ARTE È RICERCA | DIPINTI SCULTURE E OGGETTI D'ARTE DA UNA RACCOLTA FIORENTINA

16 NOVEMBRE 2022
Asta, 1187
11

Scultore attivo in area veneta (Vicenza?) intorno al 1500

Stima
€ 7.000 / 10.000

Scultore attivo in area veneta (Vicenza?) intorno al 1500

CRISTO IN PIETÀ SORRETTO DA ANGELI (“IMAGO PIETATIS”)

Lunetta scolpita a mezzorilievo in pietra calcarea giallo dorato (pietra di Nanto?), cm 43,5x80x15

 

Sculptor active in Veneto (Vicenza?) around 1500

CHRIST IN PIETY SORRECTED BY ANGELS ("IMAGO PIETATIS")

Lunette carved in half-relief on golden yellow limestone (pietra di Nanto?), cm 43,5x80x15

 

L’icastica composizione, che ostenta il corpo esangue di Cristo coronato di spine con le braccia incrociate sul ventre, calato sino ai fianchi nel sepolcro e sostenuto da due angeli genuflessi, interpreta con cadenze già orientate verso il classicismo di primo Cinquecento un’iconografia devozionale di origine bizantina, nota come Imago Pietatis (nella variante tedesca denominata Engelpietà), riattualizzata e promossa dalla celebre formella in bronzo realizzata da Donatello nel 1449-1450 per l’altare maggiore della Basilica di Sant’Antonio a Padova, opera che conobbe un’ampia fortuna in area veneta e adriatica nel secondo Quattrocento, anche in pittura (N. Rowley e A. De Marchi, in Donatello e il Rinascimento, catalogo della mostra di Firenze a cura di F. Caglioti, Firenze 2022, pp. 284-293 nn. 9.2-9.6).

Le fattezze crude e accigliate dei volti, l’articolazione statica degli angeli, essenziale ma animata nelle ricadute delle vesti da un reticolo di pieghe più complesse e tormentate di matrice lombardesca, insieme all’uso di una pietra calcarea di colore giallo dorato identificabile come ‘pietra di Nanto’, suggeriscono di ricondurre l’opera in esame al territorio vicentino, dove questo schema iconografico fu ampiamente utilizzato per le cimase delle pale d’altare e il coronamento dei tabernacoli eucaristici - si veda, ad esempio, la Madonna e santi in Santa Maria Annunziata a Nanto, o i tabernacoli nella parrocchiale di Molina di Malo e di Torri di Quartesolo (1488) -, ravvisando esiti stilistici prossimi ai modi di Tommaso da Lugano e Bernardino da Como, autori del trittico nell’oratorio della chiesa di San Vitale a Montecchio Maggiore e responsabili di una prolifica bottega attiva a Vicenza tra il 1475 e il 1510 circa (F. Barbieri, Scultori a Vicenza. 1580-1520, Vicenza 1984, pp. 44-52).