ARCADE | 16th to 20th century paintings

Scuola dell'Italia centrale, fine secolo XVI

I MISTERI DEL ROSARIO

olio su tela, cm 123x195

Central Italian school, late 16th century

THE MYSTERIES OF THE ROSARY

oil on canvas, cm

La tela, forse un dossale d'altare, raffigura i 15 misteri del Rosario, ordinati in tre file parallele corrispondenti alle scene dell'infanzia (misteri gaudiosi), della passione (misteri dolorosi) e della gloria (misteri gloriosi) di Cristo.

Gian Domenico Valentino

(Roma 1639-Imola 1715)

INTERNO DI CUCINA CON NATURA MORTA E CUOCA

olio su tela, cm 143x116

sigliato al centro su un vaso di maiolica "G.D.V."

INTERIOR OF A KITCHEN WITH STILL LIFE AND COOK

oil on canvas, cm 143x116

signed in the center on a maiolica vase "G.D.V."

La grande tela è tipica della produzione di Giovanni Domenico ValentinO dove imprescindibile è il ricorso a modelli nordici. Nell’interno di una cucina, dove una figura femminile è intenta  a ravvivare il fuoco, si ammucchiano in pittoresco disordine ortaggi, selvaggina, utensili in rame e terracotte, brani di natura morta tratteggiati con intenso realismo.

Scuola lombarda, sec. XVII

SAN GIOVANNI BATTISTA

olio su tela, cm 100x88

Lombard school, 17th century

SAINT JOHN THE BAPTISTE

oil on canvas, cm 100x88

Scuola italiana, sec. XVII

PIETÀ

olio su lavagna, cm 22x17 circa

Italian school, 17th century

PIETÀ

oil on slate, cm 22x17 approximately

Le figure sono tratte dall’incisione di Agostino Carracci che traduce in stampa la tela di Paolo Veronese  conservata presso l’Hermitage.

Scuola italiana, sec. XVII

ECCE HOMO

olio su tavola, cm 49x38

Italian school, 17th century

ECCE HOMO

oil on panel, cm 49x38

Scuola dell'Italia settentrionale, sec. XVII

RITRATTO MASCHILE

olio su tela, cm 94x73

North Italian school, 17th century

MALE PORTRAIT

oil on canvas, cm 94x73

Scuola romana, sec. XVII

QUATTRO CARDINALI

olio su tela, cm 27x32

Roman school, 17th century

FOUR CARDINALS

oil on canvas, cm 27x32

Interessante studio, forse destinato a una più grande composizione, che rientra nella stagione ritrattistica barocca inaugurata dai “ritratti parlanti” di Gian Lorenzo Bernini: il loro stile dinamico nella prima metà del Seicento rinnovò radicalmente l'idea stessa di ritratto.

I quattro volti qui rappresentati sono similmente immagini vitali, in movimento grazie alla mobilità del chiaroscuro, che trasmettono caratteri, emozioni, individualità psicologica.

Domenico Piola

(Genova, 1627 – 1703)

PREDICA DI SAN GIOVANNI BATTISTA

olio su tela, cm 90,5x61

THE SERMON OF SAINT JOHN THE BAPTIST

oil on canvas, cm 90,5x61

Bibliografia di confronto

Domenico Piola, 1628-1703: percorsi di pittura barocca, catalogo della mostra a cura di D. Sanguineti, Genova 2017; D. Sanguineti, Domenico Piola e pittori della sua “casa”, Soncino 2004.

Inedito alla storiografia e al mercato, questa Predica di San Giovanni Battista inserita in un suggestivo paesaggio è da considerarsi opera autografa del genovese Domenico Piola verso gli anni novanta del Seicento.

Si ringrazia vivamente Daniele Sanguineti per aver confermato l’attribuzione, aggiungendo come nelle eleganti figure degli angeli in alto si possa ipotizzare l’intervento del giovane Paolo Gerolamo Piola, figlio del pittore.

Scuola romana, sec. XVII

PAESAGGIO CON FIGURE

olio su tela, cm 73,5x99

Roman school, 17th century

LANDSCAPE WITH FIGURES

oil on canvas, cm 73,5x99

Scuola lombarda, sec. XVI

SAN GIROLAMO

olio su tela, cm 81,5x67,5

Lombard school, 16th century

SAINT JEROME

oil on canvas, cm 81,5x67,5

Scuola romana, sec. XVII

PAESAGGIO CON CASCATA

olio su tela, cm 100x145

Roman school, 17th century

LANDSCAPE WITH A WATERFALL

oil on canvas, cm 100x145

Scuola italiana, sec. XVII

MADDALENA PENITENTE

olio su tela, cm 95x81

Italian school, 18th century

THE REPENTANT MAGDALENE

oil on canvas, cm 95x81

Il dipinto si ispira alla Maddalena eseguita da Correggio per il Compianto su Cristo morto eseguito nel 1524 ca e conservato presso la Galleria Nazionale di Parma.

