Mobili e oggetti d'arte italiani e internazionali

RARO SURTOUT DE TABLE, PIEMONTE, PERIODO NEOCLASSICO

in legno intagliato laccato e dorato di forma rettangolare ad angoli scantonati, composto da sette elementi, interamente ornato al centro da ricco motivo di grottesche con vasi, animali e personaggi maschili posti a inquadrare alternativamente paesaggi e medaglioni con figure classiche, entro doppia bordura delle quali la più interna a motivo di ramages vegetali terminanti in draghi intervallate da vasi e poste a inquadrare medaglioni con volti, e la più esterna a doppio nastro incrociato a formare un otto con centri ornati da fiorellini alternati a croci; profilo esterno dorato e modanato su base ornata a fiori aperti intervallati da medaglioni classici a monocromo, ognuno dei sette elementi sostenuto da quattro piedini dorati a trottola, cm 9x330x62,5; completo di custodia originale in legno dipinto con maniglie in ferro battuto, recante sul coperchio una targhetta di inventario in smalto con numero 39, cm 68,5x70x55

A RARE PIEDMONTESE NEOCLASSICAL SURTOUT DE TABLE

BUREAU TRUMEAU, VERONA, SECOLO XVIII

in noce e radica di noce. Il corpo superiore a due sportelli specchiati di forma mistilinea celanti all’interno uno sportello tra cassettini e vani a giorno, inquadrati in alto e in basso da racemi vegetali e ai lati da lesene scolpite con capitello a voluta e base a ricciolo impreziosita da foglia rocaille, sulle quali poggiano due volute modanate che inquadrano la ricca cimasa sagomata sormontata da cartella dipinta con motivo di angelo, collegata alle volute attraverso festoni di foglie. Il corpo inferiore presenta ribalta bombata celante sei cassettini mossi disposti su tre colonne, cui seguono tre cassetti di linea spezzata inquadrati ai lati da paraste con volute fogliacee alle due estremità sormontate in alto da conchiglia rocaille a terminare nella parte inferiore in piedi a ricciolo, fianchi di linea concava inquadrati sul retro da medesime paraste terminanti in piedi a ricciolo; maniglie e bocchette in bronzo dorato; tutta la superficie ornata da riserve filettate a inquadrare specchiature in radica, cm 282x150x64

A VERONESE BUREAU CABINET, 18TH CENTURY

Bibliografia di confronto

C. Santini, Mille mobile veneti. L’arredo domestico in Veneto da sec. XV al sec. XIX. Volume secondo. Le province di Verona, Padova e Rovigo, Modena 2000, p. 92 n. 173

BUREAU CYLINDRE, PARIGI, 1880 CIRCA

lastronato e intarsiato in varie essenze, un cassetto sotto la fascia affiancato da un cassetto con scomparti sul lato destro e due cassettini su quello sinistro, tablette profilata in bronzo dorato estraibile con piano rivestito in pelle verde, interno celante due coppie di cassetti appaiate sui lati e quattro vani a giorno, piccola alzata soprastante ornata da applicazioni in bronzo a formare elementi ovali ricorrenti alternati agli angoli da fiori sulla quale si aprono tre cassetti, gambe troncopiramidali, superficie interamente intarsiata a motivo di riserve ottagonali ciascuna a inquadrare un fiore entro più ordini di profilature alternato a fasce ornate da motivo di greca, reca due volte la stampigliatura A BEURDELEY A PARIS, cm 121x141x64,2

A BUREAU CYLINDRE, BEURDELEY A PARIS, CIRCA 1880

QUADRO, ROMA, SECONDA METÀ SECOLO XIX

in micromosaico su cassina in marmo nero del Belgio raffigurante Castel Sant’Angelo dal Tevere, cm 18x24; entro cornice sagomata in legno ebanizzato ornata da applicazioni in ottone traforato e inciso a bulino, cm 33x37 

A ROMAN MICROMOSAIC PAINTING, SECOND HALF 19TH CENTURY

VELIERO, GERMANIA, INIZI SECOLO XVI

in argento e vermeil, piede traforato a motivi vegetali su cui poggia il fusto realizzato come una figura maschile in piedi avvolta in un tralcio fogliaceo, bordo dello scafo inciso a ramages vegetali, nave a vele issate con soldati armati a bordo realizzati a tutto tondo e avvistatore in alto, alt. cm 21, g 149

