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16  -  17 DICEMBRE 2019
Asta, 0323
530

UNA COLLEZIONE DI SESSANTA SIGILLI ECCLESIASTICI, CIVILI E PRIVATI DI AREA ITALIANA

Stima
€ 1.800 / 2.500
Aggiudicazione  Registrazione

UNA COLLEZIONE DI SESSANTA SIGILLI ECCLESIASTICI, CIVILI E PRIVATI DI AREA ITALIANA

A COLLECTION OF SIXTY ECCLESIASTICAL, CIVIL AND PRIVATE SEALS OF THE ITALIAN AREA

La maggior parte dei sigilli di questa collezione, databili tra il XIII e il XVIII secolo, proviene dall’area religiosa: si tratta di sigilli per lo più a navetta (o a mandorla), forma privilegiata dal mondo ecclesiastico, recanti figure che alludono ai compiti pastorali o di apostolato degli istituti della Chiesa, sia secolari che regolari; a volte i simboli richiamano antiche tradizioni di culto, memorie di santi, devozioni locali. Tipiche insegne della dignità vescovile o abbaziale sono per esempio la mitra e il bastone pastorale che il vescovo o l’abate regge con la mano destra, rivolgendo di solito la parte curva verso il popolo.

Altra categoria, discretamente rappresentata in questa collezione, è quella dei sigilli di area famigliare o gentilizia. Qui la varietà iconografica è più difficilmente sintetizzabile o riconducibile a delle tipologie standard ma si possono individuare alcune categorie. Secondo le origini dell’individuo o della sua famiglia (gentilizio è da intendersi in questo senso, di gens appunto), secondo simboli di origine militare (bandiere, gonfaloni, araldi) che, inizialmente propri di un reparto militare, furono poi assunti dai comandanti come insegne proprie, conservati e tramandati in seguito ai successori. Altra categoria di simboli appartiene ai signori feudali, che non erano al comando di truppe, ma che posero nei sigilli particolari figure: la torre merlata, il castello, l’aquila, il leone, che, se in principio erano solamente elementi distintivi di carica o insegne di territori soggetti a giurisdizione, divennero poi trasmissibili e si fissarono nella storia del casato. Analogamente, accanto a questi, le famiglie nobili riproducevano nei sigilli i propri stemmi.

Infine le corporazioni d’arti e mestieri, i collegia professionali dei giureconsulti, notai, medici e altri istituti, adottarono come insegne i santi protettori oppure simboli (es. la bilancia per i giudici) o gli strumenti delle arti (es. il mortaio per gli speziali, il torsello per i mercanti, il calamaio e la penna per i notai).

Per quanto concerne la provenienza geografica, i sigilli di questa collezione provengono tutti (o quasi) dal territorio italico: Asti, Abbazia S. Salvatore despongia (Siena), Aquileia, Brescia (Cardo Soldo, canonico), Busseto (Collegio dei notai), Forlì (San Mercuriale che calpesta un drago, vescovo), Murano (San Donato vescovo e sotto un gallo), Pavia (Giovanni de’ Bezzi, canonico), Pomponesco (San Gennaro), Spoleto (Curia Vescovile), Vicenza (Bonifacio di Pisciavacca).

Buono stato conservativo (60)