Giovanni Domenico Ferretti

(Firenze,1692 – 1768)

SAN GIOVANNI BATTISTA

olio su tela, cm 42x50

SAINT JOHN THE BAPTIST

oil on canvas, cm 42x50

Bibliografia

F. Baldassari, Giovanni Domenico Ferretti, Milano 2002, cat. 114

Colpisce l’intesa caratterizzazione di questo San Giovanni Battista nel deserto, biondo e dal fisico vigoroso, costruito attraverso forti passaggi chiaroscurali.

Francesca Baldassari, per evidenti affinità di tipo stilistico e tipologico con le opere compiute tra la fine degli anni venti e l’inizio degli anni trenta, ha collocato il dipinto in esame in questo periodo, citando un’altra tela con protagonista lo stesso santo, ma di formato verticale, conservata presso la cattedrale di Medina a Malta.

Sono gli anni del crescente successo del pittore sulla piazza fiorentina, quando viene ammesso fra i maestri di pittura dell'Accademia e, poi, nel 1732 eletto console.

Grazie alla sua formazione emiliana e all’incontro con il bolognese Giuseppe Maria Crespi, Ferretti apporta alla scuola classicista toscana grande originalità, come perfettamente testimonia questo espressivo san Giovanni Battista.

Scuola dell'Italia centrale, sec. XVII

RITRATTO MASCHILE

olio su tela, cm 51x39

Central Italian school, 17th century

MALE PORTRAIT

oil on canvas, cm 51x39

Scuola emiliana, sec. XVII

SAN PETRONIO

olio su tela, cm 62,5X49,5

Emilian school, 17th century

SAINT PETRONIUS

oil on canvas, cm 62,5x49,5

Scuola veneta, sec. XVII

LA MORTE DI CLEOPATRA

olio su tela, cm 96,5X90

Venetian school, 17th century

THE DEATH OF CLEOPATRA

oil on canvas, cm 96,5x90

Scuola fiorentina, sec. XVI

SACRA FAMIGLIA CON SAN GIOVANNINO

olio su tavola, cm 42x32

Florentine school, 16th century

HOLY FAMILY WITH SAINT JOHN THE BAPTIST

oil on panel, cm 42x32

Il gruppo della Madonna col Bambino che si sporge verso san Giovannino in primo piano, sotto lo sguardo attento di san Giuseppe, è lo stesso della tavola di Domenico Puligo (Firenze, 1492 – 1527) conservata presso la Galleria Borghese di Roma, di dimensioni maggiori e con un’apertura paesaggistica sullo sfondo.

L’indicazione cronologica, verso la fine del secondo decennio del Cinquecento, espressa dalla critica per quest'ultima tavola citata può essere presa come riferimento anche per l’opera presentata a giudicare dall’attenzione nel disegno delle figure dei due protagonisti principali, madre e figlio, che si ritrova del tutto analogo nella Madonna col Bambino, san Giovannino e san Lorenzo di Puligo della Galleria Palatina di Palazzo Pitti, fatta risalire agli stessi anni (cfr. S. Casciu, in Domenico Puligo 1492-1527. Un protagonista dimenticato della pittura fiorentina, a cura di E. Capretti e S. Padovani, Firenze 2202, pp. 75-75, cat. 5).

Scuola fiorentina, sec. XVII

RITRATTO DI BIMBO CON MAZZO DI FIORI

olio su tela, cm 95,5x75

Florentine school, 17th century

PORTRAIT OF A CHILD WITH A BUNCH OF FLOWERS

oil on canvas, cm 95,5x75

La semplicità della composizione, che ricalca quella dei ritratti ufficiali, è vivacizzata dai numerosi dettagli decorativi dell’abito indossato dal piccolo protagonista della tela presentata, dal mazzo di fiori che tiene in mano e sembra offrire all’osservatore e dalla statuetta raffigurante un arcangelo appoggiata sul tavolo coperto da una tovaglia di un giallo acceso. L’eleganza del disegno e delle cromie utilizzate permettono di accostarlo alla produzione ritrattistica di Tiberio Titi (Firenze 1573 – 1627), figlio e allievo di Santi di Tito, produzione richiestissima alla corte fiorentina dei Medici, come dimostrano i ritratti di Francesco, Carlo ed Eleonora de’ Medici (Firenze, Palazzo Pitti).