A GERMAN SAILING SHIP, EARLY 16TH CENTURY

COPPIA DI COLONNE, ROMA

in marmo verde con fusto rudentato, sormontate da capitello corinzio in bronzo dorato, e montate su base anch'essa in bronzo dorato terminante in corona di alloro su zoccolo quadrato, alt. cm 255

A PAIR OF ROMAN COLUMNS

COPPIA DI BUREAU TRUMEAU, ROMA, METÀ SECOLO XVIII

lastronati in noce e radica di noce con filettature in acero, corpo superiore a due sportelli sagomati a inquadrare specchi celanti all’interno sportello centrale tra cassettini di varie fogge, vani a giorno e portadocumenti, sormontati da cappello modanato a due volute che inquadrano al centro timpano spezzato; corpo inferiore con ribalta celante cinque cassettini di linea mossa sormontati da vani a giorno e segreti, sotto la quale si aprono tre cassetti di linea spezzata poggianti su piedi a mensola. Fronte ornato da filettature geometriche a inquadrare specchiature in radica, cm 255x126x64

A PAIR OF ROMAN BUREAU CABINETS, MID 18TH CENTURY

SEI SEGGIOLONI DA PARATA, ITALIA SETTENTRIONALE, SECOLO XVII

in noce, seduta e schienale rivestiti in cuoio impresso a motivi vegetali con galloni dorati sormontati da fiamme dorate scolpite in foggia di elementi fogliacei, braccioli di linea mossa terminanti a ricciolo su sostegni a balaustro, gambe a rocchetto riunite da traverse frontali e laterali tornite a balaustro, alt. cm 148

A GROUP OF SIX NORTHERN ITALY ARMCHAIRS, 17TH CENTURYP

Bibliografia di confronto

G. Manni, Mobili antichi in Emilia Romagna, Modena 1993, p. 318 fig. 680

BUREAU TRUMEAU, ROMA, METÀ SECOLO XVIII

lastronato in palissandro con intarsi in acero, corpo superiore a due sportelli specchiati di forma centinata terminante con timpano scorniciato a doppia curvatura centrato da specchio entro cornice modanata, interno con vano a giorno centrale intarsiato sul fondo con figura di contadino entro quinta architettonica inquadrato ai lati da altri scomparti di diverse misure e in basso da quattro cassettini disposti su tre colonne ornati a motivi vegetali, tablette estrabile sottostante, corpo inferiore di linea spezzata sui fianchi con fronte a ribalta celante un vano a giorno intarsiato sul fondo e inquadrato da quattro cassetti disposti su due file affiancati da altri tre cassettini per lato, cui seguono tre cassetti di linea spezzata, angoli del corpo inferiore e superiore scantonati e impreziositi da mensole a giorno in foggia di volute, tutta la superficie del fronte intarsiata a ramages vegetali entro riserve rettangolari mentre i lati sono ornati da profilature, bocchette in bronzo dorato a fregi vegetali, piedi a mensola, cm 275x132x79

A ROMAN BUREAU CABINET, MID 18TH CENTURY

Bibliografia di confronto

G. Lizzani, Il mobile romano, Milano 1970, pp. 133-134

A. González-Palacios, Arredi e ornamenti alla corte di Roma. 1560-1795, Milano 2004, pp. 184-185

Questa tipologia di mobile, la cui ispirazione è da ritrovarsi in modelli anglo-olandesi, conosce una grande fortuna in tutta Italia nel corso del Settecento ed è nota a Roma con il nome di burò, come riportano alcuni inventari quali quelli del cardinale Silvio Valenti Gonzaga, del 1756, e del ministro portoghese Emanuele Pereira de Sampajo, del 1750; un mobile, il burò a due pezzi, che non poteva mancare in un palazzo patrizio romano nel Settecento. Il modello qui proposto trova diversi confronti con esemplari del tempo, in particolare con un mobile conservato a Palazzo Sacchetti con il quale condivide sia l’impianto architettonico, con i due sportelli centinati e il coronamento mistilineo a inquadrare uno specchio più piccolo in alto, unitamente alle mensole angolari e al corpo inferiore spezzato da un gioco di incavi, bombature e spigoli, sia l’impianto decorativo, con tarsie a motivi fitomorfi e nastri intrecciati realizzate giocando sul contrasto tra il legno scuro del fondo e l’acero, noto come giallo angiolino, degli intarsi.

