ARCADE | 16th to 20th century paintings

Nicola van Houbraken

(Messina, 1668 – Pisa, 1733)

NATURA MORTA CON SELVAGGINA , OSTRICHE, GRANCHI, UN LIMONE E UNA SPORTA

olio su tela, cm 54,5x70,5

STILL LIFE WITH GAME, OYSTERS, CRABS, A LEMON AND A BAG

oil on canvas, cm 54,5x70,5

Referenze fotografiche

Fondazione Zeri, scheda 86724

In una comunicazione scritta alla proprietà dell'11 luglio 2008, Mina Gregori restituiva questo dipinto a Nicola van Houbraken, considerandolo un'aggiunta di grande rilievo per la conoscenza di questo pittore, appartenente a una famiglia di artisti nordici, ma nato a Messina e attivo a Livorno.

Assai apprezzato dai Medici e dalle fonti settecentesche, due suoi dipinti documentati al 1717, sono conservati a Palazzo Pitti: proprio una di queste due tele (Palazzo Pitti, inv. 1890, n. 5136), presenta numerosi elementi di confronto per la natura morta presentata, quali le ostriche aperte sul tavolo e la sporta, costruite attraverso un medesimo gioco luministico.

Sebastiano Ceccarini

(Fano,1703 –1783)

RITRATTO DI GENTILDONNA CON VASO DI FIORI

olio su tela, cm 118x97

PORTRAIT OF A GENTLEWOMAN WITH A FLOWER VASE

oil on canvas, cm 118x97

Scuola romana, sec. XVIII

MADONNA ORANTE

olio su tela, cm 43,5x33

Roman school, 18th century

PRAYING MADONNA

oil on canvas, cm 43,5x33

Replica di notevole qualità di un dipinto di Pompeo Batoni segnalato nella collezione settecentesca di Cesare e Fra Giuseppe Merenda a Forlì, e quindi transitato sul mercato parigino (cfr. E. P. Bowron, Pompeo Batoni: a complete catalogue of his paintings, New Haven; London, 2016, cat. 41), di cui si conoscono numerose versioni tra le quali almeno tre ritenute autografe (cfr. Bowron 2016, catt. 42-43-44).

Scuola emiliana, sec. XVII

IL SOGNO DI SAN GIUSEPPE

olio su rame, cm 16x21,5

Emilian school, 17th century

THE DREAM OF SAINT JOSEPH

oil on copper, cm 16x21,5

Scuola dell'Italia settentrionale, sec. XVII

LA TORRE DI BABELE

olio su tela, cm 115x180

North Italian school, 17th century

THE TOWER OF BABEL

oil on canvas, cm 115x180

È nella Genesi, (XI 1-9), che troviamo la descrizione della torre di Babele distrutta da Dio Padre per punire l’arroganza degli uomini: un brano che si apre a diverse interpretazioni ma che in via generale simboleggia la nascita delle differenti lingue nel mondo.

L’autore della tela presentata, quasi sicuramente un fiammingo attivo a Roma, dove folta era la colonia di pittori nordici specializzati in paesaggi con aspetti fantasiosi nonostante, come nel nostro caso, di soggetto biblico, raffigura la torre secondo l’iconografia derivata dal racconto di Erodoto, lo storico greco che descrive la grande Ziqqurat di Babilonia, terminata sotto Nabucodonosor II nel VII secolo AC, e in seguito identificata proprio con la torre di Babele, composta di otto torri una sull’altra e con in cima un tempio. La suggestiva ambientazione che sceglie per l’imponente edificio è punteggiata da massicce rocce scheggiate che si stagliano su un luminoso paesaggio marino, che sembrano voler sottolineare la sfida dell’uomo alla natura nella costruzione della torre, severamente punita dall’intervento divino simboleggiato dai dardi infuocati in primo piano.

Scuola senese, fine sec. XVI / inizio sec. XVII

RIPOSO DURANTE LA FUGA IN EGITTO

olio su tavola, cm 44,5x30,5

Sienese school, late 16th century / early 17th century

THE REST ON THE FLIGHT INTO EGYPT

oil on panel, cm 44,5x30,5

La deliziosa tavola si inserisce nell’immediato successo riscosso dalla pittura di Federico Barocci, del quale elabora i modello compositivi e la squillante tavolozza.

