ARCADE | DIPINTI DAL XIV AL XX SECOLo

26 FEBBRAIO 2019

ARCADE | DIPINTI DAL XIV AL XX SECOLo

Asta, 0290
FIRENZE
Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
ore 10.30 Lotti 1-120

ore 14.30 Lotti 121-234

ore 16.30 Lotti 251-436
Esposizione
FIRENZE
22 - 25 febbraio 2019
orario 10-13 / 14-19 
Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
info@pandolfini.it
 
 
 
Stima   100 € - 40000 €

Tutte le categorie

211 - 240  di 417
213

Ilario Spolverini

(Parma, 1657 – 1734)

BATTAGLIA EQUESTRE

olio su tela, cm 180x370

 

EQUESTRIAN BATTLE

oil on canvas, cm 180x370

 

L’opera è corredata di perizia di Giancarlo Sestieri di cui riportiamo un estratto.

 

Questa animata e dinamica composizione, coordinata da un metro figurativo progressivamente ridotto dei combattenti, che si affrontano con sciabole e pistole, è introdotta dalla rappresentazione, in primissimo piano, del fusto di un cannone, con accanto delle palle e un barile di polvere, e da una bandiera bianca, abbandonata sul terreno. Tale impianto espositivo, imperniato su una particolareggiata descrizione di una “battaglia” combattuta tra due rilevanti schieramenti denuncia un intento realistico, probabilmente correlato a un preciso evento storico, pur poi coniugato con un prevalente aspetto decorativo. Finalità corrispondente alle usuali impostazioni di questo filone pittorico, assunto a vera “scena di genere” anche in Italia, a partire dagli anni trenta del Seicento, sulla scia delle precedenti fortune di questo settore nei Paesi Bassi.

Un aspetto comunque distintivo che, unito all’esame strettamente stilistico e pittorico del dipinto, ci riconduce nell’ambito emiliano e in particolare a quello di Ilario Mercanti (Parma 1657-1734) che cambiò il suo cognome ebreo in Spolverini, dallo “spolvero” (il cartone bucherellato usato negli affreschi) forse da lui praticato in gioventù, quale garzone nella decorazione delle Certosa di Parma. Infatti l’impronta figurativa dei personaggi, emergenti a tutto tondo in primo piano, come il gruppo suddetto sulla sinistra, considerata nella loro tipica gestualità, unitamente alla dinamicità scattante delle sintetiche figure minori, ben corrisponde alla cifra stilistica dello Spolverini “battaglista” - celebri le sue due “Battaglie di Fornovo”, nonché vari suoi dipinti del genere eseguiti a Parma e Piacenza per i Farnese - ma anche a quella sua pratica di “cronista pittore”, con cui immortalò eventi storici, oltre che bellici, del suddetto casato, quali le “cerimonie” ei vari episodi legati alle nozze di Elisabetta con Filippo V.

Numerosi sono i raffronti che si possono rilevare tra le figure principali dell’ampia tela qui presa in esame, nonché riguardo al suo generale gusto espositivo, consultando il volume curato da R. Arisi Riccardi, Ilario Spolverini pittore di battaglie e di cerimonie (Cassa di Risparmio di Piacenza, 1979) e quello curato dal sottoscritto, I pittori di Battaglie. Maestri italiani e stranieri del XVII e XVIII secolo (De Luca ed., Roma 1999, pp. 138-144 e 480-489). Così ad esempio in un particolare della “Entrata a Parma del cardinale Gozzadini” (1979, op. cit., fig.61) ritroviamo gli stessi trombettieri presenti sul lato sinistro del ‘nostro’ quadro.

 

 

 

Stima   € 25.000 / 40.000
216

Agostino Ugolini

(Verona, 1755-1824)

I SANTI VINCENZO FERRER, ROCCO, CARLO BORROMEO E ANTONIO ABATE

olio su tela ovale, cm 110x136

 

SAINT VINCENT FERRER, SAINT ROCH, SAINT CHARLES BORROMEO AND ANTHONY THE ABBOT

oil on oval canvas, cm 110x136

 

Iscrizioni

Sul libro aperto i capolettera “A” ed “U” iniziali del pittore

Sul retro della tela in basso a destra: “August. Ugolini pinx: / Anno MDCCCXIV”

Sul retro della tela in basso a sinistra: “Angelus Locatelli omn. S.S. Archip. / Prior in S. Luca cum sua Paroecia translatus / aere proprio”

Sul retro del telaio in alto: “12 Agosto 1814”

 

Bibliografia

D. Zannandreis, Le vite dei pittori scultori e architetti veronesi pubblicate e corredate di prefazione e di due indici da Giuseppe Biadego [ms., 1831-1834], ed. Verona 1891, p. 512; G. Belviglieri, Guida alle chiese di Verona, Verona 1898, p. 130; A.Tomezzoli, Verona, in La pittura nel Veneto. L’Ottocento, tomo I, a cura di G. Pavanello, Milano 2002, pp. 313-314, p. 363 nota n. 26.

 

Allievo di Giovanni Battista Burato, Agostino Ugolini nel 1775 viene eletto accademico e nel 1786 professore dell’Accademia veronese. Erede del classicismo dei Cignaroli, si distingue nel campo della ritrattistica e della pittura sacra, ricoprendo il ruolo di pittore ufficiale del clero con un fare artistico che si mantiene nel solco della tradizione.

La tela qui offerta mostra le ottime capacità tecniche e di disegno dell'artista e il suo costante studio delle opere dei maggiori pittori del Seicento del classicismo romano-bolognese, di cui il Cignaroli, altro suo importante modello, fu raffinato interprete. Si suggerisce un confronto con la pala raffigurante la Madonna col Bambino e Santi, realizzata dall’Ugolini nel 1794 per la cappella Maffei della cattedrale di Verona, ove tutt’oggi è conservata.

 

Stima   € 8.000 / 12.000
211 - 240  di 417