ASTA A TEMPO | OPERE SU CARTA: DISEGNI, DIPINTI E STAMPE DAL XVI AL XIX SECOLO

25 GIUGNO  -  4 LUGLIO 2022
Asta a tempo, 1156
74

Vincenzo Camuccini

Stima
€ 4.000 / 6.000
Asta conclusa
Il lotto e' stato aggiudicato a un valore di: 5000 €  c.i.

Vincenzo Camuccini

(Roma, 1771 – 1844)

ALBUM CON SCENE DAL NUOVO TESTAMENTO

volume rilegato in pelle decorata in oro contenente quaranta tavole su cui sono stati applicati disegni di diverso formato raffiguranti scene del Nuovo Testamento, matita nera, penna e inchiostro, pennello e inchiostro acquarellato su carta vergellata, mm 330x480 (ciascuna tavola)

 

ALBUM WITH SCENES FROM THE NEW TESTAMENT

volume with 40 drawings laid down on paper pages, black chalk, pen and ink, brush and wash on paper, mm 330x480 (each page)

 

Provenienza

collezione Vincenzo Camuccini (timbro sulla prima tavola)

 

L'album presenta il numero di inventario 39 in basso sulla costola e una lettera all'interno di Vincenzo Camuccini in cui il pittore dichiara che i disegni sono di sua mano e che non possono essere venduti a meno di un luigi ciascuno, sottolineando come quello fosse il prezzo di uno schizzo di una contadina, di un brigante o di un pifferaio di Bartolomeo Pinelli, i cui acquarelli con scene di vita popolare stavano riscuotendo grande successo all'inizio dell'Ottocento.

Insieme ai disegni contenuti nell'album offerto al lotto successivo, dovevano essere parte del progetto di papa Leone XII di realizzare un Nuovo Testamento figurato in ceramica, poi non realizzato.

Data l'accuratezza delle varie scene, rifinite con suggestive acquarellature e rialzi di biacca, tali realizzazioni furono dunque destinate singolarmente al mercato, costituendo oggi una eccezionale testimonianza del gusto collezionistico in campo grafico nella prima metà dell'Ottocento, oltre che preziosa documentazione del Camuccini disegnatore, apprezzato dai contemporanei per l'equilibrio formale e l'eleganza di ascendenza raffaellesca.

Vincenzo Camuccini può essere considerato il massimo esponente del neoclassicismo a Roma quando la città deteneva il ruolo di capitale artistica, ambita meta per collezionisti, amatori e artisti da tutta Europa.