19TH CENTURY PAINTINGS AND SCULPTURES

16 MAY 2017

19TH CENTURY PAINTINGS AND SCULPTURES

Auction, 0204
FLORENCE
Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
5.30 pm
Viewing
ROME
A selection of works
26-28 April 2017
2-3 May 2017

MILAN
A selection of works
2-3 May 2017
FLORENCE

12-15 May 2017
10am-1pm / 2pm–7pm 
Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
info@pandolfini.it

Lots with the symbol are subjected to the "resale right".
 
 
 
Estimate   600 € - 25000 €

All categories

1 - 30  of 105
102

Annibale Gatti

(Forlì 1827 - Firenze 1909)

PAISIELLO ALLESTISCE "LA SERVA PADRONA"

olio su tela, cm 110x115,5

retro: firmato, datato "1873" e iscritto ".. 29/10/72"

 

Bibliografia

C. Zappia, Annibale Gatti, Roma 1985, p. 150 n. 55 (citato come non rintracciato)

 

All'interno di un arioso salone di gusto neoclassico, un'orchestra si esibisce davanti a un pubblico d'eccezione. L'aquila bicipite dei Romanov raffigurata nello stemma in alto indica che si tratta della corte di Caterina II, detta Caterina la Grande, imperatrice di Russia dal 1762 fino alla sua morte nel 1796: la sovrana è riconoscibile nella pingue figura intenta a seguire il concerto dal balcone affacciato sulla sala. Nel direttore d'orchestra si riconosce invece Giovanni Paisiello, il celebre compositore italiano (Taranto 1740 - Napoli 1816) che alla fine degli anni Settanta del Settecento ricoprì l'incarico di direttore musicale degli spettacoli della corte di San Pietroburgo.

Dell'opera di Annibale Gatti si dette notizie nella Nazione del 23 giugno 1872, dove si comunicava che il pittore stava "ultimando Paisiello che pone in scena innanzi a Caterina II di Russia la sua opera La Serva Padrona"; l'opera è nuovamente citata ne L'Arte in Italia nel maggio dell'anno successivo. La ricomparsa del dipinto sul mercato dopo tanti decenni permette di riconoscere in tre opere del pittore (il primo già in Collezione Falleni di Livorno, il secondo e il terzo già in collezione Rogai a Roma e in Galleria Pisani a Firenze), i bozzetti preparatori del nostro dipinto; un collegamento confermato anche dalla didascalia Paisiello della foto Alinari n. 16487 del bozzetto in Galleria Pisani (sui tre bozzetti si veda C. Zappia, Annibale Gatti, Roma 1985, p. 162 n. 69, dove sono tuttavia messi in connessione con un'altra opera ad oggi irrintracciata del pittore, Mozart dirige un concerto davanti a Giuseppe II).

Estimate   € 4.000 / 6.000
Price realized  Registration
117

Antonio Mancini

(Roma 1852 - Roma 1930)

IL CAPPELLO DI PAGLIA (o LA SERVA PADRONA)

olio su tela, cm 100x75

firmato in alto a sinistra

retro: etichette dell'Esposizione d'Arte Italiana di Budapest, della Galleria Milano, della Mostra d'Arte Italiana a Parigi, della Mostra delle Opere di Mancini

 

Provenienza

Collezione On. Gaspare Gussoni

Galleria Milano, Milano

Collezione privata

 

Esposizioni

Mostra delle Opere di Antonio Mancini, Palazzo dell'Augusteo, Roma, giugno-luglio 1927, sala IV n. 8

Mostra d'Arte Italiana a Parigi, Jeu de Paume, Parigi, 1935, n. 681

Esposizione d'Arte Italiana, Budapest, 1936, n. 4

 

Bibliografia

La Collezione On. G. Gussoni, catalogo dell'asta (Galleria Milano, Milano, gennaio 1932) a cura di E. Somarè, Milano 1932, n. 201 (La serva padrona)

D. Cecchi, Antonio Mancini, Torino 1966, p. 161

 

"Litigiosa, dispotica e chi ne ha più ne metta, ma divenuta abitudinaria costante dello studio del pittore, e inorgoglita partecipe dell'opera di lui, la modella Aurelia Ciommi, della "La Cornacchia" a causa del suo pronunciato naso, seguiterà a posare per il Mancini anni e anni. (...)

Personaggio assai noto nel mondo 'marguttiano' dei pittori e delle modelle, fin negli anni della sua più disperata decadenza, la Ciommi, morta miseramente a 70 anni, intorno al 1955, dovette rappresentare qualcosa per Mancini. (...) Mancini la dipinse ripetutamente, litigando con lei, amandola, detestandola, e richiamandola a sè. Dipinse il suo lungo naso, il suo bel nudo pastoso-asciutto, termine, questo, più adatto a un vino, ma tale il temperamento di Aurelia forse era. Fiera di posare per un talento come quello di Mancini, ella visse nella falsariga d'un simile orgoglio, come molte modelle; anche quando Antonio, divenuto un riverito Maestro, con tanto di 'M' maiuscola, vecchio, all'ombra della vigile e affettuosa protezione dei nipoti, non aveva più modo di sapere nulla di lei. Andò sola, nel 1927, impoverita da quei crucci che assaltano tutti coloro che han già passata la quarantina, a rivedersi nuda nel quadro Il cappello di paglia, esposto all'Augusteo in occasione delle onoranze dei settantacinque anni di Mancini. "Che quadro!" andava a esclamare poi nella bottega dei Giosi, il mercante-coloraio che tanta consuetudine aveva avuto con Mancini: "Quanto vorrei posare ancora per lui!".

Ridotta in miseria, nei tardi anni della sua vita fu aiutata con comprensiva solidarietà umana dalla signora Giosi".

 

da D. Cecchi, Antonio Mancini, Torino 1966, pp. 160-161

 

 

Estimate   € 12.000 / 18.000
Price realized  Registration
1 - 30  of 105