DIPINTI ANTICHI

23 MAGGIO 2023
Asta, 1209
23

Giovan Battista Cremonini

Stima
€ 50.000 / 80.000

Giovan Battista Cremonini

(Cento, c. 1540 – 1610)

GIOVANNI BATTISTA INTERROGATO DAI GIUDEI

olio su tela, cm 177,5x123

 

JEWS QUESTIONING SAINT JOHN THE BAPTIST

oil on canvas, cm 117,5x123

 

Provenienza

(Bologna, San Michele in Bosco); Bologna, Leasarte, 1988; collezione privata

 

Esposizioni

Antologia di pittura emiliana dal XVI al XVIII secolo. Bologna, Leasarte, 1988, n. 5.

 

Bibliografia

C.C. Malvasia, Le pitture di Bologna, Bologna 1686, p. 329.

Guida alle Pitture, Sculture ed Architetture delle chiese …. della città di Bologna, Bologna 1792, p. 416.

G. Zucchini, S. Michele in Bosco di Bologna, in “L’Archiginnasio” XXXVIII, 1943, p. 13.

Il patrimonio artistico e architettonico di Bologna – 1792. A cura di A. Emiliani, Bologna 1979, p. 59).

E. Riccomini, in Antologia di pittura emiliana dal XVI al XVIII secolo. Leasarte, Bologna. Catalogo della mostra, Bologna 1988, n. 5.

D. Benati, in Pinacoteca D. Inzaghi di Budrio. Catalogo dei dipinti antichi, a cura di D. Benati e C. Bernardini, Bologna 2005, p. 128, n. 31.

 

Comparso in pubblico per la prima volta in occasione della mostra organizzata a Bologna da Leasarte con la suggestiva attribuzione a Bartolomeo Passerotti proposta da Eugenio Riccomini, il dipinto è stato oggetto di una puntuale analisi stilistica e iconografica da parte di Daniele Benati, approfondita in occasione di una comunicazione scritta alla proprietà nel 2014 che ha condotto all’individuazione della probabile provenienza del dipinto, oltre che del suo autore.

Il confronto con la Salita al Calvario nella Pinacoteca di Bologna (dal convento di Sant’Agnese), eseguita nel 1598 da Giovan Battista Cremonini come certificano la firma e la data, e con la Madonna del Rosario con S. Domenico e i misteri del Rosario nella Pinacoteca Domenico Inzaghi di Budrio, riferita all’artista per ragioni di stile, ha consentito di restituire il nostro dipinto all’artista centese, appunto alla fine del Cinquecento: una proposta che, a partire dal nome dell’autore e dal rarissimo soggetto, ha trovato conferma nelle antiche guide della città di Bologna.

Fondamentale, innanzi tutto, l’identificazione della scena raffigurata con un passo del Vangelo di Giovanni (Gv, 1, 19-31) dove è narrata la testimonianza resa dal Battista a quanti, inviati dai Leviti e dai Farisei, lo interrogavano sulla sua identità e sulla sua missione: “Io sono voce di uno che grida nel deserto: preparate le vie del Signore”.

È appunto “S. Gio. Battista interrogato dalle turbe” il soggetto della pala di Giovan Battista Cremonini ricordata da Malvasia sull’altare della Confessio della cripta di San Michele in Bosco, chiesa del monastero olivetano di Bologna per la quale l’artista aveva eseguito altri lavori.

Ricordata nelle edizioni successive della guida fino al tempo delle soppressioni napoleoniche del 1797, la nostra tela sarebbe stata commissionata all’autore nel 1596, stando ai documenti pubblicati nel 1943 da Guido Zucchini.

Insieme a opere di Denis Calvaert, Lavinia Fontana e del giovane Guido Reni, vicine a questa per dimensioni e oggi identificate in raccolte pubbliche e private, la paletta di Giovan Battista Cremonini segna il passaggio dagli stilemi artificiosi della Maniera al rigore naturalistico e disegnativo che, allo scadere del secolo, accompagna la riforma degli Incamminati.