IMPORTANTI MAIOLICHE RINASCIMENTALI

20 OTTOBRE 2021
Asta, 1099
61

BOCCALE O QUARTONE, MONTELUPO, 1570-1590 CIRCA

Stima
€ 4.000 / 6.000
Aggiudicazione  Registrazione

BOCCALE O QUARTONE, MONTELUPO, 1570-1590 CIRCA

in maiolica decorata in policromia; sul fondo vecchie etichette di collezione; alt. cm 38, diam. bocca cm 16,3, diam. base cm 14,8

 

A JUG, MONTELUPO, CIRCA 1570-1590

 

Bibliografia di confronto

F. Berti, Il museo della ceramica di Montelupo, Firenze 2008, p 328 n. 47 e pp. 333-334;

M. Marini, Passione e Collezione. Maioliche e ceramiche toscane dal XIV al XVIII secolo, Firenze 2014, pp. 154-155 n. 81 (con la medesima marca);

C. Ravanelli Guidotti, Maioliche di Montelupo, Firenze 2019, p. 70 fig. 9a

 

Il grande boccale ha corpo ovoidale, imponente bocca trilobata e larga ansa a nastro con cordonatura di rinforzo con decoro impresso. Un marcato decoro a losanghe interessa il corpo del vaso, lasciando riservate una porzione sul fronte e attorno all’ansa decorata in blu con ombreggiature, mentre bianca è la porzione sottostante nella quale spicca una “A” delineata a caratteri cubitali. Sul fronte un largo medaglione rotondo orlato di blu mostra una gustosa raffigurazione di un delfino o “mostro marino” ricoperto da alghe che spicca in un mare calmo al tramonto.

Il boccale ha riscontri in esemplari recanti la lettera A sotto l’ansa ritrovati negli scavi di Montelupo e risalenti alla seconda metà del XVI secolo. Tuttavia l’associazione con il decoro su fondo blu ha portato a ritenere più probabile una datazione nell’ultimo trentennio. Anche il decoro a losanghe, di probabili origini mediorientali, più facilmente iraniane, con esempi nella pittura su metallo, spesso utilizzato in forme aperte o chiuse con varianti significative, rimanda ad una datazione tra il 1540 e il 1610.

Per un interessante confronto, databile all’ultimo quarto del XVI secolo, si veda la fruttiera con mostro marino (Scilla?) associato ad un rigoroso decoro alla porcellana compendiaria del Museo della Ceramica di Montelupo, oppure il mostro marino molto simile al nostro su una crespina in collezione privata recentemente pubblicata da Carmen Ravanelli Guidotti.