La mano del nostro artefice va probabilmente cercata tra i barocceschi senesi trovando confronti all’interno della produzione di opere di dimensioni contenute destinate alla devozione privata, come in questo caso, dove la Madonna col Bambino è collocata all’interno di un paesaggio descritto con la medesima attenzione rivolta alle figure che, a dispetto dell’umanità dei sentimenti che le legano, sembrano comunque avvolte in un’atmosfera un poco irreale dovuta alle tonalità scelte e a certe stesure quasi metalliche (per alcuni esempi si veda M. Ciampolini, Pittori senesi del Seicento, 3 voll., Siena 2010). Un medesimo cromatismo nonché volti con simili profili appuntiti si riscontrano per esempio nella Madonna col Bambino di Ventura Salimbeni (Siena, 1568 – 1613) conservata presso il museo nazionale di Capodimonte a Napoli (inv. 610), datata al 1604.

Scuola lombarda, sec. XVI

MADONNA COL BAMBINO

olio su tela, cm 95,5x77,5

Lombard school, 16th century

MADONNA AND CHILD

oil on canvas, cm 95,5x77,5

Scuola francese, inizi sec. XIX

PAESAGGIO CON BAGNANTI

olio su tela, cm 78,5x108,5

French school, early 19th century

LANDSCAPE WITH BATHERS

oil on canvas, cm 78,5x108,5

Scuola spagnola, sec. XVII

SAN FRANCESCO IN PREGHIERA

olio su tavola, cm 58x44,5

Spanish school, 17th century

SAINT FRANCIS  IN PRAYER

oil on panel, cm 58x44,5

Scuola dell’Italia centrale, sec. XVII

CACCIATORI

VIANDANTE

coppia di dipinti, olio su tela, cm 34x29,5

(2)

Central Italian school, 17th century

HUNTERS

A WAYFARER

oli on canvas, cm 34x29,5, a pair

(2)

Scuola fiorentina, sec. XVI

MADONNA COL BAMBINO E SAN GIOVANNINO

olio su tavola centinata, cm 88x55

Florentine school, 16th century

MADONNA WITH CHILD AND SAINT JOHN THE BAPTIST

oil on panel, cm 88x55

Artista francese in Italia, sec. XVII

REBECCA AL POZZO

olio su tela, cm 99,5x145

French Artist in Italy, 17th century

REBECCA  AT THE WELL

oil on canvas, cm 99,5x145

Scuola toscana, inizio sec.XVI

SACRA FAMIGLIA

olio su tavola, cm 51x42,5

Tuscan school, early 16th century

HOLY FAMILY

oil o panel, cm 51x42,5

La peculiare espressività dei volti e la resa lucida delle vesti avvicinano questa Sacra Famiglia alla cultura pittorica dei cosiddetti "Eccentrici Fiorentini" come furono definiti da Federico Zeri un gruppetto di artisti attivi all’inizio del Cinquecento tra cui il Maestro di Serumido il cui nome si deve alla pala d’altare della chiesa di San Pier Gattolini a Firenze, chiamata Serumido, dove si ritrovano le medesime stesure veloci e liquide della nostra tavola.

Scuola mantovana, sec. XVI

MARTIRIO DI UN SANTO

olio su tela, cm 34x27

Mantuan school, 16th century

MARTYRDOM OF A SAINT

oil on canvas, cm 34x24

Artista caravaggesco, sec. XVII

LA CATTURA DI CRISTO

olio su tela, cm 140x198

Caravaggesque artist, 17th century

THE ARREST OF CHRIST

oil on canvas, cm

Il dipinto replica piuttosto fedelmente, addolcendo il contrasto luministico, la tela di Dirk van Baburen (Utrecht 1590 ca. - 1624) conservata presso la Galleria Borghese di Roma.

