Mobili e oggetti d'arte italiani e internazionali

16 APRILE 2019

Mobili e oggetti d'arte italiani e internazionali

Asta, 0292
FIRENZE
Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
Ore 15.30
Esposizione
FIRENZE
12 - 15 aprile 2019
orario 10-18 
Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
info@pandolfini.it
 
 
 
Stima   500 € - 20000 €

Tutte le categorie

1 - 30  di 196
119

RIBALTA, BOTTEGA DI GIUSEPPE MAGGIOLINI, LOMBARDIA, FINE SECOLO XVIII

lastronata e intarsiata in legni pregiati e radica, ribalta lievemente rientrante ornata a motivo di grande vaso da cui si dipartono girali fogliacei che si portano verso le estremità per proseguire anche sui lati entro cornice a motivi geometrici e vegetali stilizzati con bordura esterna a decoro di doppia voluta ricorrente, celante al suo interno piano per scrittoio e pannello a scomparsa a scoprire otto cassettini disposti su due file, sormontata da piccola alzatina con quattro scomparti e segreti sottostanti, un cassetto sottile sotto alla ribalta intarsiato a motivo di ramo fogliaceo entro cornice a fogliette intervallato agli angoli da dadi centrati da vaso con fiore; al di sotto del cassetto un pannello a scomparsa ornato analogamente alla ribalta nasconde due cassetti ornati da riserva centrale di forma ovale inquadrata da quattro riserve mistilinee con cornice a foglie stilizzate, fianchi decorati dallo stesso motivo della ribalta, gambe a obelisco intarsiate a scanalature, cm 124x137x59

 

A BUREAU, WORKSHOP OF GIUSEPPE MAGGIOLINI, LOMBARDY, LATE 18TH CENTURY

 

Bibliografia di confronto

G. Beretti, Giuseppe e Carlo Francesco Maggiolini. L'officina del Neoclassicismo, Milano 1994;

E. Colle, Il mobile neoclassico in Italia. Arredi e decorazioni d'interni dal 1775 al 1800, Milano 2005, pp. 304-325:

G. Beretti, A. Gonzales-Palacios, Giuseppe Maggiolini. Catalogo ragionato dei disegni, Milano 2014

 

 

Questa ribalta rientra nella produzione lombarda della fine del secolo XIX, ascrivibile alla tipologia di mobili realizzati da Giuseppe Maggiolini (Parabiago 1738-1814). Una caratteristica della bottega Maggiolini è l’utilizzo di modelli ornamentali e temi iconografici ben codificati, i cui disegni sono conservati nelle Civiche Raccolte d’arte applicata del Comune di Milano. Il fondo raccoglie i fogli di pittori e decoratori lombardi che collaborarono all’ideazione dei motivi decorativi che, modificati secondo le più svariate esigenze e adattati a diverse tipologie di mobili, furono utilizzati ripetutamente dai disegnatori della bottega.

Il fregio a motivo di doppia voluta che si ritrova sugli angoli della ribalta trova un possibile modello in un disegno per uno studio di fregio per tarsia (Beretti, 1994, p. 76 fig. 83). Un motivo simile è visibile su un tavolino da lavoro di una collezione privata (Colle, 2005, p. 321). I fregi con contenitori e girali che ornano il fronte del mobile invece si riscontrano in un disegno che si direbbe una ripetizione di idee attribuibili ad Agostino Gerli (Beretti, 1994, fig. A 286), ma anche in disegni e progetti attribuibili a Giuseppe Levati (Beretti, Gonzales-Palacios, 2014, n. C101, n. E23). La grande attenzione alla riproduzione veridica delle specie botaniche è esemplificata da numerosi studi di fiori presenti nel corpus dei disegni della bottega. In particolare, i girasoli intarsiati sui lati della ribalta ricordano il disegno databile al 1808 in cui è raffigurato un fregio con foglie d’acanto alternate a girasoli. Un fregio simile è riprodotto su uno dei capolavori della carriera di Giuseppe Maggiolini: le commode Sola-Busca, eseguite nel 1789 per i Marchesi Busca (Beretti 1994, p. 160).

Stima   € 20.000 / 30.000
Aggiudicazione  Registrazione
151

TIFFANY STUDIOS, LAMPADA DA TAVOLO “LOTUS”, 1920 CIRCA

paralume in tessere di vetro verde sfumato legate a piombo a disegni geometrici, base in bronzo a patina scura, ghiera terminale in bronzo a patina scura, alt. cm 64, diam. cm 62

Sul paralume reca targhetta “Tiffany Studios New York n. 1453”; base marcata “Tiffany Studios New York n. 9508”

 

Corredata di certificato di garanzia a cura di Daniela Balzaretti, Milano dicembre 1999

 

TIFFANY STUDIOS, A 'LOTUS' TABLE LAMP, CIRCA 1920

 

Provenienza

New York, Collezione Lillian Nassau;

Milano, Collezione privata

 

Bibliografia di confronto

E. Neustadt, The Lamps of Tiffany, New York 1970, p. 60 scheda n. 69 (modello repertoriato con medesime caratteristiche ad eccezione del colore, arancio anziché verde)