CASSETTONE, GIOVANNI MAFFEZZOLI, LOMBARDIA, 1800 CIRCA

lastronato e intarsiato in essenze pregiate, piano di forma rettangolare interamente intarsiato con capriccio architettonico con figura e cane entro molteplici cornici delle quali le principali intarsiate a motivo di nastro intrecciato e di fogliette di acanto, sotteso da fascia intarsiata a dentellatura sotto alla quale si aprono due cassetti appaiati ornati a cornucopie e motivi fogliacei che si dipartono dalle bocchette entro cornice rettangolare a nastro intrecciato, cui seguono altri due cassetti ornati da grande intarsio a rovine architettoniche entro molteplici cornici intarsiate, fianchi ornati analogamente al fronte, lesene angolari decorate a candelabre terminanti su piedini troncoconici anch’essi intarsiati, cm 93,5x126,5x59

A LOMBARD COMMODE BY GIOVANNI MAFFEZZOLI, CIRCA 1800

Bibliografia di confronto

A. González-Palacios, Il Tempio del Gusto. Le Arti Decorative in Italia fra Classicismi e Barocco. Il Granducato di Toscana e gli Stati Settentrionali, Milano 1986, pp. 274-275;

E. Colle, Il mobile neoclassico in Italia. Arredi e decorazioni d’interni dal 1775 al 1800, Milano 2005, pp. 334 e 471

E. Colle (a cura di), Giuseppe Maggiolini un virtuoso dell'intarsio e la sua bottega in Parabiago, catalogo della mostra, Parabiago 20 settembre - 9 novembre 2014, Parabiago 2014, p. 48

L’elevata cura dei legni, scelti sapientemente e accostati tono su tono per sfruttare a pieno la resa pittorica delle venature, ci permette di riferire questo mobile alla maestria di Giovanni Maffezzoli. Nato a Cremona nel 1779, nel 1791 si trasferisce, giovanissimo, a Parabiago, per entrare a far parte della bottega di Giuseppe Maggiolini. Qui resterà per 12 anni senza percepire alcun compenso, ma ricevendo in cambio del suo lavoro vitto e alloggio dal maestro. Rientrato a Cremona nel 1803, dà vita a una propria bottega nella quale rielabora quanto appreso dal maestro in uno stile del tutto originale, caratterizzato da una spiccata predilezione per grandi pannelli e lastre uniche, sui quali prendono forma vedute prospettiche con architetture, capricci con rovine e scene classicheggianti. Con eccelsa abilità, lavora il legno con la sabbia arroventata in modo da conferire alle scene raffigurate una delicata quanto precisa ombreggiatura, arricchita poi nei dettagli con l’incisione a bulino, ottenendo un effetto quasi pittorico. Caratteristiche, queste, evidenti sia nel pannello Gli Argonauti alla conquista del vello d’oro, premiato a un’esposizione presso l’Istituto Reale delle Scienze di Milano, sia nel pannello Il sacrificio di Attilo Regolo, oggi conservato presso il Museo Civico Ala Ponzone di Cremona, che con il precedente faceva parte di un insieme di sei tarsie, mentre le restanti sono conservate in collezione privata.

IMPORTANTE CAMINO, FRANCIA, PERIODO LUIGI XVI

in marmo bianco con applicazioni in bronzo cesellato e dorato, piano di forma sagomata con angoli stondati ornato da fregio a fogliette lanceolate che si dipartono dal centro cui segue cornice a strigliatura con baccello, fronte centrato da fregio Impero a motivo di fogliette alternativamente rivolte verso l’alto e verso il basso tra girale fogliaceo entro cornice modanata, interno del camino inquadrato da cornice a fogliette ricorrenti rivolte verso l’esterno, montanti realizzati in foggia di lesene a voluta ornati da motivi vegetali in bronzo dorato con estremità superiore scolpita in foggia di volto femminile con lunga treccia impreziosita da collane e inferiore scolpita in foggia di piedi, cm 119x182x52

