PAINTINGS, SCULPTURES AND WORKS OF ART FROM A FLORENTINE COLLECTION

16 NOVEMBER 2022
Auction, 1187
2

A SIENESE MIRROR FRAME, ANTONIO BARILI?, 1490-1500

Estimate
€ 4.000 / 6.000
Price realized  Registration

A SIENESE MIRROR FRAME, ANTONIO BARILI?, 1490-1500

 

CORNICE DA SPECCHIO, SIENA, ANTONIO BARILI?, 1490-1500

in legno intagliato e dorato di forma circolare, il centro incorniciato da battuta con motivo intrecciato e bulinato, che si porta su larga fascia riccamente intagliata con frutta, grande fiore centrale e nastro inferiore, chiusa a sua volta da fascia scolpita a motivo di squame con gola ritorta verso cimasa a doppia voluta in grande elemento sagomato a cartouche intagliato a motivi di girali fermati da nastrini terminanti in basso da cherubini addorsati con al centro stemma nobiliare (non identificato) dipinto in policromia; cm 57x40

 

Provenienza

Collezione G. Salvadori, Firenze;

Collezione privata, Firenze

 

Bibliografia

L. Dami, Cornici da specchio del cinquecento, in “Dedalo”, marzo MCMXXI, anno I, fasc. X, ill. p. 627:

T.J. Newbery, G. Bisacca, L. B. Kanter, Italian Renaissance frames, New York 1990, pp. 80-81, n. 54

 

Bibliografia di confronto

G. Morazzoni, Le cornici veneziane, Milano 1949, tav. 38

 

L’opera presenta stringenti affinità con la cornice a specchio esposta alla mostra Italian Reinaissance Frames al Metropolitan Museum of Art di New York nel 1990. Anch’essa di forma circolare, la cornice in legno di pioppo intagliato e dorato presenta il medesimo intaglio nella corona di frutta, che si diparte dal basso raccogliendosi in un fiore a cinque petali al centro superiore. Anche la decorazione che la circonda, con un ricco gioco di volute e riccioli, sembra essere la medesima con la sola variante delle figure di arpie alate e lo stemma nobiliare che affiancano. Nella cornice del Met lo stemma appartiene alla famiglia Cinuzzi di Siena, e la committenza senese fa propendere per l’attribuzione della cornice alla bottega di Giovanni di Stefano (1443-1504); la nostra invece è stata accostata da Luigi Dami allo scultore e intagliatore senese Antonio Barili (1453-1516) in relazione al celebre cofano intagliato in Palazzo Pubblico a Siena.