IL LINGUAGGIO SEGNICO DI CARLA ACCARDI

La pittura segnica è l’unica forma espressiva che Carla Accardi abbia praticato sino dagli esordi, quando nel 1947 entra a pieno diritto nel movimento Forma 1 insieme a Dorazio, Consagra, Perilli, Turcato e Sanfilippo, corrente pittorica che incentrava la propria arte sulla forma e sul segno.
Un continuo e costante evolversi, un autismo che si ripete ma che è anche sempre diverso, segno che raggiunge il suo apice negli anni ’60 ma che l’artista porterà avanti fino alla fine, utilizzando prima le tempere, poi le vernici fluorescenti e colorate, e poi gli olii, prima su tela, poi su supporti plastici e nuovamente un ritorno alla tela.
L’artista definiva il suo segno come parte dell’universo, non una semplice elaborazione dell’inconscio, ma un vero proprio linguaggio che dava vita alla sua inconfondibile espressione artistica. Nella prossima asta del 10 giugno saranno proposte una serie di sue opere provenienti da un’interessante collezione privata.