IMPORTANTI MAIOLICHE RINASCIMENTALI

20 OTTOBRE 2021
Asta, 1099
18

PIATTO DA PARATA, DERUTA, 1500-1520 CIRCA

Stima
€ 8.000 / 12.000
Aggiudicazione  Registrazione

PIATTO DA PARATA, DERUTA, 1500-1520 CIRCA

in maiolica decorata in blu di cobalto e lustro dorato; sul retro due vecchie etichette di collezione con numero 523; diam. cm 41,8, diam. piede cm 12,4, alt. cm 8,5

 

A CHARGER, DERUTA, CIRCA 1500-1520

 

Bibliografia

U. Ojetti, Catalogue de la Collection Pisa, vol. II, Milano 1937, tav. CX

 

Bibliografia di confronto:

T. Hausmann, Majolika. Spanische und italienische Keramik vom 14. bis zum 18. Jahrhundert, Berlino 1972, pp 205-208 nn. 154-155;

J. Giacomotti, Catalogue des majoliques des musées nationaux, Parigi 1974, pp. 180-181 n. 588;

C. Fiocco, G. Gherardi, G. Busti, F. Cocchi (a cura di), Maiolica, lustri oro e rubino della ceramica dal Rinascimento a oggi, Perugia 2019, nn. 22-23

 

L’esemplare mostra la caratteristica forma dei piatti da pompa con un cavetto profondo e largo, tesa ampia con orlo rifinito a stecca appena rilevato, piede ad anello anch’esso appena rilevato e forato prima della cottura per consentirne l’esposizione. Il decoro è realizzato con tecnica mista ottenuta in due cotture: la prima a gran fuoco con blu a due toni, la seconda in riduzione per l’ottenimento del lustro; il retro presenta un’invetriatura che ricopre l’intera superficie.

Al centro del piatto è raffigurata una giovane donna dal volto imbronciato di tre quarti rivolta a sinistra, a mezzo busto, vestita di un abito leggero che lascia intravvedere il seno; al collo porta una serie di piccole catenine, mentre il capo è adorno di veli che serrano i capelli in nodi voluminosi. Alle sue spalle si svolge un cartiglio con ampie volute iscritto in lettere capitali PHILITHI ANA: BELLA. Il profilo come di consueto è fortemente sottolineato da pennellate blu scuro, qui molto sottili con grande attenzione al tratto del disegno, che si schiariscono progressivamente fino a scemare nel bianco di fondo, intorno al cartiglio e intorno alla figura. Una sottile fascia con un motivo decorativo a corona fogliata separa il cavetto dalla tesa, decorata da metope che alternano un fitto motivo a embricazioni ad un più classico ornato a infiorescenze.

Il gruppo di piatti cui possiamo associare questo esemplare è databile grazie al confronto con il piatto del British Museum dalla tesa decorata a ghirlanda recante lo stemma di papa Giulio II, che colloca pertanto l’intera serie a ridosso degli anni del pontificato (1503-1513) e pertanto al primo ventennio del XVI secolo.

Nonostante il soggetto del ritratto amatorio sia stato spesso raffigurato nella produzione derutese, il numero di figure rappresentate di tre quarti non è così comune, testimoniato comunque da interessanti confronti. Esempi ci derivano da un piatto con caratteristiche stilistiche analoghe, ma privo di cartiglio, conservato al Kunstgewerbemuseum di Berlino (inv.. n. K1697), da un altro piatto con cartiglio ma meno raffinato dello stesso Museo (inv. n. K1698), dalla figura con cartiglio del Boymans Van Beuninge Museo di Rotterdam (inv. n. A 3653) o dalla figura femminile con cartiglio della collezione Campana al Louvre (inv. n. OA1433), alla cui scheda rinviamo per altri confronti.

Per comprendere il gusto e la raffinatezza di questi ritratti si vedano anche il piatto con “Allegoria della Musica” che trae spunto dalle raffigurazioni del Pinturicchio e quello con figura di donna con lunghe tracce, accompagnata da cartiglio con motto dal canzoniere di Petrarca, recentemente pubblicati in occasione della una mostra sul lustro derutese.