ARCADE | Dipinti dal XVI al XVIII secolo

1 MARZO 2022

ARCADE | Dipinti dal XVI al XVIII secolo

Asta, 1114
FIRENZE
Palazzo Ramirez-Montalvo
ore 10:00 - lotti 1-120 
ore 15:00 - lotti 121-197
Esposizione
 FIRENZE
Venerdì 25 Febbraio 2022 10-18
Sabato 26 Febbraio 2022 10-18
Domenica 27 Febbraio 2022 10-13
Lunedì 28 Febbraio 2022 10-18

Vi preghiamo di considerare che sarà possibile accedere all'esposizione e alla sala di vendita solo se in possesso di Green Pass.

 
 
 
Stima   600 € - 30000 €

Tutte le categorie

31 - 60  di 194
35

Scuola napoletana, inizio sec. XVIII

CAPRICCIO ARCHITETTONICO CON FIGURE

olio su tela, cm 133x199

 

Neapolitan school, early 18th century

AN ARCHITECTURAL CAPRICCIO WITH FIGURES

oil on canvas, cm 133x199

 

Bibliografia di riferimento

G. Sestieri, Il capriccio architettonico in Italia nel XVII e XVIII secolo, 3 voll., Roma 2015

 

 

La suggestiva scena rientra nel filone del capriccio architettonico napoletano dei più noti Gennaro Greco detto "Il Mascacotta" (1663–1714) e Leonardo Coccorante (Napoli, 1680–1750): per l’articolazione complessa e l’animazione creata dalle figure che popolano il fantasioso tempio sulla sinistra e il primo piano si mostra più in linea con le vedute ideate da Greco.

Il gusto per un’inventiva più articolata con architetture spesso arricchite da statue di singolare vitalità che si configurano quasi come veri e propri personaggi trova riscontro nel repertorio pittorico di Gaetano Brandi (Napoli 1610 – 1696?) non di rado confuso con Pietro Cappelli (attivo a Napoli sulla fine del XVII secolo. Morto giovane a Napoli nel 1734 o nel 1724): di entrambi è Bernardo De Dominici a darci notizie.

L’impostazione scenografica e la particolare attenzione ai dettagli di scultura e ornato architettonico e le figure prossime a quelle di Nicola Viso, pittore attivo a Napoli all’inizio del Settecento, fanno però propendere per Cappelli che secondo De Dominici “ebbe maniera forte e fu ne scuri un poco soverchio amico della terra negra” da cui secondo lo storiografo consegue l’assenza di quella bellezza di tinte proprie di Leonardo Coccorante, dallo stesso Cappelli biasimato come pittore di poca inventiva (B. De Dominici, Vite de’ pittori, scultori, ed architetti napoletani, Napoli 1744, III, pp. 565-567).

 

Stima   € 8.000 / 12.000
Aggiudicazione  Registrazione
53

Pandofo Reschi

(Danzica, 1643 – Firenze, 1699)

VEDUTA DI FIRENZE DALLE CASCINE

tempera grassa su tela, cm 232x526

siglato “P” sul tronco dell’albero a destra dei cavalieri

VIEW OF FLORENCE FROM THE CASCINE
tempera on canvas, cm 232x526
signed “P” on the tree to the right of the horsemen

 

Il lotto sarà visionabile presso la sede di via Poggio Bracciolini n. 26 (Firenze) dal 26/2 al 28/2 in orario 10-13 / 15-19. 

 

Bibliografia di riferimento

Firenze e la sua immagine. Cinque secoli di vedutismo, catalogo della mostra a cura di M. Chiarini e A. Marabottini (Firenze), Venezia 1993.

N. Barbolani di Montauto, Pandolfi Reschi, Firenze 1996.

 

Francesco Saverio Baldinucci riporta come Pandolfo Reschi, di origine polacca ma formatosi a Roma (F. S. Baldinucci, Vite di artisti dei secoli XVII-XVIII, 1725-1730, ed. a cura di A. Matteoli, Roma 1975, p. 220), si fosse esercitato in vedute dal vero all’acquarello a partire proprio dalla sua esperienza romana, anticipando la stagione del vedutismo.

