ARCADE | 15th to 20th century paintings

5 OCTOBER 2021
Auction, 1077
61

Scuola napoletana, sec. XVII

Estimate
€ 6.000 / 8.000
Price realized  Registration

Scuola napoletana, sec. XVII

NATURA MORTA CON PESCI E ARAGOSTA

olio su tela, cm 63x95

 

Neapolitan school, 17th century

STILL LIFE WITH FISHES AND FISH AND LOBSTER

oil on canvas, cm 63x95

 

Il dipinto è corredato da perizia scritta di Gianluca Bocchi che identifica l’autore in Giovan Battista Ruoppolo (Napoli, 1629 – 1693), ricordato dal De Dominici come allievo di Paolo Porpora insieme a Giuseppe Recco. Di seguito un estratto della scheda: “Sono convinto che il dipinto qui presentato possa inserirsi bene nella sua produzione giovanile. Concorrono a questa meditata attribuzione l’ambientazione semplice e l’animo indagatore prettamente realista visibile nei pochi pesci e nel crostaceo qui illustrati. È lo stesso spirito animante altre composizioni che Veronique Damian assimilò al ritratto ittico commentando il dipinto Un salmerino, una spigola, uno scorfano, un’orata e delle conchiglie (V. Damian, in L’oeil gourmand. Percorso nella natura morta napoletana del XVII secolo, catalogo della mostra della Galerie Canesso, Parigi 2007, scheda 32, pp. 110-111). In quel raffinato dipinto compare al centro, a caratterizzare la scena, una spigola appesa a un gancio, motivo visibile in questa e in molte nature morte napoletane variamente accreditate anche alle mani di Giovanni Battista e di Giuseppe Recco. I pesci di Ruoppolo, sia quelli visibili in tele di media dimensione come queste, sia quelli presenti in composizioni più complesse già aderenti al nascente gusto barocco come la tela del Museo di San Martino e quella di Palazzo Zavallos Stigliano, entrambe databili al decennio successivo, sono finemente indagati ma scevri di quelle luminescenze, di quei bagliori caratterizzanti gli esiti pittorici di Giuseppe Recco. Parrebbe quasi che Ruoppolo preferisse ritrarre pesci e crostacei dopo averli portati in dispensa e che Giuseppe prediligesse proporli appena pescati, ricoperti di un luccicante velo d’acqua marina.”.