Book, manuscripts AND AUTOGRAPHS

14 FEBRUARY 2018

Book, manuscripts AND AUTOGRAPHS

Auction, 0244
FLORENCE
Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
10.30 a.m.
Viewing
FLORENCE
9 - 13 February 2018
10 am - 1 pm / 2 pm – 7 pm 
Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
info@pandolfini.it
 
 
 
Estimate   100 € - 20000 €

All categories

1 - 30  of 144
48

(Agricoltura – Vino) COLUMELLA, Lucius Iunius Moderatus. De l’agricoltura libri XII. Trattato de gli alberi del medesimo, tradotto nuovamente di latino in lingua italiana per Pietro Lauro Modonese. In Venetia, appresso Nicolò Bevilacqua, 1564.

In 8vo (150 x 97 mm). [vii] 263 carte. Marca tipografica al frontespizio, iniziali e fregi xilografici, testo in corsivo, qualche illustrazione xilografica nel testo. Pergamena rigida settecentesca, tassello in marocchino rosso al dorso, tagli spruzzati di rosso. Assenti le carte *8 e KK8, presumibilmente entrambe bianche, un fascicolo pallidamente brunito e altre minime tracce del tempo.

[SI AGGIUNGE:]

SOPHOCLES. Sophoclis Tragoediae omnes, nunc primum Latinae ad verbum factae, ac scholijs quibusdam illustratae, Ioanne Baptista Gabia Veronensi interprete. Venetijs, apud Io. Baptistam à Burgofrancho Papiensem, 1543.

In 8vo (156 x 104 mm). 187 [1] carte. Marca tipografica al frontespizio e in fine, iniziali xilografiche, testo in corsivo. Pergamena flessibile coeva con titolo anticamente manoscritto al dorso e al piatto anteriore. Bella nota di possesso in volgare al verso della carta A3 e in latino al verso dell’ultima carta. Esemplare delizioso.

[SI AGGIUNGE:]

(Illustrati 500) AESOPUS. Aesopi Phrygis Fabulae elegantissimis eiconibus veras animalium species ad vivum adumbrantes. Gabriae Graeci fabellae XXXXIIII. Batrachomyomachia Homeri, hoc est, ranarum & murium pugna. Galeōmyomachia, hoc est, felium & murium pugna, tragoedia Greca. Haec omnia cum Latina interpretatione. Nunc primùm accesserunt Auieni antiqui autoris fabulae nusquam antehac editae Lugduni, apud Ioannem Tornaesium typogr. regium, 1570.

In 16mo (112 x 68 mm). 410 [6] pp. Marca tipografica al frontespizio, numerose vignette xilografiche nel testo, che è su due colonne, in greco e in latino. Pergamena rigida antica, titolo manoscritto al dorso, tagli spruzzati di rosso e di azzurro. Strappo con piccola perdita alla carta n2, minime tracce del tempo, per il resto copia molto graziosa.

Gradevole insieme di cinquecentine. Il Columella affronta una serie di tematiche legate all’agricoltura, dalla costruzione della casa colonica al tipo di terra più giusta per i diversi tipi di colture, alla coltivazione della vite, alla misurazione dei campi, alla cura degli animali (buoi, montoni, galline, maiali, pavoni, tordi, api), alla produzione di senape, grappa, ecc. La bellissima copia del Sofocle contiene una meravigliosa nota di appartenenza: “Vittorio Bartholino comprò adi 23 Aprile 1621 havendo fatto un pegno di tutti li suoi arnesi per esser senza soldi. Tu autem Deo miserere nobils”. Ed il piccolo Esopo è una delizia con tutte le sue vignette.

(3 volumi)

Estimate   € 600 / 800
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64

(Aldina – Dizionario latino) PEROTTO, Niccolò. In hoc volumine habentur haec: Cornucopiae, sive linguæ Latinæ commentarij diligentissime recogniti atque ex archetypo emendati. Index copiosissimus dictionum omnium, quæ in hisce Sypontini commentarijs, … Eiusdem Sypontini libellus, ... Cornelij Vitellij in eum ipsum libellum Sypontini annotationes. M. Terentij Varronis De lingua latina libri tres ... Eiusdem de Analogia libri tres. Sexti Pompeij Festi undeviginti librorum fragmenta. Nonij Marcelli Compendia, … (Venetijs, in aedibus Aldi, et Andreae soceri, 1513. mense Novembri).

In folio (314 x 216 mm). 79 [1] carte e 1436 colonne. Marca editoriale (ancora con delfino e scritta “ALDVS M.R.” entro cornice di doppio filetto) al frontespizio, a carta K8v e al verso dell’ultima carta. Testo in corsivo su due colonne. Legatura settecentesca in piena pelle, dorso a nervi con tassello dorato, tagli azzurri. Pallida nota di possesso antica in calce al frontespizio e occasionali marginalia coevi. Tracce d’uso ai margini del frontespizio, qualche occasionale fioritura ai margini, qualche carta leggermente ingiallita, pallida macchia al verso della penultima carta, legatura un po’ sciupata ma nel complesso buona copia impressa su bella carta.

