECOLO XVI

raffigurante scena di sacrificio, cm 262x230

A BRUSSELS LARGE TAPESTRY FRAGMENT, 16TH CENTURY

COPPIA DI VASI, ROMA, SECOLO XIX

a balaustro in porfido verde, piede circolare poggiante su basso basamento quadrangolare, collo con bordo estroflesso, alt. cm 32, diam. cm 16

A PAIR OF ROMAN VASES, 19TH CENTURY

COPPIA DI MONUMENTALI BUSTI DA ANTONIO CANOVA, 1875

in marmo bianco raffiguranti Perseo e Paride su piedistallo circolare modanato, firmati e datati G.G. 1875, Perseo alt. cm 108, Paride alt. cm 103, poggianti su colonne in marmo venato scanalate su base modanata, alt. cm 126

A PAIR OF MONUMENTAL BUSTS AFTER ANTONIO CANOVA, 1875

Entrambi i busti derivano da modelli di Antonio Canova: mentre il Perseo riprende il monumentale gruppo del Perseo trionfante realizzato dall’artista tra il 1797 e il 1801 e oggi esposto ai Musei Vaticani, il Paride si rifà a una scultura altrettanto imponente eseguita nei primi anni dell'Ottocento e conservata nel Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo, di cui esiste una versione anche al Metropolitan Museum di New York.