AN IMPORTANT FRENCH LOUIS XVI FIREPLACE

SCRITTOIO A RIBALTA, GENOVA, SECONDA METÀ SECOLO XVIII

in palissandro, bois de rose e altre essenze, fronte con ribalta intarsiata al centro a motivo di losanghe entro riserva mistilinea  formata da volute celante all'interno piano rivestito in cuoio, sei cassettini e vani a giorno, cui seguono quattro cassettini disposti su due file, pendaglina frontale e laterale di linea mossa, gambe sinuose con scarpette in bronzo modellate a zoccolo stilizzato, cm 106x52x106

A GENOESE FALL-FRONT BUREAU, SECOND HALF 18TH CENTURY

STIPO, STATO PONTIFICIO, METÀ SECOLO XVII

in legno ebanizzato con intarsi in pietre dure e marmi policromi, di impianto tripartito. Al centro sportello di forma architettonica con una nicchia con timpano triangolare tra semicolonne affiancato da due colonne a tutto tondo per ciascun lato a sostenere timpano spezzato con vasi a coronamento, apribile a celare all'interno una scalinata estraibile che conduce a un vano a giorno dipinto sul fondo a trompe-l'œil con fontana entro quinta architettonica sormontato in alto da pannello disposto a imitare un soffitto raffigurante allegoria della pittura e inquadrato in alto da cassettini e ai lati da pannelli, estraibili a celare ulteriori cassettini, dipinti con figure femminili a loro volta sormontati da cassettini, il tutto delimitato ai lati da specchi; nella parte inferiore un cassetto dal fronte di linea spezzata decorato con applicazioni in marmi vari e pietre dure. Ai lati quattro cassetti per ciascuno colonna, ciascuno ornato da due riquadri intarsiati in pietre dure policrome a motivi geometrici. Da segnalare che la parte pittorica di questo importante stipo è stata riferita all’ambito di Alessandro Tiarini (Bologna 1577-1668). Sul retro dello sportello centrale iscrizione a matita "Repaired by John & James Bask[…] 24 Nov 1845 Lymington"; cm 62x121,5x42

A PAPAL STATES CABINET, MID 17TH CENTURY

Provenienza

Altomani & Sons, Pesaro;

Collezione privata, Roma

COPPIA DI CASSETTONI, NAPOLI, METÀ SECOLO XVIII

lastronati in varie essenze, piano di forma sagomata in marmo giallo con bordo a becco di civetta, fronte mosso a due cassetti profilati da bordo rilevato ciascuno impreziosito da intarsio a marqueterie a losanghe  entro duplice riserva a nastro ritorto e fogliette ricorrenti a centrare un motivo a stella in corrispondenza delle bocchette, fianchi analogamente ornati, pendaglina mossa anch'essa intarsiata sul fronte con motivo a marqueterie su gambe a sciabola calzate da scarpette in bronzo dorato, maniglie e bocchette in bronzo dorato foggiate a elementi fitomorfi, cm 99x143x67

A PAIR OF NEAPOLITAN COMMODES, MID 18TH CENTURY

Bibliografia di confronto

M. Agnellini (a cura di), Mobili Italiani del Settecento, Milano 1990, p. 69

IMPORTANTE RIBALTA, LOMBARDIA, SECOLO XVIII

lastronata in radica con profilature in legno ebanizzato, piccola alzata di forma svasata sulla quale si apre un cassettino frontale, fronte di linea lievemente mossa con ribalta celante sei cassettini disposti su tre colonne cui seguono quattro cassetti dei quali il primo più sottile, fianchi analogamente mossi, fronte e fianchi interamente ornati da volute a rilievo disposte a creare riserve mistilinee, grembiale sagomato con bordo rilevato in legno ebanizzato su piedini terminanti a ricciolo; bocchette e maniglie in bronzo dorato foggiate a elementi vegetali, cm 137x170x65

AN IMPORTANT LOMBARD FALL-FRONT BUREAU, 18TH CENTURY

Bibliografia di confronto

E. Colle, Il mobile Rococò. Arredi e decorazioni d’interni dal 1738 al 1775, Milano 2003, pp. 388-390

BUREAU TRUMEAU, LOMBARDIA, SECOLO XVIII

lastronato in radica di olivo con cornici a rilievo, corpo superiore a due sportelli specchiati inquadrati da profilo mistilineo con volute a ornare la parte superiore e tablette estraibili sottostanti, coronamento a timpano spezzato a inquadrare la cimasa sagomata sotto alla quale è uno stemma sormontato da corona, corpo inferiore con ribalta celante sei vani a giorno con cassettino sottostante disposti su tre colonne cui seguono un cassetto sottile e altri tre cassetti senza traverse inquadrati da lesene angolari ornate a motivi geometrici, fronte e lati impreziositi da cornici mistilinee rilevate a volute con elementi vegetali stilizzati, bocchette e maniglie in bronzo foggiate a elementi fitomorfi, base modanata poggiante su piedi a plinto, cm 243x114x56