Scuola dell'Italia centrale, sec. XVII

L'APPARIZIONE DELL'ANGELO AD AGAR E ISMAELE

olio su tela, cm 196x137

Central Italian school, 17th century

THE ANGEL APPEARING TO HAGAR AND ISHMAEL

oil on canvas, cm 196x137

Scuola dell'Italia centrale, sec. XVII

SACRIFICIO DI ISACCO

olio su tela, cm 196x137

Central Italian school, 17th century

THE SACRIFICE OF ISAAC

oil on canvas, cm 196x137

Scuola senese, inizio sec. XVII

SCATOLA IN LEGNO DIPINTA CON SCENE DELLA VITA DI CRISTO E SANTI

olio su tavola, cm 11,5x25,5x13

Sienese school, early 17th century

PAINTED WOODEN BOX WITH SCENES FROM THE LIFE OF CHRIST AND SAINTS

oil on panel, cm 11,5x25,5x13

Semplice, e quasi rustica, per quanto riguarda la sua struttura, questa scatola in legno, destinata presumibilmente a usi liturigici, è stata invece accuratamente dipinta sia esternamente che internamente. La presenza di santi senesi, oltre che alcune caratteristiche stilistiche e compositive, portano a ipotizzare che l'artefice delle scene figurate abbia operato sul territorio senese, recuperando elementi della tradizione beccafumiana.

Scuola senese, sec. XVII

ANNUNCIAZIONE

olio su rame, 21x16,8

Sienese school, 17th century

THE ANNUNCIATION

oil on copper, cm 21x16,8

Scuola romana, sec. XVII

LE TRE PARCHE (ALLEGORIA DELLA VITA UMANA)

olio su tela, cm 128x97,5

Roman school, 17th century

THE THREE PARCAE (ALLEGORY OF HUMAN LIFE)

oil on canvas, cm 128x97,5

Questa allegoria della vita umana, dove le tre Parche, divinità che nell’antichità presiedevano al destino dell’uomo dalla nascita alla morte, sono accompagnate dai simboli dello scorrere del tempo - come la clessidra tenuta in mano da uno dei putti - è un tipico esempio dell’evoluzione del barocco romano verso un linguaggio maggiormente elegante e stilizzato. La sensibilità classica che emerge dalla composizione e dalla tipologia delle figure, dal nitido incarnato e avvolte da panneggi morbidamente delineati dalla luce, rende la tela affine alle opere che costituisco il corpus pittorico di Giovan Francesco Romanelli (Viterbo, 1610 - 1662) che, dopo il suo esordio a fianco di Pietro da Cortona, diventerà  uno dei protagonisti della diffusione dei modi della pittura barocca romana in Europa, attraverso soprattutto quadri allegorici spesso dedicati a graziosi soggetti femminili (cfr. L. Barroero, Giovanni Francesco Romanelli, in Pietro da Cortona 1597-1669, catalogo della mostra a cura di A. Lo Bianco, Milano 1997, pp. 181-186; M. Fagiolo dell'Arco, Pietro da Cortona e i cortoneschi, Milano 2001, pp. 111 ' 124, con bibliografia precedente).