Seconda edizione aldina di questa monumentale opera di Niccolò Perotto (1430-1480), celebre umanista e poeta, professore all’Università di Bologna, segretario papale ed arcivescovo di Siponto. La sezione più ampia del libro è costituita dalla Cornucopia di Perrotto, uno dei più importanti dizionari di latino dell’epoca, nato come commento al primo libro di Marziale, di cui Perotto analizza ogni singola parola sia dal punto di vista linguistico, sia storico, sia culturale. La prima edizione dell’opera fu pubblicata a Venezia nel 1489; la prima aldina nel 1499. Alla Cornucopia si aggiungono tre testi fondamentali sulla grammatica ed etimologia della lingua latina, scritti da Varrone, Festo e Nonio.

Estimate   € 1.000 / 1.200
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45

(Aldina) CASTIGLIONE, Baldassarre. Il libro del cortegiano del conte Baldesar Castiglione, di nuovo rincontrato con l'originale scritto di mano de l'auttore: Con la tavola di tutte le cose degne di notitia: et di piu, con una brieve raccolta de le conditioni, che si ricercano à perfetto Cortegiano, & à donna di palazzo. 1547 (In Vinegia, in casa de' figliuoli di Aldo, 1547).

In 8vo (156 x 100 mm). [v] 195 [8] carte. Ancora aldina entro cornice decorativa al frontespizio e in fine, testo in corsivo. Mezza pergamena posteriore, doppio tassello arancione e verde bottiglia con titoli dorati al dorso. Ex libris armoriale Herculis de Silva. Frontespizio rinforzato e parzialmente staccato, pallide gore occasionali e altre trascurabili tracce del tempo.

Quarta edizione aldina del Cortegiano, considerata da Renouard la migliore. Scritto da Castiglione tra il 1513 e il 1524, l’opera fu sottoposta a correzioni e pubblicata definitivamente nel 1528, poco prima della morte dell’autore. Castiglione trasse l’ispirazione dalla sua esperienza come cortigiano della duchessa vergine Elisabetta Gonzaga alla corte di Urbino. Il libro si presenta come un dialogo in quattro libri e descrive usi e costumi ideali del perfetto cortigiano. L’opera ottenne un successo immediato e fu uno dei libri più venduti nel sedicesimo secolo. Al giorno d’oggi, il Cortegiano rimane il migliore ritratto della vita di corte rinascimentale, fatto che lo consacra come uno dei testi più importanti del Rinascimento.

Estimate   € 400 / 500
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68

(Aldina) PLINIUS SECUNDUS, Gaius. Naturalis historiae libri trigintaseptem, a Paulo Manutio multis in locis emendati. Castigationes Sigismundi Gelenij. Index plenissimus. Venetiis, apud Paulum Manutium, Aldi f., 1559.

In folio in 2 parti (303 x 208 mm). [xiv] carte, 976 colonne, [18] carte; [66] carte. Ancora aldina entro ghirlanda ad entrambi i frontespizi, testo in corsivo su due colonne, iniziali xilografiche. Mezza pelle settecentesca, dorso con tassello e fregi dorati, tagli spruzzati d’azzurro. Ex libris cromolitografico armoriale con motto “Constantia et labore”. Antica nota di possesso cassata, antico timbro e altre tracce del tempo al primo frontespizio, qualche pagina occasionalmente ingiallita, un bifolio sciolto ed uno un po’ protruso, tracce del tempo alla legatura, ma nel complesso copia assai fresca.

Seconda edizione aldina in folio dell’opera di Plinio, curata da Paolo Manuzio, dopo la prima del 1558 e le due in 8vo del 1536 e 1540. Molto più ambiziosa e bella rispetto alle precedenti edizioni in 8vo, la presente comprende le annotazioni di Sigismundus Gelenius al testo di Plinio, che erano state pubblicate per la prima volta separatamente a Parigi nel 1536, ed inoltre l’ampio indice di Johann Camers (con proprio frontespizio, datato 1558), pubblicato per la prima volta separatamente a Vienna nel 1513. La storia naturale di Plinio, una delle più grandi opere pervenuteci dall’antichità classica, si propone di coprire l’intero campo della conoscenza antica dalla botanica alla zoologia, astronomia, geologia, mineralogia, tecnologia e comprensione dei fenomeni naturali dell’epoca. Questa edizione curata da Paolo Manuzio è incantevole per la sua impaginazione ariosa, e per il bel carattere corsivo disposto su due colonne, punteggiato da eleganti capolettera xilografici e tipografici.