Non è stato possibile identificare il fanciullo qui ritratto per la mancanza di iscrizioni e attributi specifici.

Scuola emiliana, sec. XVII

SAN PIETRO

olio su tela, cm 91,5x74

Emilian school, 17th century

SAINT PETER

oil on canvas, cm 91,5x74

Scuola emiliana, sec. XVII

SAN PAOLO

olio su tela, cm 91,5x74

Emilian school, 17th century

SAINT PAUL

oil on canvas, cm 91,5x74

Scuola tedesca, sec. XVIII

FEDERICO IL GRANDE SI COMMUOVE DAVANTI AL DIPINTO DI CHODOWIECKI CON IL COMMIATO DI CALAS DALLA SUA FAMIGLIA

olio su tela, cm 68x79

German school, 18th century

FREDERICK THE GREAT BEING MOVED TO TEARS IN FRONT OF THE PAINTING BY CHODOWIECKI WITH THE FAREWELL OF CALAS FROM HIS FAMILY

oil on canvas, cm 68x79

Come recita il cartellino posto al retro, il dipinto raffigura la commozione di Federico II di Hohenzollern, terzo re di Prussia dal 1740 al 1784, archetipo settecentesco del monarca illuminato, dinnanzi alla tela del pittore tedesco Daniel Chodowiecki (Danzica, 1726 - Berlino, 1801) illustrante l'ultimo saluto di Calas alla sua famiglia. Jean Calas, illustre mercante di Toulouse, nel 1762, era stato ingiustamente condannato a morte con l' accusa di aver ucciso il figlio maggiore, in realtà suicida, per impedire la sua conversione al cattolicesimo. Questo fatto fece scalpore, scatenando l'indignazione di molti, fra cui quella del filosofo francese Voltaire che rivendicò la sua innocenza in nome della tolleranza religiosa.

Angelo Ricci

(Arezzo,1749 -1828)

RITRATTO DI LAZZARO BRACCI

olio su tela, cm 27x19,5

iscritto "Lazzeri di Giovanni di Feo" in basso a sinistra

PORTRAIT OF LAZZARO BRACCI

oil on canvas, cm 27x19,5

inscribed "Lazzeri di Giovanni di Feo" lower left

Il dipinto è il modelletto del ritratto realizzato nell'ambito del progetto della galleria dei benefattori patrocinato a partire dal 1793 dalla Fraterinita del Laici di Arezzo, presso la cui sede è ancora conservato (cfr. Arte in terra d’Arezzo: il Settecento, a cura di L. Fornasari, Firenze 2007, fig. 153). Lazzaro Bracci, figlio di Giovanni di Feo, cuoiaio aretino,  è stato certamente il maggiore e più originale operatore economico dell' Arezzo medioevale e alla sua morte, avvenuta nel 1425, il suo patrimonio privato passò alla Fraternita dei laici così come la documentazione relativa alla sua attività commerciale e bancaria.

Scuola veneta, inizi sec. XIX

VEDUTA DI VENEZIA CON PALAZZO DUCALE E PIAZZA SAN MARCO

olio su tela, cm 78x101

Venetian school, early 19th century

VIEW OF THE DUCAL PALACE AND SAN MARCO SQUARE IN VENICE

oil on canvas, cm 78x101

Francesco Furini

(Firenze, 1603 - 1646)

SAN GIOVANNI EVANGELISTA

olio su tela, cm 116X90,5

SAINT JOHN THE EVANGELIST

oil on canvas, cm 116x90,5

Provenienza

Firenze, collezione dei prinicipi Demidoff (timbro sul retro)

L'opera è corredata di expertise di Sandro Bellesi di cui pubblichiamo un estratto:

