Reperti Archeologici

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RARO VASO PLASTICO CANOSINO

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RARO VASO PLASTICO CANOSINO

Materia e tecnica: argilla figulina nocciola, ingubbiatura bianca, vernice, rosa, azzurra, nera e bruna; modellata a stampo, interno cavo, foro di sfiato posteriore

Il vaso è modellato come una sfinge assisa sulle zampe posteriori e le anteriori erette, in posizione frontale, con le grandi ali aperte e desinenti a voluta; sulla testa si imposta la bocca del vaso decorata con un kyma ionico e la grande ansa a nastro. I capelli sono spartiti sulla fronte in due bande simmetriche che ricadono in ciocche ondulate sulle spalle e sulla schiena; gli occhi sono amigdaloidi, il naso rettilineo e la piccola bocca semiaperta. Sul petto è dipinta una bulla circolare, pendente di una collana oggi non più visibile. Le zampe anteriori sono realisticamente modellate in foggia ferina.

Produzione: ceramica magnogreca, Canosa

Stato di conservazione: integra, ansa ricomposta

Dimensioni: alt. cm 32

Datazione: fine IV sec. a. C.

Cfr.: per un esemplare identico Aristaios. La Collezione Giuseppe Sinopoli, Venezia 1995, p 420-426, nn. 117, 118; Principi Imperatori e Vescovi. Duemila anni di storia a Canosa a c. di R. Cassano, Venezia 1992

 

Questo tipo di vaso plastico è molto raro e conosciuto solo da pochissimi esemplari. Si tratta di oggetti di destinazione funeraria confermata dalla presenza del foro sul fondo per permettere la libagione ed è una rielaborazione dell’oinochoe a testa femminile, più frequente nella produzione canosina; la collana con la bulla trova riscontro nei gioielli apuli coevi