Scuola dell'Italia settentrionale, sec. XVII

DEIANIRA RAPITA DAL CENTAURO NESSO

olio su tela, cm 118x102

North italian school, 17th century

THE ABDUCTION OF DEIANEIRA BY THE CENTAUR NESSUN

oil on canvas, cm 118x102

Scuola dell'Italia centrale, sec. XVII

REBECCA AL POZZO

olio su tela, cm 97,5x76

Central Italian school, 17th century

REBECCA AT THE WELL

oil on canvas, cm 97,5x76

Scuola fiorentina, sec. XVI

RITRATTO FEMMINILE

olio su tavola, cm 50,5x38

Tuscan school, 16th century

FEMALE PORTRAIT

oil on panel, cm 50,5x38

Questo intenso ritratto, databile in prossimità della metà del XVI secolo, rivela chiaramente il suo debito nei confronti della grande tradizione ritrattistica cinquecentesca che annovera tra i suoi protagonisti Andrea Del Sarto, Pontormo e Bronzino. L’indagine psicologica e la sensazione di intimità, di ricordo pontormesco, che scaturisce dal limpido sguardo della nostra protagonista, portano ad accostare l’opera ai ritratti realizzati tra il 1530 e il 1540 da Pier Francesco Foschi (o Pier Francesco di Jacopo Foschi, Firenze, 1502 – 1567). Tipico della modalità di quest’ultimo, e dello stesso Pontormo di cui Foschi fu stretto collaboratore, è il leggero contrapposto con cui è impostata la figura, che restituisce spontaneità e senso di movimento: anche nel nostro caso la testa si rivela un poco girata rispetto al corpo. L’accorta modulazione delle ombre che restituisce naturalezza all’incarnato del volto, la consistenza del pesante tessuto nero dell’austera veste e la morbidezza della camicia e del fazzoletto, si ritrova in altri esemplari di Foschi quali il Ritratto di uomo della Galleria degli Uffizi.

Mariano Rossi

(Sciacca, 1731 – Roma, 1807)

ADORAZIONE DEI MAGI

olio su tela, cm 108,5x128

ADORATION OF THE MAGI

oil on canvas, cm 108,5x128

Replica autografa del dipinto eseguito da Mariano Rossi, intorno al 1764, su commissione dei Padri Pii Operai, titolari della chiesa di San Giuseppe alla Lungara a Roma per ornare la loro sede. Presso la Galleria Nazionale d’Arte Antica a Palazzo Barberini di Roma è conservato anche il bozzetto relativo a questa composizione.

La tela offerta rispecchia la vivacità di toni e la fluidità di segno tipiche del linguaggio di questo maestro, assai richiesto in tutta la penisola: numerosi i suoi dipinti nelle chiese romane, ma non solo, anche i Sicilia e in Piemonte dove fu impegnato a Torino alla corte di Carlo Emanuele III, duca di Savoia e re di Sardegna.

Scuola romana, sec. XVII

MADONNA ORANTE

olio su tela, cm  30,5x25,5

Roman school, 17th century

PRAYING MADONNA

oil on canvas, cm 30,5x25,5

Gerolamo Troppa

(Rocchette, 1636 – Roma, 1710)

RITRATTO FEMMINILE

olio su tela, cm 118x97

FEMALE PORTRAIT

oil on canvas, cm 118x97

Scuola fiorentina, inizio sec. XV

SACRA FAMIGLIA

tempera grassa su tavola, cm 16x10,3

Florentine school, early 15th century

THE HOLY FAMILY

tempera on panel, cm 16x10,3

Le figure di questa piccola opera devozionale replicano quelle della tavola di Fra Bartolomeo (Sofignano – Prato, 1473 – Firenze, 1517) conservata presso la National Gallery di Londra, nota come Sacra Famiglia “Mond”, datata tra il 1509 e il 1511. Nonostante il formato ridotto e la semplicità compositiva dettata dalla volontà di eseguire un’immagine di facile lettura, anche la tavoletta qui presentata riflette le novità delle grandi personalità che tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento incrociarono il percorso artistico del frate domenicano, come Perugino, Leonardo e Raffaello.

Bottega dei Bassano, sec. XVII

PRIMAVERA

ESTATE

coppia di dipinti, olio su tela, cm 59x77,5

(2)

Workshop of Bassano, 17th century

SPRING

SUMMER

oil on canvas, cm 59x77,5, a pair

(2)

Scuola lombarda, prima metà sec. XVI

MADONNA COL BAMBINO

olio su tavola, cm 35,5x29,5

Lombard school, first half of 16th century

MADONNA WITH CHILD

oil on panel, cm 35,5x29,5

Il riflesso delle idee leonardesche che emerge da questa graziosa Madonna col Bambino permette di collocare la tavola qui presentata negli anni successivi al secondo soggiorno milanese del grande maestro nato a Vinci (1508-1513) o comunque di collegarla ai materiali autografi riportati dalla Francia dopo la sua morte nel 1519.

A ben guardare però, nel nostro caso, la materia pittorica perde le tonalità sfumate a vantaggio di più compatti e squillanti effetti cromatici: il suo artefice sembrerebbe essersi confrontato anche con i modelli raffaelleschi, diffusi a Milano dopo il ritorno di Cesare da Sesto nel 1519, modelli che influenzarono anche Marco d’Oggiono e Giampietrino, pittori seguaci di Leonardo e probabilmente formati nell’ambito della sua bottega.