IMPORTANTI MAIOLICHE RINASCIMENTALI

26 OTTOBRE 2022
Asta, 1176
28

CRESPINA, FAENZA, 1540-1560

Stima
€ 3.000 / 5.000
Aggiudicazione  Registrazione

CRESPINA, FAENZA, 1540-1560

in maiolica, dipinta in policromia con giallo, giallo arancio, blu di cobalto e bruno di manganese; diam. cm 25,2, diam. piede cm 12,8, alt. cm 7

 

A MOULDED BOWL (CRESPINA), FAENZA, 1540-1560

 

Bibliografia di confronto

T. Hausmann, Majolika. Spanische und italienische Keramik vom 14. bis zum 18. Jahrhundert, Kataloge des Kunstgewerbemuseums Berlin VI, Berlino 1972, pp.174-177 nn. 131-132;

J. Giacomotti, Catalogue des majoliques des musées nationaux, Parigi 1974, pp. 307-309 nn. 936, 940-941;

C. Ravanelli Guidotti, Thesaurus di opere della tradizione di Faenza, Faenza 1998, pp. 389-391 n. 99 n. 96).

 

La coppa con umbone centrale rilevato, tesa baccellata e orlo sagomato poggia su alto piede appena estroflesso. La coppa è decorata con settori alternati, disposti simmetricamente attorno all’umbone, in più spicchi sagomati che si dipartono dal centro per raggiungere l’orlo, dove abbracciano una riserva ovale. L’ornato alterna motivi con girali fogliate delineate a risparmio in giallo e giallo arancio su fondo blu cobalto con decori “a candelabra” con delfini, boccioli e teste di amorini dipinti in azzurro su fondo arancio. L’umbone al centro vede su fondo giallo un ritratto virile con la clamide: un uomo maturo, barbato, con il capo coperto da un piccolo copricapo, la clamide annodata a coprire il busto lasciando parzialmente scoperto lo scollo quadrato della tunica. Il ritratto, ben delineato lumeggiato da tocchi di stagno, è accompagnato da un cartiglio che reca il nome ANIBALO in caratteri capitali. Sul retro un motivo nei colori blu e giallo arancio sottolinea la forma e riempie le riserve con un sottile motivo fitoforme.

La raffigurazione di personaggi dalla romanità caratterizza questa tipologia ceramica con raffigurazioni di condottieri, letterati, ma anche personaggi biblici. La disposizione dei quartieri, quasi mai uguale, costituisce un discrimine tra le varie opere, simili, ma mai identiche, consentendo ai pittori una grande libertà decorativa.

La crespina “a quartieri”, che come quella che precede appartiene alla tipica produzione faentina, si distingue per qualità, materia e stile pittorico, trovando confronto ad esempio nei grandi vasi con ritratti di condottieri romani prodotti a Faenza attorno alla metà del secolo, ora conservati al MIC di Faenza (invv. 7599-7600).