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15 APRIL 2021
Auction, 1042
504

(Astronomia) GALILEI, Galileo. Dialogo di Galileo Galilei Linceo matematico sopraordinario dello Studio di Pisa […]. Doue ne i congressi di quattro giornate si discorre sopra i due massimi sistemi del mondo tolemaico, e copernicano; proponendo indeterminatamente le ragioni filosofiche, e naturali tanto per l’vna, quanto per l'altra parte. In Fiorenza, per Gio. Batista Landini, 1632.

Estimate
€ 15.000 / 20.000
Price realized  Registration

(Astronomia) GALILEI, Galileo. Dialogo di Galileo Galilei Linceo matematico sopraordinario dello Studio di Pisa […]. Doue ne i congressi di quattro giornate si discorre sopra i due massimi sistemi del mondo tolemaico, e copernicano; proponendo indeterminatamente le ragioni filosofiche, e naturali tanto per l’vna, quanto per l'altra parte. In Fiorenza, per Gio. Batista Landini, 1632.

In 4to (216 x 160 mm). [viii] 458 [32] pp. Marca tipografica al frontespizio, vignette xilografiche nel testo, iniziali e fregi xilografici. Legatura moderna in stile, in marocchino avana decorato in oro, cornice e fregi accantonati in oro ai piatti, dorso a due nervi con titoli e piccoli ferri dorati. Assente l’ultima carta bianca, e ultimo fascicolo Kk leggermente più corto di margini, pallide fioriture ai tagli, qualche carta pallidamente brunita, ma nel complesso copia molto buona completa del foglio di Errata Ff6, e della correzione con cartellino applicato a pagina 92 che integra il testo di una domanda di Simplicio, omessa per errore tipografico.

                     PRIMA EDIZIONE DI UNA DELLE PIETRE MILIARI NELLA STORIA DELLA SCIENZA E DELL’UMANITÀ, e la cui pubblicazione costò a Galileo una condanna da parte dell’Inquisizione, all’opera la messa all’Indice per quasi 200 anni (fino al 1823). Sebbene fossero trascorsi quasi cento anni dalla morte di Copernico nel 1543, la sua teoria eliocentrica, nota solo agli scienziati, era ancora considerata un’ipotesi poco plausibile; tuttavia, Galileo, grazie all’invenzione del cannocchiale, fu in grado di constatare la correttezza del modello eliocentrico e si decise quindi a divulgare la notizia al grande pubblico proprio tramite questo testo, che è in forma di discussione tra tre personaggi. “Nel Dialogo i due massimi sistemi messi a confronto sono quello tolemaico e quello copernicano […] e tre sono i protagonisti: due sono personaggi reali, amici di Galileo, e all’epoca già defunti, il fiorentino Filippo Salviati (1582-1614) e il veneziano Gianfrancesco Sagredo (1571-1620), nella cui casa si fingono tenute le conversazioni, mentre il terzo protagonista è Simplicio, un personaggio inventato che richiama nel nome un noto, antico commentatore di Aristotele, oltre a sottintendere il suo semplicismo scientifico. Egli è il sostenitore del sistema tolemaico, mentre l’opposizione copernicana è sostenuta dal Salviati e, svolgendo una funzione più neutrale, dal Sagredo, che finisce però per simpatizzare per l'ipotesi copernicana.” (Wikipedia) Confrontando le diverse opinioni degli interlocutori, Galilei poté esporre le varie teorie correnti sulla cosmologia senza mostrare di impegnarsi personalmente a favore di nessuna di esse. Infatti il Dialogo ricevette molti elogi, ma già nell’agosto 1632 si diffusero voci di una proibizione del libro: copie già vendute dovevano essere rintracciate e sequestrate. Il 23 settembre, l’Inquisizione ordinò a Galileo di presentarsi a Roma, davanti al Commissario Generale del Sant’Uffizio; lo scienziato cercò di temporeggiare, ma fu costretto a partire a gennaio dell’anno successivo. Il processo iniziò il 12 aprile e si protrasse fino al 22 giugno, giorno successivo all’ultimo interrogatorio di Galileo, che fu obbligato a rinnegare tutte le sue teorie e a mesi di prigionia. Il nostro esemplare è privo dell’antiporta di Stefano Della Bella che è spesso assente in quanto fu aggiunta in ritardo, quando molti esemplari erano stati già venduti. PMM 128.

 

FIRST EDITION OF ONE OF THE MILESTONES IN THE HISTORY OF SCIENCE AND HUMANITY, and the publication of which cost Galileo a condemnation by the Inquisition, putting it on the Index for almost 200 years (until 1823). Copy without Stefano Della Bella’s frontispiece, which is often absent as it was added later, when several copies had already been sold. Lacks the last blank, last Kk quire very slightly shorter in margins, pale foxing at the edges, some pale browned leaves, but overall very good copy complete with the sheet of Errata Ff6, and the correction applied on page 92 which integrates the text of a question by Simplicius. PMM 128. Detailed description and additional images upon request.