LO STRANO CASO DI UN MILANESE A FIRENZE

A Firenze e in altre grandi e piccole città di tutta la Toscana è facile imbattersi, all’interno di molte chiese e palazzi, in decorazioni ad affresco del milanese Luigi Ademollo (Milano, 1764 – Firenze, 1849).
Esaurita la frequentazione dell’Accademia di Brera, il pittore emerge infatti all’improvviso sulla scena artistica fiorentina di fine Settecento, in occasione del concorso per la decorazione del teatro della Pergola che lo vede trionfatore: la grande quantità di commissioni che si susseguono a questo lavoro, lo costringe a rimanere sempre più a lungo, e poi definitivamente, a Firenze. 
A ottobre andranno in asta da Pandolfini due straordinari esemplari del suo brillante estro di disegnatore, databili proprio agli anni della sua affermazione sulla scena artistica fiorentina.
Il suo peculiare linguaggio, espressivo, enfatico, moralizzante e antichizzante, costituisce un unicum nell’ambito neoclassicismo toscano, facilmente riconoscibile ma difficilmente imitabile, la chiave del suo successo.