Giunto a Firenze, negli anni sessanta del Seicento, beneficiò del mecenatismo del marchese Pier Antonio Gerini e successivamente del cardinale Francesco Maria de’ Medici, che gli permise di studiare anche le opere delle loro importanti collezioni, in particolare quelle di Salvator Rosa e di Jacques Courtois, detto il Borgognone.

Proveniente proprio dalla collezione Gerini e oggi presso la collezione della Cassa di Risparmio di Firenze (Barbolani di Montauto 1996, pp.68-70, cat. 12) è una tela di più contenute dimensioni con lo stesso originale punto di vista della nostra tela, dal viale delle Cascine folto di pini e querce, con la suggestiva apertura sull’Oltrarno da Porta san Frediano che passando per il campanile di Santo Spirito e Palazzo Pitti arriva sino al forte Belvedere sulle colline azzurrate. Come giustamente è stato notato, la mancanza della chiesa di San Frediano in Cestello, confermerebbe la datazione alla quale far risalire la veduta, intorno al 1680, anno in cui ebbero inizio i lavori per la riedificazione di tale edificio religioso.

La raffigurazione topografica del dipinto offerto, molto accurata e tutta giocata su delicate tonalità del verde e dell’azzurro con gli immancabili tocchi squillanti in primo piano – si veda la giubba rossa del pescatore -, mostra una soluzione successivamente adottata da Vanvitelli, Zocchi e Patch.

 

 

Stima   € 30.000 / 50.000
54

Pandofo Reschi

(Danzica, 1643 – Firenze, 1699)

VEDUTA DELLA CAMPAGNA FIORENTINA

tempera grassa su tela, cm 232x526

siglato “P” sulla barca circa al centro della composizione

VIEW OF THE FLORENTINE COUNTRYSIDE
tempera on canvas, cm 232x526
signed “P” on the boat approximately at the center of the composition



Il lotto sarà visionabile presso la sede di via Poggio Bracciolini n. 26 (Firenze) dal 26/2 al 28/2 in orario 10-13 / 15-19. 

 

Bibliografia di riferimento

Firenze e la sua immagine. Cinque secoli di vedutismo, catalogo della mostra a cura di M. Chiarini e A. Marabottini (Firenze), Venezia 1993.

N. Barbolani di Montauto, Pandolfi Reschi, Firenze 1996.

 

Evidentemente pendant del lotto precedente, questa luminosa veduta delle sponde dell’Arno nell’immediata campagna fuori Firenze (probabilmente verso sud) presenta oltre che le medesime eccezionali dimensioni, l’ampio taglio orizzontale, in questo caso definito dall’ansa del fiume, tema di cui un precedente è stato visto nelle serie di incisioni di Callot dei Quattro paesaggi e dei Paesaggi italiani (Barbolani di Montauto 1996, p. 81, in cat. 29).

Le nostre vedute trovano uno stringente confronto nelle due grandi tempere oggi parte della collezione della Cassa di Risparmio di Prato (Barbolani di Montauto 1996, pp. 80-82, catt. 29-30), datate nei primi anni Ottanta, opera di un pittore ormai maturo, pienamente in grado di fornire descrizioni circonstanziate della campagna tra Firenze e Siena, spesso percorsa in quegli anni in compagnia del cardinale Francesco Maria de’ Medici, avendo così modo di “fare molti quadri, con belle vedute cavate da quei luoghi in cui alla giornata si trovavano” (F. S. Baldinucci, Vite di artisti dei secoli XVII-XVIII, 1725-1730, ed. a cura di A. Matteoli, Roma 1975, p. 221).

Ritornano anche in questo caso le tipiche caratteristiche del linguaggio pittorico del Reschi, le incorniciature della composizione data dagli alberi e dalle sue fronde, la tavolozza di colore che vede il verde e l’azzurro protagonisti, e le piccole figure che animano, anche cromaticamente, la composizione.

 

Stima   € 20.000 / 30.000
Aggiudicazione  Registrazione
31 - 60  di 194