Estimate   € 400 / 600
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11

ANDREA DORIA (1466-1560) e MASSIMILIANO II D’ASBURGO (1527-1576). Carteggio comprendente una lettera patente con firma autografa e sigillo cartaceo di Andrea Doria, datata “Fassolo, 2 gennaio 1558” (bifolio in 4to, scritto in italiano in orizzontale al recto della prima carta), ed una dichiarazione di arbitrato dell’Imperatore Massimiliano II a Cosimo I de’ Medici (1519-1574) e a Guglielmo Gonzaga (1538-1587), terzo duca di Mantova, con firma autografa e sigillo cartaceo dell’Imperatore, datata Vienna, 11 agosto 1565 (bifolio in folio, scritto in latino al recto e al verso della prima carta). Minime tracce del tempo, per il resto conservazione molto buona.

IMPORTANTE CARTEGGIO STORICO, testimonianza di una controversia avente ad oggetto il pagamento di un’indennità economica per la gestione temporanea del marchesato di Finale Ligure. Il principe Andrea Doria scrive nella sua missiva che il giureconsulto Tommaso Doria ha gestito per suo conto il marchesato per 54 giorni, e che gli spetterebbero quindi 216 scudi, che dovrebbero pagare per metà la Signoria Illustrissima di Genova, per metà Alfonso II del Carretto (m. 1583), marchese di Finale. Andrea Doria era stato eletto “depositario” di tale Marchesato, con la facoltà di nominare un proprio rappresentante. La scelta era ricaduta sul cugino Filippino Doria, che però, assente da Genova, era stato appunto sostituito temporaneamente da Tommaso Doria. Come si deduce dalla missiva di Massimiliano II, sette anni dopo il pagamento non era ancora stato saldato; l’Imperatore delega a Cosimo de’ Medici e a Guglielmo Gonzaga la controversia affinché chiamino a sé le parti (Filippino Doria e Alfonso del Carretto), le ascoltino, vengano a conoscenza di tutti i fatti, e prendano una decisione in modo che il debito sia estinto in modo rapido, “sine strepitu” e con giustizia. I presenti documenti sono stati dichiarati di interesse storico dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Liguria.

 

Estimate   € 1.500 / 2.000
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122

(Architettura – Edilizia – Roma – Illustrati 800) ZABAGLIA, Nicola. Castelli e ponti di Maestro Nicola Zabaglia con alcune ingegnose pratiche e con la descrizione del trasporto dell’obelisco vaticano e di altri del Cavaliere Domenico Fontana. Edizione seconda coll’aggiunta di macchine posteriori e premesse le notizie storiche della vita e delle opere dello stesso Zagaglia compilate dalla Ch. Me. dell’avvocato Filippo Maria Renazzi segretario sostituto della Rev. Fabbrica di S. Pietro. Roma, Crispino Puccinelli, 1824.

In folio in 2 parti (505 x 368 mm). [8] xxix [i] 46 [4] 48 pp. Due frontespizi tipografici, ritratto dell’Autore a piena pagina disegnato da Pietro Leone Ghezzi ed inciso da Girolamo Rossi, e 59 (di 62) tavole calcografiche incise da vari artisti su disegni di Francesco Rostagni. Legatura coeva in vitello biondo riccamente decorato in oro, armi di Papa Gregorio XVI al centro dei piatti, che sono riquadrati da belle cornici floreali, dorso liscio con tassello in marocchino rosso scuro e compartimenti fitti di decorazioni dorate, sguardie azzurre, tagli dorati. Assenti presumibilmente ab origine le tavole 51, 52 e 53, difetto al piede della cerniera posteriore, qualche abrasione, ma bella copia, con la carta bianca e le incisioni in freschissima impressione.

COPIA RILEGATA PER PAPA GREGORIO XVI (1831-1846) di questo splendido trattato dedicato alle macchine da lavoro ideate dall’inventore, ingegnere e maestro muratore Nicola Zabaglia (1664-1750) per affrontare ogni tipo di lavoro edilizio dal trasporto del marmo agli interventi sotto alle cupole di San Pietro. Seconda edizione, con un maggior numero di tavole e più rara rispetto alla prima del 1743. La parte testuale, in italiano e poi in latino, si apre con la vita e le opere di Nicola Zabaglia, seguita da una descrizione analitica del contenuto di ogni tavola. Le prime 13 tavole illustrano: strumenti di lavoro (martelli, seghe, trivelle, molle, ecc.), funi e nodi, come aggiuntare travi, tipi di traglie; macchine come argani, antenne, “carriuolo”, castelli; modi di allungare le scale; ornamentazione di pavimenti. Le tavole 14-19 sono dedicate a lavori pesanti come il trasporto del marmo dalle cave, la collocazione delle campane, l’inserzione di un grande dipinto in una nicchia. Seguono illustrazioni di svariati tipi di ponteggi in San Pietro e nelle sue cupole (alcuni anche molto complessi), e poi tavole dedicate all’erezione dell’obelisco vaticano, inclusa un’immagine davvero straordinaria che mostra l’immenso schieramento di forze umane ed animali utilizzate nell’impresa. Le incisioni, estremamente dettagliate e nitide, rendono bene il senso della vastità degli spazi e della complicatezza delle strutture ideate da Zabaglia, conferendo all’opera un’atmosfera che porta alla mente quella di certi disegni di Escher.