"[...] Ricca di fascino e di poeticità interpretativa, l'opera, per i caratteri tipologici della figura e per il particolare dosaggio degli effetti di chiaroscuro sulle epidermidi e sulle stoffe, è da assegnarsi, grazie ad opportuni confronti con altri dipinti, al catalogo autografo di Francesco Furini, pittore tra i più amati nel capoluogo toscano nella prima metà del Seicento. [...] Il ripetersi delle tipologie umane nella produzione di Furini, dove vengono utilizzati con frequenza perfino gli stessi modelli sia per le figure maschili che per quella femminili, non facilita, in assenza di precise documentazioni storiche, la collocazione cronologica di gran parte delle opere del pittore, spesso caratterizzate anche da analoghe sintassi stilistiche ed esecutive. Seppur non facile da collocare cronologicamente, la tela in esame evidenzia nella resa compatta dei panneggi e nel particolare dosaggio del chiaroscuro affinità soprattutto con i dipinti licenziati dall'artista negli anni trenta del Seicento, trovando comparazioni adeguate nelle sigle delle figure e nella distribuzione cromatica con pitture come la pala con La Madonna con Gesù Bambino dona il Rosario a san Domenico e santi in Santo Stefano degli Agostiniani a Empoli, documentata al 1634 (si veda R. Maffeis in Un'altra bellezza. Francesco Furini, cat. della mostra a cura di M. Gregori e R. Maffeis, Firenze 2007, pp. 188-189, cat. 18, con bibliografia precedente). Pertinente per una datazione dell'opera a quel decennio appare anche il confronto con alcuni dipinti dove compaiono figure a mezzo busto, riferibili per dati di stile agli anni trenta, come l'ovale con Porzia in collezione privata (si veda S. Bellesi, Cesare Dandini. Addenda al catalogo di dipinti, Firenze 2007, p. 42, fig. 39), La Poesia nella National Gallery di Edimburgo e il Ritratto di Baccio Bandinelli presso privati a Firenze (si veda G. Cantelli, Giuseppe Furini e i furiniani, Pontedera/Pisa 2010, pp. 35 e 37). Tipologie figurative come quella utilizzata da Furini per il santo descritto nella nostra tela dovettero godere di un certo successo nell'entourage dell'artista, come rivelano soprattutto alcune pitture riferibili al primo tempo dell'attività di Simone Pignoni, il suo allievo più importante.

Benché al momento sia sconosciuta la provenienza ab antiquo dell'opera, questa presenta sul rovescio della tela un timbro che attesta un suo passaggio nella collezione dei principi Demidoff a Firenze, famiglia russa dimorante nell'Ottocento a Firenze. In base alle conoscenze attuali molti collezionisti russi dovettero, in effetti, apprezzare in modo particolare le pitture del Seicento fiorentino come testimonia tuttora la presenza di un numero abbastanza elevato di questi esemplari nelle raccolte museali dell'ex Repubblica Sovietica.

Scuola inglese, sec. XVIII

RITRATTO DI FANCIULLA

olio su tela, cm 76x63

English school, 18th century

PORTRAIT OF A LADY

oil on canvas, cm 76x63

Scuola italiana, inizi sec. XIX

RITRATTO MASCHILE

olio su tela, cm 61x48,5

Italian school, early 19th century

MALE PORTRAIT

oil on canvas, cm 61x48,5

Scuola toscana, sec. XIX

RITRATTO DI GALILEO GALILEI

olio su tela, cm 48x38,5

Tuscan school, 19th century

PORTRAIT OF GALILEO GALILEI

oil on canvas, cm 48x38,5

Il dipinto replica il ritratto eseguito da Justus Susterman nel 1636 e oggi conservato presso la Galleria degli Uffizi di Firenze.

Scuola francese, sec. XVIII

RITRATTO DI NOBILDONNA

olio su tela, cm 73x58,5

French school, 18th century

PORTRAIT OF A NOBLEWOMAN

oil on canvas, cm 73x58,5

Scuola lombarda, sec. XVII

SAN GIOVANNI EVANGELISTA

olio su tela, cm 50x37

Lombard school, 17th century

SAINT JOHN THE EVANGELIST

oil on canvas, cm 50x37

Scuola spagnola, inizio del sec. XVII                                     

RITRATTO DI DONNA CON GORGIERA                                            

olio su tela, cm 71x54                                                    

Spanish school, early 17th century                                        

PORTRAIT OF A LADY WITH A RUFF                                            

oil on canvas, cm 71x54                                                   

Diffusasi in tutta Europa nella seconda metà del 1500, la gorgiera è stata una costante nell'abbigliamento ufficiale spagnolo sia maschile che femminile, raggiungendo verso il 1580 anche notevoli dimensioni: sotto Filippo IV re di Spagna, venne emanata una legge che ne limitava l'uso, per l'altissima quantità di tessuto che richiedeva e l'elevato costo. Dopo la   prima metà del 1600 si assiste a un lento e graduale declino di questo accessorio.                                                               

La tipologia dell'abito e dei suoi accessori, nonché l'acconciatura che vede proprio per la presenza dell'alto collare ricamato i capelli raccolti sulla nuca, permettono di datare il nostro ritratto, tutto giocato sul contrasto tra la leggerezza e il candore della gorgiera e dei polsini con l'austerità del busto e l'oscurità dello sfondo, ai primi decenni del XVII secolo.