A LOMBARD BUREAU CABINET, 18TH CENTURY

BUREAU TRUMEAU, LOMBARDIA, SECOLO XVIII

lastronato in radica di olivo con profilature in legno ebanizzato, corpo superiore a due sportelli con vetri profilati da cornice mistilinea con tablette estraibili sottostanti sormontato da coronamento a timpano spezzato a inquadrare la cimasa sagomata, corpo inferiore bombato con ribalta celante sei cassettini di linea mossa disposti su tre colonne e scomparto a scorrere cui seguono tre cassetti senza traverse, fronte e lati ornati da cornici mistilinee rilevate in legno ebanizzato, bocchette e maniglie in bronzo dorato foggiate a elementi fitomorfi, base modanata poggiante su piedi a ricciolo, cm 256x121x61

A LOMBARD BUREAU CABINET, 18TH CENTURY

COMMODE RÉGENCE, FRANCIA, PRIMA METȦ SECOLO XVIII

lastronato in ebano viola e altre essenze, piano in marmo brecciato di forma sagomata con bordo a becco di civetta, fronte di linea mossa con due cassetti appaiati sotto la fascia intervallati da cassetto più stretto al centro cui seguono due cassetti sottostanti ornati da più ordini di profilature e con bocchette e maniglie in bronzo dorato in foggia di elementi vegetali, agli angoli protomi femminili dalle quali si dipartono girali fioriti che si portano in basso fino a decorare i piedi anteriori, fianchi bombati analogamente ornati da profilature, reca sul piano la stampigliatura FF di François Fleury, ebanista parigino del secolo XVIII, cm 85x132x65,5

A FRENCH COMMODE RÉGENCE, FIRST HALF 18TH CENTURY

COPPIA DI GRISAILLES, FRANCIA, SECOLO XIX

su carta applicata su tela raffiguranti scene dell'antichità romana, entro cornice in legno intagliato laccato e dorato a fogliette stilizzate, cm 176,5x207

A PAIR OF FRENCH GRISAILLES, 19TH CENTURY

Edward William Wyon

(Christchurch 1811 - 1885)

QUATTRO MEDAGLIONI

bassorilievi in marmo bianco raffiguranti  scena galante, Zefiro e Flora e bambini che giocano, entro cornice modanata in metallo dorato, diam. cm 18

A GROUP OF FOUR MEDALLIONS

white marble bas-reliefs representing a galant scene, Zefiro and Flora and children playing, in a metal frame, diameter cm 18

Bibliografia di confronto

P. Attwood, Wyon family (per. c.1760–1962), in Oxford Dictionary of National Biography, Oxford University Press 2004

Edward William Wyon, formatosi presso la Royal Accademy Schools dal 1829, divenne uno scultore e incisore specializzato nella realizzazione di medaglioni. Molti dei suoi lavori sono contraddistinti dalla presenza di personaggi del mondo classico e sul retro riportano una medaglia in bronzo a certificarne l’autenticità. Gli furono commissionate opere destinate alla riproduzione di Wedgwood e numerosi busti e medaglie. Eseguì inoltre rilievi per la Drapers 'Hall di Londra (1866) e due cariatidi per il Fitzwilliam Museum di Cambridge (1874).

COPPIA DI CONSOLE, VERONA, SECOLO XVIII

in noce intagliato, piano di forma sagomata in marmo giallo di Verona con bordo a becco di civetta, fascia sottopiano scolpita a volute vegetali a inquadrare al centro del fronte una conchiglia rocaille, gambe mosse intagliate all’attacco a motivi vegetali su piedi a zampa ferina, cm 87x127x68

