ARCHEOLOGIA

23 FEBBRAIO 2021

ARCHEOLOGIA

Asta, 1020
FIRENZE
Palazzo Ramirez-Montalvo
Ore 15.00
Esposizione
FIRENZE
Venerdì        19 febbraio   10-18
Sabato          20 febbraio   10-18
Domenica    21 febbraio   10-18
Lunedì          22 febbraio   10-18

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Stima   50 € - 50000 €

Tutte le categorie

61 - 90  di 235
66

GRANDE HOLMOS CON OLLA

ETRURIA, VII-VI SECOLO a.C.

 

Grande sostegno in ceramica d’impasto rosso composto da tre elementi sovrapposti, quello superiore a profilo troncoconico con orlo appiattito, quello centrale globulare e quello inferiore a forma di campana con battente appiattito. Fori per lo sfiato di forma circolare compaiono sull’elemento superiore e mediano, mentre sull'elemento inferiore il passaggio dell'aria è garantito da tagli verticali marginati da fori circolari. Sul sostegno è posta un’olla d’impasto rosso, con corpo ovoidale molto compresso, orlo svasato e fondo piano. Diam. orlo 17,3 cm, h. 24 cm. Holmos diam. max. 35,6 cm., h. 59,8 cm. H. complessiva 77,7 cm.

La forma vascolare del sostegno è stata verosimilmente inventata in area veiente – G. Colonna, Parergon. A proposito del frammento geometrico dal Foro, in MEFRA 92, 1980, 591-605 – e si è poi diffusa in tutta l’Etruria meridionale. Prodotti analoghi in ceramica d’impasto in area vulcente (M.F. Colmayer, S. Rafanelli, Poggio Buco, in M. Celuzza (a cura di), Vulci e il suo territorio, Milano 2000, 72-73, n. 4.1), ma soprattutto falisca, da cui provengono alcuni esemplari con forti analogie, si veda per esempio il materiale al Museo Nazionale di Firenze dalla necropoli di Monte Tufello a Capena (Falisci: il popolo delle colline. Materiali falisci e capenati al museo archeologico nazionale di Firenze, Firenze 2015, pp. 96-97).

 

Provenienza

Collezione privata (prima della seconda guerra mondiale)

Collezione privata, Roma (anni ‘50)

Collezione privata

Stima   € 1.200 / 1.800
Aggiudicazione  Registrazione
71

OLPE

ETRURIA, VULCI, 580 - 560 a.C.

 

Grande olpe con orlo svasato ingrossato, collo troncoconico rastremato nel tratto inferiore e innestato sul corpo ovoidale con un cordone rilevato, basso piede. Un’ansa verticale, a triplice bastoncello, si innesta sull’orlo con due rotelle applicate. La decorazione figurata, in vernice bruna con numerosi dettagli in paonazzo si dispone su quattro ampie bande separate da fasce orizzontali. La prima e l’ultima presentano teorie di volatili intervallate a grandi rosette. Nelle fasce centrali la decorazione, più variata, consiste in figure di volatili, pantere e Mischwesen intervallati da rosette e altri elementi a macchia. H. 42,8 cm; diam. orlo 16,2 cm.

Forma complessiva del vaso, decorazione composta da file di animali unidirezionali e soprattutto il tipo di rosetta a petali pieni, consentono di attribuire il vaso al Pittore dei Rosoni - G. Colonna, Il Ciclo etrusco-corinzio dei Rosoni: contributo alla conoscenza della ceramica e del commercio vulcente, in Studi Etruschi XXIX, 1961, pp. 47-88 - di cui costituisce un esemplare particolarmente felice per finezza per condizioni di conservazione e accuratezza formale. Il Pittore dei Rosoni fu maestro e iniziatore del Ciclo dei Rosoni, officina etrusco-corinzia attiva nella città di Vulci nei primi decenni del VI secolo a.C. Confronti precisi per forma delle palmette e resa degli animali a Würzburg, (Martin von Wagner Museum, inv. L774, BAPD 1005898) e da Grosseto (E. Mangani, CVA Museo Archeologico della Maremma 2, Roma 1986, pp. 19-22, tav. 20-27).

 

Provenienza

Collezione privata

Stima   € 2.300 / 2.800
Aggiudicazione  Registrazione
74

ANTEFISSA

ITALIA CENTRO-MERIDIONALE, SECONDA METÀ VI SECOLO a.C.

 

Antefissa in terracotta che conserva sulla placca terminale una testa di Gorgone di tipo mostruoso entro un nimbo a linguette allungate. Il volto, realizzato a matrice con rifiniture a stecca, è caratterizzato da grandi occhi ovali, naso camuso e lingua penzolante. I capelli, che sulla fronte formano riccioli arrotondati, scendono ai lati della testa. Sotto, alla base della testa, è una sezione appiattita con un motivo dipinto a stella. Tracce di colore blu e rosso sulla figura. H. max. 26 cm; largh. max. 25 cm.

L’antefissa, realizzata per la decorazione del tetto di un edificio di prestigio della tarda età arcaica, ha come soggetto il volto della Gorgone che pietrificava chiunque la guardasse. La resa del volto, che rientra appieno nei tipi mostruosi (J. Floren, Studien zur Typologie des Gorgoneion, Münster 1977) consente una datazione nel VI secolo a.C. Il soggetto della Gorgone è uno dei prediletti nella decorazione di antefisse arcaiche, tanto da essere stato recentemente oggetto di una mostra (G. Abruzzese Calabrese, A. D’Amicis, Negli occhi della Gorgone. Il volto di medusa sulle antefisse di Taranto, Taranto 2012); la struttura dell’antefissa (nimbo di tipo ‘campano’, attestato anche in Etruria) e gli stringenti confronti con gli esemplari dal Museo di Santa Maria Capua Vetere consentono di attribuirla a una produzione dell’Italia centro-meridionale.

 

Provenienza

Collezione privata

 

Stima   € 1.000 / 1.500
Aggiudicazione  Registrazione
75
Stima   € 800 / 1.200
Aggiudicazione  Registrazione
61 - 90  di 235