Mentre a Reggio Emilia si celebra Antonio Fontanesi a 200 anni dalla nascita con una grande mostra retrospettiva Antonio Fontanesi e la sua eredità. Da Pellizza da Volpedo a Burri a Firenze, Pandolfini partecipa alla celebrazione di questo grande artista italiano esponendo uno dei suoi capolavori IL GUADO del 1861.
Interprete impareggiabile del paesaggio nelle novità del suo tempo, uomo inquieto nella vita e innovativo sperimentatore nell’arte, Fontanesi fu tra i più intimamente partecipi al movimento romantico europeo e la sua eredità artistica si inoltra nel Novecento e l'opera che si può ammirare da Pandolfini, nelle sale della private sale ne testimonia la grandezza.
Il dipinto ha una prestigiosa storia collezionistica tra cui ricordiamo la collezione Banti, Rossello, Stramezzi e Angelo Dragone decise di portarlo in esposizione a Tokio nel 1978, Giappone dove Fontanesi nel 1876 era stato chiamato ad insegnare con un contratto triennale.
Si riscopre quindi un protagonista dell'arte dell’800 italiano ed europeo documentando la fortuna e l’influenza che la sua pittura ha avuto negli artisti che dopo di lui si sono riconosciuti nel suo particolare approccio alla natura e al paesaggio, ma anche i suggestivi ‘tramandi’ dell’esperienza romantica sull'arte moderna italiana.