Old Masters

16 APRIL 2014

Old Masters

Auction, 0039Part 1
FLORENCE
Palazzo Ramirez- Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
3.30 pm
Viewing

FLORENCE
11-14 April 2014
10am – 1pm / 2pm – 7pm
Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
info@pandolfini.it

 
 
 
Estimate   700 € - 100000 €

All categories

151 - 165  of 165
172

Telemaco Signorini

(Firenze 1835 - 1901)

GIOVINETTO CHE STUDIA

olio su tela, cm 47x38

firmato in basso a sinistra con dedica Al Maggiore F. Tabacchi

sul retro: etichette: Mostra delle opere di Telemaco Signorini / Firenze 1926 n.72; Mostra dei Macchiaioli / maggio-ottobre 1956 / T. Signorini / Giovinetto che studia / Ghiglione – Genova

 

Provenienza:

Collezione Ghiglione, Genova

Collezione privata, Milano

 

Bibliografia:

Onoranze a Telemaco Signorini, mostra delle opere alla R. Galleria dell’Accademia, Firenze 1926, n. 106

A cura di Giovanni Carandente, I Macchiaioli, catalogo della mostra, Roma 1956, p. 206, n. 249

 

Esposizioni:

Onoranze a Telemaco Signorini, mostra delle opere alla R. Galleria dell’Accademia, Firenze 1926

I Macchiaioli, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma, maggio-luglio 1956

 

Conosciuto principalmente per i suoi paesaggi e gli studi dal vero eseguiti all’aperto, dalla seconda metà degli anni Sessanta Telemaco Signorini abbraccia un nuovo tipo di ritrattistica in interni ambientati in un contesto ben preciso e identificabile. È il caso di Aspettando e del suo pendant Non potendo aspettare (La lettera) entrambi esposti nel 1867 alla mostra dalla Società Promotrice di Firenze.

Come egli stesso specifica al riguardo, “i ritratti si sono fin qui fatti con una massima sola, cioè dovevano avere un fondo unito il più possibilmente, per fare staccare e non disturbare la testa del ritrattato”. Un precetto ridicolo in quanto questi soggetti possono avere “per fondo ciò che presenta lo studio di quadri, di stampi ed altri oggetti attaccati al muro, senza per questo la testa del ritratto ne scapiti per nulla” (Cfr. I macchiaioli, catalogo della mostra, Firenze Forte di Belvedere, maggio-luglio 1976, p. 168).

Anche nel caso del dipinto qui presentato, il giovane protagonista è raffigurato in una stanza con varie opere d’arte appese alle pareti. Seduto su uno sgabello, con il gomito destro appoggiato al piano del tavolo e la testa sorretta dal braccio, il ragazzo è colto mentre è concentrato nella lettura delle carte stese sulla tovaglia. Nella descrizione della stanza, caratterizzata da tonalità scure stese con una pennellata a tratti sfrangiata, ritroviamo l’attenzione ai particolari che contraddistinguono Signorini, anche se alcuni appaiono non finiti. In effetti il destinatario del dipinto, il maggiore Tabacchi del II reggimento di artiglieria a Gaeta, conosciuto con grane probabilità a seguito dell’arruolamento di Signorini negli artiglieri durante la campagna del '59, nella corrispondenza indirizzata al pittore e ora conservata presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze parla di un bozzetto che estorce all’artista in cambio delle Memorie di Casanova. In una delle sue lettere Tabacchi scrive: “Mio caro Signorini, potete consegnare al mio soldato il bozzetto che io terrò come cosa pregiatissima. Vi ringrazio del bel moro, ed io mi congratulo meco della buona idea che mi venne di seminare in un terreno fecondo di cortesia”. Entrato in data imprecisata nella collezione Ghiglione di Genova, il dipinto è stato esposto alla mostra dell’artista organizzata a Firenze nel 1926 e trent’anni dopo alla mostra dei Macchiaioli.

 

Elisabetta Staudacher

Estimate   € 20.000 / 30.000
Price realized  Registration
173

Giovanni Boldini

RITRATTO DI ALAIDE BANTI

olio su tela, cm 27x18

sul retro iscrizione autografa di Emilia Boldini Cardona con il numero di inventario dell'Atelier Boldini n. 88B, timbro della dogana francese

 

Provenienza:

Collezione Sarfatti, Milano

 

Bibliografia:

E. Camesasca e C. Ragghianti, L’opera completa di Boldini, Milano 1970, n.105 bis, p. 99

B. Doria, Giovanni Boldini. Catalogo Generale degli Archivi Boldini, Milano 2000, n. 192

P. e F. Dini, Giovanni Boldini. Catalogo ragionato, Torino 2002, n.408 p.228

 

Esposizioni:

Jean-Louis Vaudoyer, Boldini 1842-1931, Hotel Jean Charpentier, Parigi 1931

Vendita all’asta dello Studio Boldini, Galleria Scopinich Milano 1933, n. 54 tav. LIV

 

Dipinto nel 1885 questo quadro è un’opera importante nella vita dell’artista che in una lettera a Cristiano Banti ne esprimeva la sua preferenza “ […] quello che preferisco io e che tutti trovano meglio è quello sbozzo che feci l’ultimo giorno di Montorsoli (1885) se ti rammenti, stà così pressappoco (sic) perché non l’ho qui. Gli manderò dunque questo, ma bisogna che aspetti perché in questo momento sono molto occupato […]”

Il dipinto rimase per sempre nell’atelier di Boulevard Berthier.

L’opera è caratterizzata da una leggiadria che manifesta la sicurezza di un mestiere educato, sperimentato e sostenuto dalla sensibilità propriamente pittorica, a cui si unisce la velocità del segno.

Questo quadro è inseribile nel delicato periodo in cui il Boldini si appresta a dimostrare al pubblico di estimatori e collezionisti il suo valore.

Proprio in questi anni sperimenta con una grande varietà di soggetti tutte le qualità che gli garantiranno successo economico, la stima e l’amicizia dei suoi contemporanei.

 

Estimate   € 45.000 / 55.000
Price realized  Registration
151 - 165  of 165