DIPINTI ANTICHI

23 MAGGIO 2023
Asta, 1209
21

Rutilio Manetti

Stima
€ 40.000 / 60.000

Rutilio Manetti

(Siena, 1571 – 1639)

MADDALENA PENITENTE

olio su tela, cm 125x90

 

THE REPENTANT MARY MAGDALENE

oil on canvas, cm 125x90

 

Provenienza

Milano, Finarte, asta 85, 21 maggio 1970, n. 70

Firenze, collezione privata

 

Esposizioni

Rutilio Manetti 1571 - 1639. A cura di Alessandro Bagnoli. Siena, Palazzo Pubblico, 1978, n. 30.

 

Bibliografia

A.Bagnoli, Aggiornamento di Rutilio Manetti, in “Prospettiva” 13, 1978, pp. 27-28, 33.

A.Bagnoli. Rutilio Manetti. 1571 – 1639. Catalogo della mostra. Firenze 1975, p. 96, n. 30, ill.

C. Mc Corquodale, The Manetti exhibition in Siena, in “The Burlington Magazine” CXX, 1978, 909, p. 889, fig. 138

L. Bortolotti, voce “Manetti, Rutilio” in Dizionario Biografico degli Italiani, 68, Roma 2007

M. Ciampolini, Pittori senesi del Seicento, Siena 2012, I, p. 257.

 

In asta a Milano nel 1970 con la corretta attribuzione, lo splendido dipinto qui offerto è comparso in pubblico solo in occasione dell’importante esposizione monografica curata nel 1978 da Alessandro Bagnoli, a conclusione della tesi di laurea presso l’Università di Siena che poco prima aveva aggiornato gli studi sul pittore, inaugurati da Cesare Brandi.

Protagonista della scuola senese della prima metà del Seicento, e nel 1630 ricordato da Mattias de’ Medici, governatore di Siena, come primo pittore della città, Rutilio Manetti è stato apprezzato dagli studi moderni soprattutto per le opere eseguite a partire dalla metà del secondo decennio del secolo e legate al modello caravaggesco, accolto dall’artista nelle varianti declinate da Orazio Gentileschi e soprattutto da Gerrit van Honthorst.

Una misura più ampia e distesa, dove i contrasti di lume sono funzionali alla definizione di forme monumentali, si avverte nella seconda metà degli anni Venti trovando i suoi vertici nella Allegoria delle Quattro Stagioni (recentemente ammirata a Palazzo Corsini in occasione dell’ultima Biennale) e, per quanto riguarda singole figure, appunto nel nostro dipinto di cui è nota una replica variata.