“LA MORTE DI SAFFO" DA NAPOLI A ROMA A BREMA PASSANDO PER FIRENZE

Che le vendite all’ asta possano essere occasione di riscoprire opere ricordate da fonti e documenti ma da tempo sparite è stato confermato dalla sessione di Dipinti Antichi del 13 novembre dove, al lotto 46, figurava un olio del tedesco Johann Heinrich Schmidt (1740-1821) con il suicidio di Saffo dalla rupe di Leucade.
La data del 1811 che seguiva la firma ha consentito di identificare il dipinto offerto con quello che Schmidt espose al pubblico nel proprio studio napoletano nell’estate di quell’anno, suscitando pareri discordi tra intellettuali e pittori alla corte di Gioacchino Murat.
Fino a questo momento, del Suicidio di Saffo era rimasta traccia solo tra le pagine del “Monitore delle Due Sicilie”, rivista erudita del primo Ottocento analizzata da Ornella Scognamiglio, dove i brani del “Monitore” dell’8 agosto e del 12 settembre 1811, riprodotti integralmente, descrivono esattamente il nostro dipinto e le sue sofisticate fonti letterarie.
Conteso da mercanti e collezionisti italiani e tedeschi, il dipinto è tornato nella terra di origine del suo autore.