Estimate   € 1.500 / 2.000
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89

(Architettura – Illustrati 600) RUSCONI, Giovanni Antonio. I dieci libri d’architettura di Gio. Antonio Rusconi. Secondo i precetti di Vetruvio, novamente ristampati, & accresciuti della Prattica degl’Horologi Solari. In Venetia, appresso il Nicolini, 1660.

In folio piccolo (292 x 205 mm). [xii] 148 pp. Frontespizio entro cornice architettonica, iniziali e fregi xilografici, e oltre 160 illustrazioni xilografiche nel testo. Mezzo marocchino testa di moro con angoli, titoli in oro al dorso. Antico restauro al verso del frontespizio, minima galleria di tarlo al margine interno, ma nel complesso copia molto buona.

Seconda edizione, ampliata rispetto alla prima del 1590 con un saggio di quattro pagine scritto da Bernardino Stramegioli dedicato agli “horologi solari” (ma oltre alle meridiane è raffigurato anche un orologio ad acqua). Giovanni Antonio Rusconi (1520 ca.- 1587) è stato un architetto e pittore italiano. Allievo del matematico Niccolò Tartaglia, si occupò anche di balistica e idraulica. Inventò nel 1544 un nuovo tipo di mulino, che ebbe grande fortuna e fu molto sfruttato nei territori della Repubblica di Venezia, valendogli il titolo di Magistrato alle Acque. Tutta la sua opera pittorica è andata dispersa. Intraprese la traduzione di Vitruvio prima del 1554, ma non la portò mai a termine. Intagliò invece gli oltre 160 legni volti ad illustrarla, che furono pubblicati postumi nel 1590, e che sono riproposti in questa seconda edizione. L’importanza ed il fascino di questo suo manuale architettonico risiedono proprio nel suo apparato illustrativo, che in parte riprende quello di precedenti edizioni cinquecentesche del Vitruvio, in parte riproduce disegni inventati da Rusconi.

Estimate   € 600 / 800
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114

(Architettura – Toscana – Illustrati 800) GHERARDESCA, Alessandro. La casa di delizia il giardino e la fattoria progetto seguito da diverse esercitazioni architettoniche del medesimo genere. Pisa, presso Sebastiano Nistri, 1826.

In folio (362 x 25 mm). 23 [1] pp. LX tavole calcografiche incise da F. Galli su disegni dell’autore. Legatura coeva in mezzo vitello rosso, piatti marmorizzati, tassello dorato in vitello rosso al piatto anteriore, dorso liscio con decorazioni dorate. Assente ab origine la tavola LIII, mentre la LII è doppia. Occasionali fioriture marginali e pallide macchie, qualche strappo al margine interno, tracce del tempo alla legatura.

RARA PRIMA EDIZIONE di questo importante testo di Alessandro Gherardesca, uno dei principali architetti toscani della prima metà del XIX secolo, attivo soprattutto a Pisa, Livorno e Pistoia. Professore all’Accademia di Belle Arti di Pisa e promotore in Italia di tematiche romantiche quali lo stile neogotico e il giardino all’inglese, nella Casa di delizia, che è considerato il suo saggio più rappresentativo, Gherardesca illustra i suoi più bei progetti e le sue migliori realizzazioni per committenti toscani, quali ad esempio i parchi Venerosi Pesciolini e quello della Villa Roncioni a Pugnano, il giardino della Villa Bianchi a Pagliaia, e il giardino Puccini di Scornio. L’opera, straordinario compendio tipologico di architetture neoclassiche e romantiche, illustra: una casa di delizia; una chiesa parrocchiale; un casino per bagni; un ninfeo “ovvero Padiglione di riposo da costruirsi all’estremità di un passaggio, o in un punto elevato per godere di una qualche veduta interessante”; la “facciata e pianta di una bigattiera con filande presso la Villa Roncioni”; l’ingresso di un cimitero; un “prospetto di cancellata con sedili e fontane”; l’edicola, in puro stile neogotico, nel giardino Pesciolini di Pisa; un lavatoio; uno splendido ponte per pedoni in stile gotico; un “casolare di legno alla foggia Svizzera”; una “Casa Russa”, la “pianta ed alzato di un Giuoco di Pallone”; un magazzino da grano; un teatro diurno, ecc. Affascinante.

