Arte Moderna e Contemporanea

20 GENNAIO 2021
Asta, 1018
88

KAWS

Stima
€ 2.500 / 4.000
Aggiudicazione  Registrazione

KAWS

(Jersey City, New Jersey, Stati Uniti 1974)

Gone

2019

cofanetto con litografia e catalogo "Companionship in the Age of Loneliness" e litografia entrambi numerati e firmati a mano dall'autore

litografia stampata su carta Arches aquarelle 300gsm

cm 38x30,5

firmato in basso a destra

edizione di 750 esemplari, esemplare n. 570/750

 

Gone

2019

slipcase with catalogue "Companionship in the Age of Loneliness" and lithography, numbered and signed by the artist

lithography printed on arches aquarelle 300gsm paper

38x30.5 cm

signed lower right

edition of 750 exemplars, exemplar n. 570/750

 

Opera edita in occasione della mostra "KAWS. Companionship in the Age of Loneliness", National Gallery of Victoria, Melbourne, settembre 2019 - aprile 2020.

 

 

Brian Donnelly, alias Kaws, è uno degli artisti più prolifici della sua generazione. Cresciuto nel perimetro della tradizione del graffitismo americano, si forma agli inizi degli anni Novanta affermandosi sulla scena underground di New York con la tag che oggi lo identifica.

Proprio in questi anni sviluppa i personaggi che faranno parte del suo vocabolario espressivo, iniziando a lavorare per brand del calibro di Comme Des Garçons, Nike, Supreme, Marc Jacobs, Kanye West, Dior e Uniqlo.

I suoi lavori, ispirati all’universo dei cartoon e della cultura pop, sono immediatamente riconoscibili, se inizialmente trasmettono un senso di apparente giocosità e sicurezza, l’osservatore più attento può avvertire dettagli inquietanti come i caratteristici occhi a “X”, sigla stilistica dell’artista. Su questo cortocircuito destabilizzante si fonda l’universo di Kaws, un’ibridazione tra un lessico formale e infantile e un’iconografia che riflette sulla solitudine, la precarietà e la morte.

La mostra Kaws: Companionship in the Age of Loneliness, organizzata nel 2019 dalla National Gallery of Victoria di Melbourne, è un’antologica che ripercorre i venticinque anni di carriera dell’artista. Tra i lavori esposti si trova anche Gone, commissionata direttamente dal museo, una statua in bronzo di 7 metri e di 14 tonnellate che raffigura Companion e BFF, i suoi due personaggi più emblematici, modellati in una posa che richiama lo schema iconografico della Pietà di Michelangelo. Questa sorta di versione mutante di Mickey Mouse tratteggia alla perfezione la malinconia insondabile della nostra società, che, ormai pervasa da un crescente senso di solitudine e abbandono, si ostina a celarsi dietro ad una maschera felice e spensierata, sulla scia di quel mondo fiabesco perpetuato dalla Disney.