FURNITURE, PAINTINGS AND SCULPTURES: RESEARCH AND PASSION IN A FLORENTINE COLLECTION

16 OCTOBER 2019
Auction, 0313
38

COPPIA DI IMPORTANTI SPECCHIERE, VENETO, SECONDA METÀ SECOLO XVII

Estimate
€ 20.000 / 30.000
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COPPIA DI IMPORTANTI SPECCHIERE, VENETO, SECONDA METÀ SECOLO XVII

in legno scolpito laccato e dorato, battuta bombata intagliata a motivo di foglie di alloro sovrapposte e ricorrenti che dal centro inferiore, segnato da nodi, si portano verso il centro superiore; alla battuta si applica la fascia dal ricchissimo decoro scultoreo che, dipartendosi da due ampie volute contrapposte al centro inferiore, si porta verso l’alto arricchendosi di fronde fogliacee e mazzi di fiori, a creare un fitto intreccio vegetale animato da putti musicanti e giocosi e aquile colte in atto di arpionare un serpente o di ghermire un putto, cm 200x170

 

A PAIR OF VENETIAN IMPORTANT MIRRORS, SECOND HALF 17TH CENTURY

 

Bibliografia di confronto

C. Alberici, Il Mobile Veneto, Milano 1980, figg. 217 e 245;

C. Santini, Mille mobili veneti. Le province di Verona, Padova e Rovigo, Modena 2000, p. 231 n. 456

 

Nel Veneto della seconda metà del Seicento non è raro imbattersi in specchiere intagliate a motivi vegetali popolati di animali e personaggi; è il caso ad esempio di due cornici pubblicate da Clelia Alberici nel suo repertorio sul mobile veneto, una con volute di foglie tra le quali appaiono puttini e un’aquila ad ali spiegate, che con i nostri esempi ha in comune anche il decoro a lacca bianca alternato alla doratura, e l’altra attribuita a Brustolon, nella quale al centro di ogni lato sono posti putti immersi in viluppi di foglie e fiori. Ma è soprattutto con un esemplare oggi appartenente a una collezione privata di Verona e pubblicato da Carla Santini che si possono notare i confronti più stringenti: anche nella specchiera veronese infatti i puttini, scolpiti a tutto tondo, sembrano emergere dall’intrico di volute di foglie di acanto quasi vi si stessero mimetizzando, perfettamente inseriti come sono all’interno degli ampi girali con cui le volute di foglie di acanto si dipanano, in un andamento rutilante che arriva quasi a nascondere la battuta, realizzata come nel nostro caso a foglie sovrapposte ricorrenti.