Estimate   € 400 / 600
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61

(Astrologia) MAURO FIORENTINO (MATTEI, Mauro) – SACROBOSCO, Ioannes. Annotationi sopra la lettione della Spera del Sacro Bosco dove si dichiarano tutti e principii mathematici & naturali, che in quella si possan’ desiderare. Con alcune quistioni notabili a detta Spera necessarie, & altri notandi & rari segreti, che in quella son ascosti. (Stampato in Firenze, adi 6 di marzo 1550).

In 4to (215 x 140 mm), 219 [1] pp. Schema astrologico contenente anche il significato delle Case zodiacali inciso al frontespizio, riprodotto a pagina 208. Incisioni a piena pagina alle pagine 64, 93, 96, 152, 153. Numerose altre incisioni xilografiche nel testo. Capilettera xilografici. Note a stampa e incisioni geometriche al margine. Piena pergamena semi-flessibile antica, titolo manoscritto al dorso, tagli spruzzati di rosso e di verde. Frontespizio ingiallito e con gora marginale che si ripresenta anche in altri parti, I4 e K4 con margini più corti (probabilmente da altri esemplari), strappo alla carta Dd5, per il resto buona copia.

PRIMA EDIZIONE della nuova traduzione di Mauro Mattei (o Fiorentino). “Non può, quest’opera, esser considerata seconda edizione di quella descritta nella scheda precedente [la Sphera Volgare del 1537]. In effetti, essa contiene sì una, sia pur nuova (in funzione anticopernicana), traduzione della Sfera come l’altra, ma, rispetto a quest'ultima, una Sfera theologica e, per quanto qui rileva, un’ampia parte finale (pagine 205-213) nella quale Mattei insegna a fare la cosiddetta domificazione (ovvero partizione delle Case zodiacali) in modo semplificato (ma per me del tutto incomprensibile). A pagina 195, peraltro, nella sub-opera della Sphera Theologica, Mattei critica chi si rivolge ai Phisici & Mathematici per conoscere il proprio destino, perché questo è materia di libero arbitrio.” (Cantamessa, Biblioastrology.com, 4954 bis).

Estimate   € 500 / 800
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76
Estimate   € 500 / 600
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57

(Bibliografia – Bibliofilia) GESSNER, Konrad. Bibliotheca instituta et collecta, primum a Conrado Gesnero: deinde in Epitomen redacta, & novorum Librorum accessione locupletata, tertiò recognita, & in duplum post priores editiones aucta, per Iosiam Simlerum: Iam verò postremò aliquot mille, cùm priorum tùm novorum authorum opusculis, ex instructissima Viennensi Austriæ Imperatoria Bibliotheca amplificata, per Iohannem Iacobum Frisium Tigurinum. Tiguri, excudebat Christophorus Froschoverus, 1583.

In folio (323 x 204 mm). [lvi] 835 [3] pp. Marca tipografica al frontespizio, iniziali xilografiche, testo in corsivo su due colonne. Piena pergamena settecentesca, tassello dorato al dorso, tagli macchiettati di rosso e d’azzurro. Frontespizio un po’ ingiallito, specchio di scrittura pallidamente brunito, occasionali fioriture ai margini, un piccolo strappo senza perdita alla carta t1, qualche parola censurata, un paio di antiche note scritte in inchiostro bruno al margine.

Seconda edizione, riveduta e molto ampliata, della Bibliotheca universalis di Gessner pubblicata nel 1545, primo tentativo di realizzare una bibliografia “universale” delle opere in greco, latino e ebraico scritte dagli inizi della storia dell’umanità fino ai suoi tempi. La Bibliotheca divenne presto un punto di riferimento della bibliografia, non solo come guida per gli studiosi, ma anche per la formazione delle biblioteche pubbliche e private. A spingere Gessner alla sua realizzazione fu il pericolo incombente dell’avanzata dei turchi in Europa e anche la distruzione della prestigiosa biblioteca del re Mattia Corvino. Proprio perché voleva contribuire alla salvezza e alla conservazione dei documenti scritti dalla civiltà umana, quelli del passato e quelli del presente, invocava la costituzione di biblioteche pubbliche, le sole che potessero conservare a lungo i libri. La Bibliotheca segnalava circa 12.000 opere che divennero 15.000 con l’Appendix, fatta seguire nel 1555. Gessner indicò anche le fonti di cui si servì: biblioteche di Roma, Firenze, Bologna e Venezia, nonché i cataloghi editoriali, i repertori speciali, citazioni ed elenchi. Oltre all’autore ed al titolo dell’opera fornì note tipografiche, indicazioni del formato, numero delle pagine e prezzo, ed anche commenti e giudizi critici. Fu Gessner a mettere a punto la scheda bibliografica tuttora in uso nei cataloghi delle biblioteche.

Estimate   € 800 / 900
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59

(Biografia) GIOVIO, Paolo. Elogia virorum bellica virtute illustrium veris imaginibus supposita, quæ apud Musæum spectantur. Volumen digestum est in septem libros. Florentiæ, in officina Laurentii Torrentini ducalis typographi, 1551.