A PAIR OF VENETIAN CONSOLE TABLES, 18TH CENTURY

Bibliografia di confronto

C. Santini, Mille mobili veneti. Le province di Verona, Padova e Rovigo, Modena 2000, pp. 158-159

COPPIA DI CONSOLE, LUCCA, SECOLO XVII

in legno intagliato e dorato, piano incassato in breccia violetta profilato da cornice modanata, fascia sottopiano a motivo continuo di foglie sovrapposte e ricorrenti a inquadrare al centro un mascherone entro cornice mistilinea dalla cui bocca fuoriescono due tralci fioriti che si portano sui lati, angoli centrati da fiore a rilievo dai quali si dipartono le gambe troncoconiche scanalate e rastremate con estremità superiore a stretto nodo perlinato seguito da decoro vegetale, cm 91x126x70

A PAIR OF LUCCA CONSOLE TABLES, 17TH CENTURY

Bibliografia di confronto

E. Colle, I mobili di Palazzo Pitti. Il primo periodo lorenese. 1737-1799, Firenze 1992, p. 118 n. 47

CASSA NUZIALE, ICILIO FEDERICO JONI E COLLABORATORI, SIENA, STILE DEL SECOLO XV

in noce intagliato e lumeggiato in oro, dipinto a tempera e con decorazioni a rilievo in pastiglia, coperchio profilato da fascia a ramages a inquadrare al centro uno stemma entro gigli dorati su fondo blu, fianchi ornati da stemmi e festoni, fronte inquadrato da due paraste con candelabre a rilievo interamente dipinto con corteo rinascimentale, forse la partenza per una caccia al falcone, sullo sfondo di un ampio paesaggio con architetture, cm 40x123x43

A WEDDING CHEST (CASSONE), ICILIO FEDERICO JONI AND COLLABORATORS, SIENA, 15TH CENTURY STYLE

Esposizioni

Falsi d’Autore. Icilio Federico Joni e la cultura del falso tra Otto e Novecento, Palazzo Squarcialupi, Santa Maria della Scala, Siena, Piazza Duomo, 2, 18 giugno 2004 - 3 ottobre 2004

Bibliografia

G. Mazzoni (a cura di), Falsi d'autore. Icilio Federico Joni e la cultura del falso tra Otto e Novecento, catalogo della mostra, Siena 18 giugno 2004 - 3 ottobre 2004, San Giovanni Teatino 2004, n. 70

Questo cassone, probabilmente realizzato nel Cinquecento con maniglie di recupero da un mobile, anch’esso toscano, del secolo successivo, fu affidato a Joni negli anni Trenta del Novecento affinché provvedesse a decorarlo. In questo caso è probabile che Joni si sia occupato solo di dirigere i lavori, avvalendosi, per l’esecuzione, dell’aiuto di un suo fedele collaboratore, Igino Gottardi, come lo stile pittorico sembra dimostrare.

COPPIA DI MORI, VENEZIA, SECOLO XVIII

in legno intagliato laccato e dorato, raffigurati in posizione stante su base rocciosa in atto di tenere una cornucopia, il corpo nudo coperto solo da un panneggio cinto ai fianchi, alt. cm 162 e cm 159

A PAIR OF VENETIAN BLACKAMOOR FIGURES, 18TH CENTURY

Bibliografia di confronto

C. Santini, Mille mobile veneti. L’arredo domestico in Veneto da sec. XV al sec. XIX. Volume terzo. Venezia, Modena 2010, p. 279 nn. 484-485

La predilezione per l’esotico, che giocò un ruolo da sempre ponderante nella vicenda artistica veneziana, trova un’eclatante conferma nella proliferazione dei mori, che fanno la loro comparsa in qualità di policromi complementi d’arredo già negli inventari seicenteschi. Il Settecento decreta il trionfo di queste poderose figure scolpite a tutto tondo, variamente utilizzate come torciere, reggi-vassoi o portavasi. In svariate positure ed atteggiamenti, si presentano talvolta agghindati con costumi sontuosi di foggia orientale, il sui squillante cromatismo contrasta col nero d’ebano delle carni ed il rosso lacca delle labbra umide, talvolta pudicamente coperti da gonnellini succinti, ad accentuare il turgido vigore delle muscolature abbrunate.

