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Manifattura di ambito robbiano, 1550-1600 circa

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Manifattura di ambito robbiano, 1550-1600 circa
FIGURA MULIEBRE INCORONATA
FIGURA VIRILE LAUREATA
due medaglioni in terracotta invetriata con ghirlanda, diam. cm 97 ciascuno
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Provenienza: già collezione Carmichael, Londra
 
Bibliografia: G. Gentilini, I Della Robbia: la scultura invetriata nel Rinascimento, Firenze 1992, p. 486; A. Bellandi, in I Della Robbia e l’arte nuova della scultura invetriata, catalogo della mostra di Fiesole, 29 maggio-1 novembre 1998, a cura di Giancarlo Gentilini, Firenze 1998, p. 379 cat. VII.8 a, b.
 
I due medaglioni qui presentati, già pubblicati da Giancarlo Gentilini nel 1992, provenienti dall’illustre collezione di Lord Carmichael, erano associati ad un terzo medaglione raffigurante Cleopatra. Le due opere, già presentate ad una vendita londinese come di scuola francese della prima metà del Cinquecento (Sotheby’s, 8 dicembre 1988, lotti 97-98), sono state nuovamente riconsiderate in una scheda critica di Alfredo Bellandi nella quale lo studioso mette in luce come le due terracotte “rivelano un autore al corrente delle numerose teste ‘all’antica’ modellate nella bottega robbiana e in quella dei Buglioni” diffuse anche nell’ambiente meridionale, presso la corte aragonese, come dimostra “in particolare la vivace e caricata fisionomia dei mascheroni a richiamare i modi della maiolica siciliana”. La diffusione nelle manifatture meridionali di tali teste ‘all’antica’ si deve ad alcune importanti commissioni come ad esempio la serie degli Eroi aragonesi modellata da Andrea Della Robbia e giunta a Napoli nel 1492 per ornare la Villa di Poggio Reale, oggi distrutta, di Alfonso II di Aragona (di cui faceva parte la Figura laureata, Museo di Capodimonte, Napoli) e le “teste di terra vetrata” allogate da Eleonora di Toledo a Santi Buglioni nel 1542, probabilmente destinate alla residenza a Chiaia del viceré Pedro di Toledo. Lo studioso sottolinea tuttavia la divergenza tra questo tipo di manifattura e quella dei Della Robbia e dei Buglioni legati ad una interpretazione ideale dei soggetti, tratti per lo più dal repertorio classico.
Per quanto, nel quadro attuale degli studi, sia arduo avanzare una più puntuale proposta attributiva, i due medaglioni si distinguono tra le testimonianze più significative della diffusione dei modi robbiani nel corso del Cinquecento, attestata da manifatture ancora da indagare attive in Toscana (Cafaggiolo, Montelupo, Lucca) e in altre regioni d'Italia (Umbria, Romagna, Marche, Campania), così come in Francia e in Portogallo. Peraltro, gli inconsueti mascheroni grotteschi che decorano le ghirlande si ritrovano molto simili anche nell'incorniciatura di uno stemma della famiglia Tassi nella chiesa dei SS. Cosma e Damiano a Vivaio presso Incisa, databile al 1584, opera presumibilmente realizzata in una bottega del territorio fiorentino.