In folio (355 x 227 mm). 340 [4] pp. Marca con armi medicee al frontespizio, grandi iniziali xilografiche. Mezza pelle settecentesca con angoli, dorso liscio con tassello e decorazioni dorate, tagli azzurri. Ex libris del vescovo Giovanni Battista Lambruschini al contropiatto anteriore e al verso del frontespizio, ed antica nota di possesso. Frontespizio con pallida macchia all’angolo in alto a destra e pallida gora lungo il margine esterno, che si ripropone su altre carte soprattutto nella seconda parte del libro, per il resto buona copia marginosa.

PRIMA EDIZIONE di questa opera in cui Paolo Giovio descrive la sua celebre collezione di ritratti di uomini (e donne) illustri conservata nella sua villa a Como e considerata la più ricca del tempo, fra i quali figurano: Cristoforo Colombo, Hernan Cortes, Mattia Corvino, Sigismondo di Polonia, Maometto II, Saladinus, Solimano il Magnifico, il Re dei Persiani Hysmael Sophus, il Re Muleasses Tunetanus, Francesco I di Francia, Enrico VIII d'Inghilterra, Alessandro Magno, Cesare Borgia, Castruccio Castracani, Isabella d’Aragona, Farinata degli Uberti, Francesco Gonzaga e Francesco Sforza, il Gattamelata, ecc., e vari Medici (Alessandro, Ippolito, Giuliano, Pietro ecc.), incluso Cosimo de’ Medici, al quale è indirizzata la prefazione del Torrentino. Giovanni Battista Lambruschini (Sestri Levante 1755 - Orvieto 1827) fu professore del seminario di Genova. Noto per la sua avversione alle idee rivoluzionarie, nel 1797 fu imprigionato nella fortezza di Savona. Cambiato il clima politico, ritornò a Genova come vicario generale. Vescovo di Orvieto dal 1807, accolse presso di sé Angelo Mai e padre Luigi Fortis, futuro generale della Compagnia di Gesù. Splendida l’impaginazione del Torrentino, che fa “scodinzolare” nel testo la gambetta di una grande “Q”.

Estimate   € 250 / 350
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124

(BONTEMPELLI, Massimo e MALAPARTE, Curzio). “900” Cahiers d’Italie et d’Europe. Roma-Firenze, La Voce, 1926-1927.

5 volumi in 8vo (ca. 194 x 136 mm). 208 [8] pp. 208 [12] pp. 208 [14] pp. 208 pp. Tavole di Oppo, Conti, Lydis, Rosai, Biagini, Piacasso, Carrà Ferrazzi, Chiecci, Campigli, George Grosz, Pannaggi. Borssure editoriali gialla, beige, verde e rossa. Pagine uniformemente ingiallite, tracce del tempo alle brossure (quella del quinto volume leggermente difettosa), ma per il resto buon insieme parzialmente intonso.

TUTTO IL PUBBLICATO di questa rivista cui si deve la fondazione del Realismo Magico. La pubblicazione ebbe inizio nell’ottobre 1926, in quaderni trimestrali francesi a cura di un comitato internazionale diretto da Bontempelli e composto da James Joyce, Alvaro Gomez de la Serna, George Kaiser e Pierre Mc Orlan. Il programma di Bontempelli, che da tempo mirava ad inserire la letteratura italiana in ambito europeo, fu apertamente criticato ed osteggiato, per esempio da Ardengo Soffici, che riteneva che la nuova italianità non fosse traducibile né esportabile. Contribuirono alla rivista: Corrado Alvaro, Aniante, Barilli, Campanile, Alberto Cecchi, Emilio Cecchi, Blaise Cendrars, Chmielioff, Delteil, Ehrenbourg, Ehrenstein, Evola, Fargue, Nino Frank, Cesare Giardini, Ivan Goll, Hellens, Max Jacob, Malraux, Marinetti, Robert Mc Almon, Moravia, Mouratoff, Oppo, Ribemont-Dessaignes, Francesco Rocci, Slari, Soupault, Spaini. Il quarto volume contiene un saggio di Ivan Goll su George Grosz illustrato da sei tavole.

(5 volumi)

Estimate   € 250 / 350
Price realized  Registration
12

CARDUCCI, Giosuè (1835-1907).

