Oggetti d'arte e sculture

30 GIUGNO 2020
Asta, 0340
48

Scultore nordico attivo tra la fine del secolo XIV e la prima metà del secolo XV

Stima
€ 6.000 / 10.000

Scultore nordico attivo tra la fine del secolo XIV e la prima metà del secolo XV

VESPERBILD

in alabastro, cm 26x21x12

 

Northern sculptor working between the late 14th century and the first half of 15th century, Vesperbild

 

Bibliografia di confronto

P. Williamson, Northern Gothic sculpture 1200-1450, cat. Victoria and Albert Museum, London, 1988, pp. 187-191, cat. 54; K. Woods, The Master of Rimini and the tradition of alabaster carving in the early fifteenth-century Netherlands, in “Nederlands Kunsthistorisch Jaarboek” 62, 2012, pp. 56-83; Il potere, le arti, la guerra: Lo splendore dei Malatesta, catalog della mostra, Rimini, 2001, cat. 58, pp. 188-9; Vesperbild. Alle origini delle Pietà di Michelangelo, cat. della mostra, Milano 2018, pp. 60-61, cat. 3.

 

La composizione, con il Cristo orizzontale e il manto dai molteplici risvolti gotici, risente della tipologia dello Schönes Vesperbild, e rientra per tangenze stilistiche e tipologiche nel gruppo costruito intorno al Calvario in alabastro oggi alla Liebieghaus di Francoforte, già in Santa Maria delle Grazie a Rimini, gruppo ricondotto al cosiddetto Maestro di Rimini proprio per via di quest’opera. La figura di questo artista, per la quale è stata recentemente avanzata l’ipotesi di identificazione con un fiammingo documentato come intagliatore di figure in alabastro a Bruges alla corte di Filippo il Buono, è probabilmente riconducibile a quella del titolare di una vasta bottega attiva nella prima metà del XV secolo per commissioni sparse in tutta Europa, che annovera diversi esemplari di Vesperbilder in alabastro, alcune, per via della dimensione, destinate alla devozione pubblica, altre più raffinate e piccole, come nel nostro caso, eseguite presumibilmente per l’uso privato.

Di taglio e impostazione molto simile all’opera offerta è il gruppo oggi al Victoria and Albert Museum di Londra: entrambe sono caratterizzate da una sorprendente espressività, soprattutto nella resa del corpo di Cristo con le ossa del torace ben in evidenza, e nella ricchezza di drappeggi del manto della Vergine.