ARCADE | Dipinti dal XVI al XX secolo

29 SETTEMBRE 2020

ARCADE | Dipinti dal XVI al XX secolo

Asta, 1005
FIRENZE
Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
ore 10:30
Lotti 1-120

ore 15:00
Lotti 121-218

ore 17:00
Lotti 231-334
Esposizione
FIRENZE
Venerdì     25 settembre               10-18
Sabato      26 settembre               10-18
Domenica  27 settembre               10-18
Lunedi       28 settembre               10-18
 
 
 
Stima   200 € - 50000 €

Tutte le categorie

241 - 270  di 320
254

Camille Alfred Pabst

(Heiteren 1828 - Paris 1898)

PETTEGOLEZZI

olio su tela, cm 72x61

firmato in basso a sinistra

 

GOSSIPING

oil on canvas, 72x61 cm

signed lower left

 

Provenienza

Collezione privata

 

Il dipinto che presentiamo in asta è opera dell’artista francese Camille Alfred Pabst che dopo aver abbandonato la carriera forense si dedica  per tutta la vita alla sua più grande passione, la pittura, dove mette in scena primariamente  il folklore della sua regione natale, l’Alsazia.

L’artista rappresenta pienamente la classe borghese francese dell’Ottocento a cui apparteneva  e che vedeva in questi dipinti lo specchio dei valori di lavoro, economia e ordine morale che la contraddistingueva  e l’opera in catalogo è una degli innumerevoli dipinti di vita quotidiana realizzati dal pittore nella sua carriera. Le sue opere sono conservate in alcuni tra i più importanti musei dell’Alsazia, come il Musée des Beaux-Arts de Mulhouse.  Protagoniste  del dipinto sono due fanciulle che indossano i tipici abiti alsaziani, colte in una  intima conversazione forse a  commento di  episodi della loro quotidianità. Le giovini indossano il costume tradizionale, caratterizzato da una lunga gonna in taffetà, un grembiule bianco e un copricapo in seta nera, decorato da pietre preziose. La scelta di rappresentare scene di interni è molto diffusa in tutta la pittura fiamminga e nordica sin dal XV secolo e l’interno in cui si svolge la scena del nostro dipinto sprigiona il sentimento e il profumo dell’Alsazia e ogni oggetto, dalla cassettina del cucito ai vasi di fiori è descritto nei minimi dettagli nella verità della sua semplicità. Volumi e colori sono bilanciati in una luce uniforme per dare un’atmosfera di calma e naturalezza che contraddistinguono le opere di Pabst.

 

 

Stima   € 6.000 / 8.000
Aggiudicazione  Registrazione
L'opera è corredata di certificato di libera circolazione
255

Carlo Felice Biscarra

(Torino 1823 - 1894)

IL FALCONIERE

olio su tela, cm 260x152

firmato e datato "1880" in basso a destra

 

THE FALCONER

oil on canvas, 260x152 cm

signed and dated "1880" lower right

 

Provenienza

Collezione privata

 

Il falconiere si taglia al centro della grande tela centinata, opera dell’artista piemontese Biscarra, protagonista della spazio, accompagna con lo sguardo carezzevole le sue creature, tre falchi che aleggiano intorno a lui, mentre un levriero sullo sfondo della balconata accompagna il suo padrone. La pratica della falconeria, antichissimo metodo di caccia, le cui origini si fanno risalire in Cina o in Mesopotamia, nel Medioevo si diffonde largamente in Europa, dove diviene segno di lignaggio aristocratico. Il grande sviluppo della falconeria si deve soprattutto all’invenzione del cappuccio per il rapace, lo chaperon, importato nel XII secolo dal Vicino Oriente. Nella tela sono ritratti nei minimi dettagli i particolari di questa antica e prestigiosa arte: il cappuccetto in pelle di colore rosso  che serviva per impedire la visione del falco fino al momento della caccia, il laccio legato alla zampa del volatile, necessario a trattenere l’uccello nel pugno del cacciatore, il corno utilizzato per la caccia. L’uomo porta il rapace sul pugno, protetto da un solido guanto e per terra notiamo il cosiddetto “logoro”, un simulacro di uccello costituito da due ali di volatile fissate a una correggia, considerato l’attributo più distintivo del falconiere. È questo un soggetto molto amato dagli artisti, dove il falco è spesso un emblema della nobiltà, o accompagna scene di amore cortese, come simbolo di speranza, concordia e libertà.  Carlo Felice Biscarra, pittore, acquafortista, scrittore d’arte, appassionato di archeologia e grande viaggiatore si oppone sin da giovane alla pittura neoclassica, prediligendo il nuovo naturalismo romantico di cui questa opera è una bella testimonianza.

 

 

Stima   € 12.000 / 18.000
241 - 270  di 320