IMPORTANTI MAIOLICHE RINASCIMENTALI

26 OTTOBRE 2022
Asta, 1176
27

CRESPINA, FAENZA, 1540 CIRCA

Stima
€ 2.000 / 3.000
Aggiudicazione  Registrazione

CRESPINA, FAENZA, 1540 CIRCA

in maiolica, dipinta in policromia con giallo, giallo arancio, blu di cobalto e bruno di manganese; diam. cm 22, diam. piede (tagliato) cm 8,7, alt. cm 4,2

 

A MOULDED BOWL (CRESPINA), FAENZA, CIRCA 1540

 

Bibliografia di confronto

J. Giacomotti, Catalogue des majoliques des musées nationaux, Parigi 1974, pp. 307-309 nn. 936, 940-941;

C. Ravanelli Guidotti, Thesaurus di opere della tradizione di Faenza, Faenza 1998, pp. 382-383 n. 96;

E. Ivanova, Il secolo d’oro della maiolica. Ceramica italiana dei secoli XV-XVI dalla raccolta del Museo Statale dell’Ermitage, Faenza 2003, p. 44 n. 9

 

La coppa ha umbone centrale rilevato, tesa baccellata con orlo sagomato molto regolare e appena estroflesso, e poggia su alto piede appena estroflesso, parzialmente mutilo. La decorazione è a settori alternati, disposti simmetricamente attorno all’umbone centrale, con quattro spicchi ovaleggianti con decori a girali fogliate e boccioli dipinti in azzurro parzialmente a riserva su fondo arancio, mentre le restanti porzioni con girali fogliate delineate a risparmio in giallo e giallo arancio su fondo blu cobalto, che si ripetono in una sequenza continua sul breve orlo. L’umbone mostra al centro su fondo giallo un ritratto virile di un giovane con la capigliatura mossa e la clamide annodata a coprire il busto. Il ritratto, ben delineato e ombreggiato di bruno di manganese, è accompagnato da un cartiglio che reca il nome MUTIO in caratteri capitali. Sul retro un motivo nei colori blu e giallo arancio disposti a sottolineare la forma con piccoli tratti.

La crespina “a quartieri”, tipica della produzione faentina, ebbe grande successo nel corso del Cinquecento, e due opere datate costituiscono i capisaldi cronologici entro cui inserire la produzione, esemplari datati 1538 e 1547. La tipologia continua però anche nel periodo compendiario con esemplari “bianchi” almeno fino al 1575, quando la foggia, probabilmente tratta da forme metalliche, è particolarmente esaltata.

La coppa in analisi trova confronto in due crespine conservate nei musei tedeschi: una con decoro a quartieri e una con un decoro a ramage floreali: entrambe gli oggetti condividono con la nostra coppa anche la inconsueta decorazione del retro a tocchi colorati collocati a esaltare la forma. Altri confronti ci derivano dalle collezioni dei Musei Francesi sempre con disposizione dell’ornato a quartieri, ma con umbone variamente ornato: con Giovanni Battista (inv. OA1594), con una santa martire (inv. 16) e con una figura di soldato barbato con cartiglio “Davit” (inv. 15). La forma trova poi riscontro nella nota coppa dell’Ermitage di San Pietroburgo (inv. F 1490) con scritta “Faenzie” al retro e in alcune coppe del V&A, tutte databili attorno al 1540.