Importante raccolta appartenuta ad Emilio Costa (1866-1926), giurista e professore di Diritto Romano a Parma e Bologna, contenente:

- 2 cartoline postali autografe firmate, la prima datata “Bologna, 4 gennaio 1891”, in cui Carducci ringrazia Costa per avergli donato una copia del suo testo Il diritto romano privato nelle commedie di Plauto (1890); la seconda datata “Bologna, 2 novembre 1891”, di argomento simile;

- copia della placchetta Delle versioni italiane di Plauto, 10 pp., con dedica autografa firmata;

- copia della placchetta Per Candia. Parole dette in Senato da Giosuè Carducci nella tornata del 13 aprile 1897, Roma, Forzani, 1897, 10 pp., in brossura editoriale, con dedica autografa firmata;

- copia della placchetta Le tre canzoni patriottiche di Giacomo Leopardi, Roma, Dante Alighieri, 1899, [ii] 47 pp., in brossura editoriale, con dedica autografa firmata;

- copia della placchetta Relazione a S. E. il Ministro a nome della Commissione incaricata di esaminare e ordinare i manoscritti Leopardiani rivendicati allo Stato, Estratto Bollettino Ufficiale 30 dicembre 1897 del Ministero dell’Istruzione Pubblica, Roma, 1898, [8] pp., in brossura editoriale, con dedica autografa firmata;

- copia della placchetta La Guerra, Bologna, Zanichelli, 1891, 12 pp., in brossura editoriale, con dedica autografa firmata;

copia della placchetta Bicocca di San Giacomo, Bologna, Zanichelli, 1891, 15 [1] pp., in brossura editoriale, con dedica autografa firmata;

- un ritratto fotografico di Carducci in formato cartolina (non viaggiata).

(1 volume con inseriti tutti i documenti)

Estimate   € 750 / 850
Price realized  Registration
39

CAVALCA, Domenico. Incomincia il prologo nel deuoto e morale libro intitulato Spechio de croce. [Venezia, Giovanni Guarino, non dopo il 1476].

In 4to (211 x 140 mm). [144] carte, le ultime 2 bianche. Segnatura: [a-b]8 c-s8. Carattere romano. Esemplare MINIATO al recto della prima carta con decorazione a intreccio in rosso, verde, blu e argento; iniziali rubricate in blu e rosso, alcune lettere del testo rialzate in giallo. Legatura ottocentesca in chagrin bordeaux, piatti riquadrati da filetti dorati, fregi floreali agli angoli, dorso (sbiadito) a 5 nervi e 6 scomparti, il secondo con titoli in oro, gli altri riccamente decorati in oro; sguardie marmorizzate. Occasionali pallide fioriture marginali e altre minime tracce del tempo, ma nel complesso copia molto buona.

RARA EDITIO PRINCEPS, splendidamente decorata all’incipit, di questo summa della dottrina cristiana scritta in volgare dal Cavalca attorno al 1330. Si tratta della sua “opera più originale […], e la più letta, come dimostrano i più che cento codici a noi giunti e le trentotto edizioni. Il breve trattato svela chiaramente il nucleo cristocentrico della spiritualità cavalchiana […]. La realtà quotidiana scompare quasi del tutto […] mentre lo scrittore si concentra nell’evocazione commossa delle pagine più drammatiche dei Vangeli, a volte col soccorso di dettagli apocrifi. Anche in questo libro non mancano rimproveri contro il clero […], contro i monaci che si scelgono vesti delicate come quelle dei cavalieri, scusandosi col dire che “il buon panno dura più” (cap. XIX); contro i ricchi che hanno “molto maggior cura... dei loro cani, uccelli e cavalli, che dei loro famigli e prossimi” (cap. XXX). Tuttavia queste allusioni alla società contemporanea non distraggono dal discorso principale, che è fuori dalla storia, e ripete il linguaggio fortemente immaginoso della tradizione mistica. […] Ma di questo linguaggio metaforico, audace e sublime, vive tutto il libro, violento e dolce assieme, crudamente realistico nei particolari epperò assorto in una poesia visionaria.” (Treccani).

 

Goff C343. IGI 2638. BMC V 219. GW 6414. ISTC ic00343000.

Estimate   € 4.000 / 5.000
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82
Estimate   € 600 / 800
84

(Chiromanzia – Scienze naturali – Gastronomia – Alchimia – Gemmologia – Medicina – Cosmetica – Caccia – ecc.) DELLA PORTA, Giovan Battista. Della magia naturale del signor Gio. Battista Della Porta napolitano libri XX. Tradotti dal latino in volgare, e dall’istesso Autore accresciuti, sotto nome di Gio. De Rosa V. I. P. con l’aggiunta d'infiniti altri secreti, e con la dichiaratione di molti, che prima non s’intendevano. In questa nuova Editione migliorata in molti luoghi, che nella prima stampa si leggevano scorrettissimi, Accresciuta d’un’Indice copiosissimo, e del Trattato della Chirofisonomia non ancora stampato, Tradotto da un Manoscritto Latino dal signor Pompeo Sarnelli. In Napoli, appresso Antonio Bulifon, 1677.

