ARCHEOLOGIA

9 FEBBRAIO 2022
Asta, 1098
215

ARTEMIDE / DIANA

Stima
€ 7.000 / 9.000
Aggiudicazione  Registrazione

ARTEMIDE / DIANA

MONDO ROMANO, II SECOLO d.C.

 

Scultura in marmo bianco a grana fine di cui si conservano due frammenti: il torso e la base con i piedi e traccia di un supporto e di un animale a terra. La dea indossa una corta tunica, lunga fino al ginocchio, con scollatura a V e una sottile cinghia a fermare i seni: il peso è sostenuto dalla gamba destra, mentre la sinistra è portata lievemente in avanti e scartata. Il braccio sinistro, conservato fino al gomito, è complanare al busto, mentre il destro, perduto, doveva essere originariamente sollevato, come attestano le asimmetrie della figura. Sulla spalla destra ricade un lembo del mantello. Sulla base, in marmo dello stesso tipo, la gamba destra appoggiata nella sua totalità si conserva fino al ginocchio, mentre della sinistra si vede soltanto la punta. Dietro alla gamba destra è posto un sostegno a forma di albero, davanti al quale è parte del corpo di un animale, probabilmente un cane da caccia. H. statua 51. 5 cm; H. base 35 cm. Largh. max. base 35,5 cm.

 

Il tipo di veste della dea, le sue calzature (stivaletti da caccia), lo schema iconografico e la presenza del cane consentono di identificare in questa statua un’immagine della dea Artemide / Diana come cacciatrice (un repertorio delle immagini della dea in E. Simon, Artemis/Diana, in Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae II, 1984). Per la posizione della figura un confronto è fornito da una statuetta dai Musei Capitolini (inv. S720): M. Papini, 4. Statuetta di Diana, in Le sculture del Palazzo Nuovo, Musei Capitolini 2, Milano 2018, pp. 36-37, citando la “produzione di immagini di età imperiale di Diana di media fattura, che, inferiori al vero, senza formare una serie omogenea di copie/repliche, spia di un concreto archetipo sottostante, presentano la dea senza orientarsi verso un lessico formale troppo ben definibile”.

 

Provenienza

Collezione Privata