ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA ed una selezione di opere dalla collezione di topazia alliata maraini

Milano, 
lun 4 Dicembre 2017
Asta Live 229
Offerta Libera
143

IGOR MITORAJ

€ 20.000 / 35.000
Stima
Offerta Libera
Aggiudicazione
Valuta un'opera simile

IGOR MITORAJ

(Oederan 1944 - Parigi 2014)                                   

Grepol

scultura in bronzo, fusa a cera Grepol, cm 45x31x16

eseguita nel 1982

 

L'opera è accompagnata da autentica dell'artista, datata 27 giugno 2017

 

Polacco, nato a Oederamn nel 1944, di madre polacca e padre francese, Mitoraj nel '45 sopravvisse al bombardamento di Dresda con la madre, che, finita la seconda guerra mondiale, decise di ritornare vicino a Cracovia. Dopo aver frequentato il Liceo artistico a Bielsko-Biala, nel 1963 ha iniziato a studiare pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Cracovia, dove ha avuto come insegnante Tadeusz Kantor. Nel 1968 si trasferì a Parigi, per iscriversi all'École National Supérieur des Beaux-Arts. Nei primi anni '70 sviluppò un forte interesse per le antiche culture sudamericane e rimase in Messico per un anno. Nel 1976 la sua prima personale presso la Galleria “La Hune” a Parigi: da allora si è dedicato esclusivamente alla scultura aprendo uno studio a Parigi. Negli stessi anni ricevette il “Prix de la Sculpture” a Montrouge e il Ministro francese per la Cultura gli mise a disposizione uno studio al Bateau Lavoir di Montmartre. Arrivato a Pietrasanta nel 1979, vi si è stabilito dal 1983 aprendo uno studio e alternando soggiorni a Parigi. Nel 1994 donò alla città di Pietrasanta “Il Centauro”, nella piazza omonima. È in quell'occasione che l'allora Ministro ai Beni Culturali Antonio Paolucci definì felicemente Pietrasanta “Piccola Atene”. Nel '98 ha disegnato e affrescato la sala del Consiglio Comunale di Pietrasanta, e nel 2001 è stato insignito insignito della cittadinanza onoraria.

Un gigante della scultura, Igor Mitoraj. Gigantesche sono anche le sue opere, poesie della materia che affondano le radici nella classicità per narrare, in chiave post moderna, aporie e lacerazioni della contemporaneità.