In 4to (220 x 175 mm). [xvi] 602 [22] pp. Frontespizio con piccola marca tipografica. Iniziali, fregi e vignette xilografiche nel testo. Bella antiporta incisa con ovale contenente il ritratto di Porta all’età di 64 anni circondato da figure che rappresentano le numerose discipline, per lo più esoteriche, cui egli si dedicò. Stemma inciso in testa alla dedica. Altra illustrazione calcografica che illustra la mano chiromantica alla carta Bbbb3v. Pergamena rigida coeva con tassello (difettoso) al dorso, tagli spruzzati di rosso. Assente l’ultima carta bianca, piccolo difetto al margine inferiore delle prime carte, causato da umidità e pallide tracce d’umidità al margine inferiore delle carte successive, ma nel complesso una buona copia genuina.

PREGEVOLE EDIZIONE di questa summa del sapere umano dell’epoca, pubblicata per la prima volta nel 1588 in soli 4 libri, poi aumentati fino a 20. La presente edizione contiene in fine il trattato Della chirofisonomia overo di quella parte della humana fisonomia, che si appartiene alla mano libri due del signor Gio. Battista Della Porta napolitano tradotti da un manoscritto latino dal signor Pompeo Sarnelli dottore dell’una, e dell’altra legge (pp. 553-602). Il manoscritto del Sarnelli si scagliava contro i chiromanti, che a suo dire “con impure, e vane osservazioni havevano sporcata questa Scientia, la quale si dimostra fondata sopra naturali congetture”. Il trattato descrive in modo analitico monti e tipi di mani, critica le letture erronee delle linee (incluse quelle dei piedi), analizza dita e unghie, ed è illustrato da una calcografia che ritrae la mano chiromantica.

Estimate   € 500 / 700
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92

(Costume – Illustrati 700 – Gran Bretagna) Gallerie des modes et costumes Français dessinés d’après nature, gravès par les plus Cèlèbres Artistes en ce genre, et colorés avec le plus grand soin par Madame Le Beau. Ovrage commencée en l’année 1778. A Paris, Chez les S.rs Esnauts et Rapilly, 1778-[1785].

In folio (408 x 245 mm). Frontespizio allegorico e 14 tavole calcografiche colorate a mano, incise da Le Roy, Le Beau, Voysard, Dupin, Patas su disegni di Desrais e Le Clerc. Pergamena rigida posteriore con sottile cornice dorata ai piatti. Tracce d’uso al margine bianco inferiore del frontespizio e di qualche altra tavola, ma nel complesso copia molto buona.

Deliziosa selezione da una collezione di tavole pubblicate tra il 1778 ed il 1785. Il frontespizio allegorico, un tripudio di putti e broccati, raffigura Follia e Amore che scelgono accessori alla moda, mentre il Gusto, ritratto con ali di farfalla per evidenziarne la leggerezza, illumina con una torcia le loro scelte. Le tre tavole successive offrono una galleria di acconciature e copricapi alla moda, inclusa una splendida mise femminile da caccia. Seguono illustrazioni a piena pagina di magnifici costumi, tutti femminili, con didascalie che ne dettagliano le stoffe utilizzate, le occasioni in cui indossarli, il tipo di acconciatura o copricapo. Di particolare interesse la tavola che ritrae una “jeune dame” dal parrucchiere, intenta a leggere l’Art d’aimer di Ovidio. Tutte le tavole sono finemente colorate a mano.

Estimate   € 200 / 300
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116
Estimate   € 150 / 200
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108

(De Medici – Illustrati 600) INGHIRAMI, Curzio. Ethruscarum antiquitatum fragmenta, quibus urbis Romae, aliarumque gentium primordia, mores, & res gestae indicantur a Curtio Inghiramio reperta Scornelli propè Vulterram. Duplex index omnia edocet. Francofurti [i.e. Firenze, Giovanni Battista Landini], 1637.

In folio (328 x 233 mm). [xxiv] 324 pp. [4] tavole calcografiche (di cui 3 ripiegate e una a doppia pagina), numerose illustrazioni calcografiche e xilografiche nel testo, iniziali e fregi xilografici. Pergamena coeva con stemma mediceo impresso in oro ai piatti entro doppia cornice dorata con fregi accantonati (dorso e sguardie rinnovati), tagli dorati. Ex libris nobiliare “so volere/so attendere” e antica nota di possesso al frontespizio. Cerniera anteriore spaccata, qualche gora marginale (soprattutto alle ultime carte), strappi alle due tavole dedicate a Volterra, ma nel complesso buon esemplare genuino.“BELLA E PREZIOSA EDIZIONE per l’esattezza delle tavole intagliate in rame e legno […] nonché per l’eleganza dei tipi e bellezza della carta non comune in Germania” (Cicognara 2590). Le tavole ripiegate illustrano Volterra antica, “Vulterrae nova descriptio”, e una statua etrusca che un’antica nota manoscritta descrive come fatta di uno sconosciuto metallo pesantissimo. L’incisione a doppia pagina raffigura il paese di Scornello ed i suoi dintorni. Le altre immagini ritraggono frammenti con iscrizioni e simboli etruschi. In pergamena coeva con armi medicee.

Estimate   € 500 / 600
1 - 30  of 144