IMPORTANT RENAISSANCE MAIOLICA

26 OCTOBER 2022
Auction, 1176
8

A DISH, FAENZA, 1537 (?)

Estimate
€ 4.000 / 6.000

A DISH, FAENZA, 1537 (?)

 

PIATTO, FAENZA, 1537 (?)

in maiolica decorata in policromia verde, arancio, giallo, blu di manganese e bianco di stagno, su smalto berettino; diam. cm 25, diam. piede cm 9,4, alt. cm 3

 

Bibliografia di confronto

B. Rackham, Catalogue of Italian Maiolica, London 1977, n. 296;

C. Fiocco, G. Gherardi, L. Sfeir-Fakhri, Majoliques italiennes du Musée des Arts Décoratifs de Lyon, Collection Gillet, Dijon 2001, p. 18 n. 16;

T. Wilson, E.P. Sani, Le maioliche rinascimentali della fondazione cassa di Risparmio di Perugia, II, Perugia 2007, pp. 158-161 n.114

 

Il piatto presenta cavetto fondo, piede ad anello e un’ampia tesa a bordo arrotondato profilato di blu. Lo smalto “berettino” ricopre tutta la superficie. Sulla tesa si estende una decorazione a grottesche e delfini centrata da elementi arricchiti da teste di serafini, al di sopra dei quali si scorgono quattro piccoli cartigli con iscritta la data, poco leggibile, 1537; la balza invece è decorata con un sottile motivo fitoforme in bianco di stagno su fondo berettino, separato dal cavetto e dalla tesa con un sottile motivo a corda. Al centro del cavetto la raffigurazione con un piccolo amorino che avanza con fare orgoglioso in un paesaggio montuoso sorreggendo nella mano la faretra.

Il piatto, che reca al verso un complesso motivo decorativo a raggera di archi concentrici e tratteggiati in rosso arancio e blu, trova riscontro in alcuni esemplari con soggetto istoriato, come il piatto della Wallace Collection (inv. 1429) o quello della collezione Gillet di Lione. Particolarmente vicino per impostazione del decoro il piatto della Fondazione Cassa di Perugia con due putti al centro, dove il cartiglio, anch’esso poco leggibile, pare contenere la data 1524. Affinità anche nel piatto, sempre centrato da un amorino che con il nostro condivide anche la cifra stilistica, è un esemplare datato 1524 e conservato nelle collezioni del Victoria &Albert Museum di Londra (inv. 4624-1858).