IL TRICHRYSON DI TOLOMEO NELLA PROSSIMA ASTA DI NUMISMATICA

«Salute a te, signore Tolemeo, io ti nominerò tra i semidei e farò risuonare per te un canto che non rifiuteranno, credo, i posteri, perché Zeus ti donerà la virtù.»  È con queste parole cariche di tuonante devozione che lo scrittore siceliota Teocrito esalta nel suo encomio la figura del faraone egizio Tolomeo Filadelfo, secondo sovrano della dinastia tolemaica meglio conosciuto dagli storiografi moderni come Tolomeo II.
Figlio del generale macedone Tolomeo I Sotere, diadoco di Alessandro Magno e primo re dell’Egitto tolemaico, promosse durante il suo regno varie riforme volte al miglioramento dell’economia e alla centralizzazione culturale del periodo ellenico della città egizia di Alessandria, grazie all’istituzione dei giochi tolemaici ed alla fondazione di una Biblioteca e del Museo. Esemplare fu anche la riorganizzazione del sistema monetario e della zecca cittadina. Nella prossima asta di numismatica avremo il piacere di proporre ai nostri clienti una delle monete auree più rappresentative di questo periodo: il Trichryson. Moneta d’oro di circa 24 mm e di 17.80 g (approssimativamente della grandezza e del peso di un tetradramma attico di argento), fu inizialmente introdotto da Tolomeo I subito dopo aver assunto il titolo di Basileus (in greco: Âáóéëåýò tradotto Imperatore o “re dei re”) approssimativamente nel 305 a.C.
Il peso equivaleva a cinque dramme tolemaiche d’argento (per questo motivo la denominazione moderna di questa moneta è appunto Pentadramma), ma sotto il sistema tolemaico il valore sarebbe stato di ben dodici volte superiore conferendo alla moneta un valore di 60 dramme d’argento, una somma enorme per il mondo antico. Fu la moneta dal più elevato intrinseco mai coniata prima, testimonianza della grande ricchezza del mondo egizio in quel tempo. La zecca di Alessandria impiegò i migliori artisti incisori per la produzione delle sue monete d’oro per la qualità dei suoi ritratti tipicamente ben caratterizzati.
La produzione dei Trichryson d’oro continuò anche nei regni successivi sancendo così il modello definitivo dello standard tolemaico sino alla fine della dinastia. Nel diritto di questa moneta è rappresentato Tolomeo mentre indossa il diadema reale sotto l'attaccatura dei capelli, come in precedenza la mitra con l'agina di Alessandro Magno legata intorno al collo, sancendolo così come il suo successore ufficiale a livello iconico, mentre sul rovescio compare il suo personale emblema: un’aquila stante sopra una saetta tripartita. Questo straordinario nummo in elevata qualità conservativa viene proposto all’incanto a partire da 8.500 euro.
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