Clara Santini, cit. p. 279

SCRIVANIA, MANIFATTURA MILANESE, FINE SECOLO XVIII

lastronata e intarsiata in legni pregiati, piano di forma rettangolare ornato da medaglione con trofei di strumenti musicali al centro con rami fogliacei agli angoli entro cornice a volute fogliacee ricorrenti, scorrevole a celare tablette intarsiata con rosone che, anch’essa scorrevole, mostra all’interno un vano a giorno inquadrato su tre lati da cassettini, fascia sottopiano a cornice dentellata sotto la quale è un fregio a girali trattenuti sui fianchi da puttini con medaglioni centrali raffiguranti personaggi di profilo, fronte a due cassettini per lato ciascuno ornato da riserva rettangolare a inquadrare ramages vegetali che si dipartono da due delfini divergenti con code incrociate, con interno ornato a rosone entro cornice a nastro ritorto, fianchi decorati da riserva centrale a elemento vegetale tra volute fogliacee centrate da fiore mentre, sul retro, il decoro del fronte è ripetuto in corrispondenza dei cassetti, con l’aggiunta di un pannello centrale dove rabeschi vegetali si sviluppano da un motivo a vaso centrale, lesene angolari decorate a candelabre su gambe troncopiramidali, cm 83x125x68

A MILANESE WORKSHOP DESK, LATE 18TH CENTURY

COPPIA DI CASSETTONI, LOMBARDIA, FINE SECOLO XVIII

in noce lastronato e intarsiato in varie essenze, piano di forma rettangolare centrato da rosone, fascia sottopiano a un sottile cassetto decorato da festone di foglie, due cassetti sottostanti profilati da riserva rettangolare, centrati da rosone e inquadrati da lesene ornate da vaso con tralci vegetali, maniglie in bronzo cesellato, fianchi ornati analogamente al fronte, gambe troncopiramidali decorate da motivi fitomorfi, cm 89x123x58

A PAIR OF LOMBARD COMMODES, LATE 18TH CENTURY  

COPPIA DI ANGELI REGGICERO, TOSCANA, SECOLO XVI

in legno intagliato laccato e dorato, raffigurati in posizione stante in atto di sorreggere una cornucopia terminante a ricciolo, su base trapezoidale ornata sul fronte da cartella sagomata con foglie aperte negli angoli, alt. cm 100 

A PAIR OF TUSCAN CANDLEHOLDER ANGELS, 16TH CENTURY

STIPO, ROMA, METÀ SECOLO XVII

lastronato in mogano, ebano e pietre dure con applicazioni in bronzo dorato. Fronte scandito in tre corpi con al centro sportello di forma architettonica con due colonne tortili a sostenere finto balcone che inquadrano al centro una nicchia con timpano triangolare ornata agli angoli superiori da cherubini in bronzo dorato, apribile a mostrare un cassetto in alto e uno in basso e cinque cassettini centrali e inquadrato da un cassetto sottostante e uno soprastante; parti laterali simmetriche, con un cassetto in alto e uno in basso intervallati nella fascia centrale da due cassetti sormontati affiancati da ampio cassetto ornato da nicchia architettonica con timpano triangolare, ciascun cassetto ornato da riserve modanate e centrato da fregio in bronzo dorato cesellato a motivi vegetali con medaglione in pietre dure al centro; angoli superiori del fronte ornati da erme in bronzo dorato a sostenere il coronamento sagomato a balaustra con vasi stilizzati, cm 65x106x37

A ROMAN CABINET, MID 17TH CENTURY

Provenienza

Altomani & Sons, Pesaro;

Collezione privata, Roma

BUREAU TRUMEAU, VENETO, SECOLO XVIII

in noce e radica di noce, corpo superiore a uno sportello centinato con specchio, terminante in cimasa a timpano spezzato, corpo inferiore con ribalta celante sportello centrale di linea concava affiancato da due cassettini per lato e pianetto a scorrere con tre cassettini a scomparsa, a sormontare tre cassetti di linea mossa; tutta la superficie ornata da profilature a contenere specchiature in radica, grembiale modanato di linea sagomata sul fronte terminante in piedini anteriori a sfera schiacciata, cm 208,5x97x58

A VENETIAN BUREAU CABINET, 18TH CENTURY

STIPO, ROMA, SECOLO XVII

in mogano parzialmente ebanizzato di forma architettonica, sportello centrale inquadrato da due colonne e sormontato da timpano spezzato, inquadrato da tre cassetti per lato; sportello e cassetti arricchiti da formelle in vetro dipinte a raffigurare capricci architettonici entro cornici filettate e modanate, cm 70x124x40

A ROMAN CABINET, 17TH CENTURY