Dotato di uno spiccato senso estetico, Louis Comfort Tiffany (New York 1848 - 1933) si dedica fin da giovane alla pittura, appassionandosi alla decorazione d'interni ed esterni. Attraverso attenti studi sulla colorazione del vetro, frutto della conoscenza dell'arte antica e della tecnica vetraria veneziana apprese durante i viaggi in Europa, unitamente a una profonda riflessione sulla filosofia dell'Arts and Crafts e di Morris, nascono i suoi vasi in vetro favrile (dall'inglese antico fabrile, "artigianale, "magistrale"), dove tutte le possibilità di iridescenza e di effetto luministico e cromatico sono indagate e sperimentate per ottenere effetti sempre nuovi e sorprendenti. È grazie a questa sapiente conoscenza dei materiali e a una continua sperimentazione che le lampade realizzate dalla Tiffany Studios, esempio per eccellenza dell'Art Nouveau negli Stati Uniti, diventano famose in tutto il mondo; in questa creazioni dalle forme floreali, gioioso omaggio alla bellezza e alla vitalità della natura, protagonista assoluto è sempre il colore: "Color is to the eye what music is to the ear" (Louis Comfort Tiffany)

Stima   € 20.000 / 30.000
144

SECRÉTAIRE À ABATTANT, FRANCIA, PERIODO LUIGI XV

lastronato e intarsiato in legno di amaranto, bois de rose, bois de violette e legno tinto, piano in marmo breccia d’Aleppo con bordo a becco di civetta, fronte con abattant da aprirsi a formare uno scrittoio con piano in cuoio e celante all'interno cinque vani a giorni di dimensioni diverse e sei cassettini disposti su due colonne intarsiati a rametti fioriti, riccamente ornato sul fronte con vaso contenente fiori e trofei su cui poggiano volatili e inquadrato da drappi entro riserva mistilinea, due sportelli sottostanti intarsiati con due ceste di fiori entro riserva sagomata, fianchi di linea lievemente mossa ornati da riserve mistilinee entro profilo rettangolare ciascuna contenente un rametto fiorito, bocchette, angoli superiori, gambe anteriori e pendaglina ornati da applicazioni in bronzo cesellato e dorato in foggia di motivi vegetali, cm 129x97x42.

Stampigliato sullo schienale “D. GENTY” e “JME” (Jurande des maîtres ébénistes)

 

A FRENCH LOUIS XV FALL FRONT DESK STAMPED BY DENIS GENTY

 

Denis Genty fu accolto come maître-ébéniste nella Corporazione dei Gabinetti di Parigi il 13 marzo 1754. Contemporaneamente ebanista e commerciante di mobili, esercitò presso il Faubourg Saint-Antoine, in seguito via dell’Échelle-Saint-Honoré, lasciando il segno su mobili trattati con grande gusto nel più affascinante stile Luigi XV. Ebbe tra i suoi clienti esponenti della più alta aristocrazia parigina, come Madame de Pompadour, la marchesa de Houchin e de Vauvray, il marchese de Nesles e de Chambonnas e la contessa de L'Hôpital.

Stima   € 10.000 / 15.000
Aggiudicazione  Registrazione
165

OROLOGIO DA TAVOLO, FRANCIA, PRIMA METÀ SECOLO XIX

in bronzo dorato e patinato, raffigurante Saturno e Cupido a bordo di una nave con teste di cigno a decorare le estremità e due teste di drago sotto allo scafo; Saturno è appoggiato a una cassa all’interno della quale è inserito il quadrante in smalto bianco con numeri romani per le ore e arabi per i minuti e doppio foro di carica firmato Galle Rue Vivienne à Paris e Thomas hr; la nave poggia su un basamento ottagonale ornato sui lati corti da conchiglie e sul lato lungo da un fascio con un tridente e decori neoclassici, su quattro piedi a zampa ferina alata, cm 52x60x17

 

A FRENCH TABLE CLOCK, FIRST HALF 19TH CENTURY

 

Bibliografia di confronto

Tardy, Dictionnaire des Horlogers Francais, Parigi 1971, p. 243 (GALLE Paris Rue Vivienne);

E. Colle, S. Condemi (a cura di), Tempo reale e tempo della realtà. Gli orologi di Palazzo Pitti dal XVII al XIX secolo, catalogo della mostra (Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, 13 settembre 2016 - 8 gennaio 2017), Livorno 2016, pp. 236-237

 

Un modello simile, in bronzo dorato e firmato “Aug.te Rolland a Paris”, è pubblicato nel catalogo della mostra Tempo reale e tempo della realtà. Gli orologi di Palazzo Pitti dal XVII al XIX secolo. Descritto nell’Inventario Generale delle Argenterie, Mobili, Suppellettili esistenti nel Real palazzo di Lucca del 1820 come un esemplare “in forma di Barca col tempo e Amore gitato in bronzo dorato”, fu acquistato a Parigi per Maria Luisa Infanta di Spagna (1782-1824) quando, proclamata regina d’Etruria e regnante del Ducato di Lucca, tra il 1817 e il 1819 si dedicò al rinnovamento di Palazzo Pitti. Al centro di una barca si trova la cassa dell’orologio, mentre a prua siede Saturno, un vecchio alato e con la barba che tiene una clessidra nella mano destra e una falce nella sinistra, attributi del Tempo e della Morte. A poppa è invece Cupido, raffigurato con un remo in mano in atto di guidare la barca. Tale iconografia è stata collegata al canto popolare “Le voyage de l’Amour et du Temps” del visconte Joseph-Alexandre de Ségur (1756-1805), una composizione realizzata all’epoca della Rivoluzione francese e divenuta celebre in tutta la Francia. Più precisamente, la scena si riferisce alla strofa “L’Amore fa passare il Tempo”, allusione positiva al tempo trascorso piacevolmente.

 

 

Stima   € 4.000 / 6.000
Aggiudicazione  Registrazione
1 - 30  di 196