FIRENZE Palazzo Ramirez-Montalvo
FIRENZEGiovedì 12 dicembre 10-18Venerdì 13 dicembre 10-18Sabato 14 dicembre 10-18Domenica 15 dicembre 10-18Palazzo Ramirez-Montalvo Borgo degli Albizi, 26 info@pandolfini.it
SERVIZIO DA TÈ, VERCELLI, SECOLO XX, ARGENTERIA CASTAUDI & GAUTERO
in argento composto di due teiere, una lattiera, una zuccheriera ed un vassoio, coperchi con prese realizzate come due putti che si abbracciano, complessivi g 3715, vassoio cm 48x39
A SILVER TEA SERVICE, VERCELLI, 20TH CENTURY, MARK OF CASTAUDI & GAUTERO
TANKARD, LONDRA, 1686
in argento, corpo cilindrico con presa a doppia voluta, coperchio piatto, alt. cm 18, g 1005
A SILVER TANKARD, LONDON, 1686
COPPIA DI LEGUMIERE, LONDRA, 1810, ARGENTIERI PETER AND WILLIAM BATEMAN
in argento, di forma rettangolare con angoli arrotondati, bordo cesellato a conchiglie e baccellature, coperchio decorato da stemma con cartiglio iscritto CARDEZ TA BIEN AIMEN e prese realizzate da doppia voluta, cm 30x23, g 4010 (2)
PAIR OF SILVER VEGETABLE DISHES, LONDON, 1810, MARK OF PETER AND WILLIAM BATEMAN
COPPIA DI FAGIANI, PERÙ, SECOLO XX
in argento sterling finemente cesellato ed inciso, lungh. cm 31,5, complessivi g 869
A PAIR OF STERLING PHEASANTS, PERÙ, 20TH CENTURY
COPPIA DI SOPRAMMOBILI, HANAU, INIZI SECOLO XX, ARGENTIERE LUDWIG NERESHEIMER & Co
finemente cesellati e sbalzati a raffigurare due volatili, alt. cm 22, complessivi g 995 (2)
PAIR OF SILVER BIRD ORNAMENTS, HANAU, EARLY 20TH CENTURTY, MARK OF LUDWIG NERESHEIMER & Co
GRANCHIO, ARAGOSTA E CINQUE PESCI, SPAGNA, SECOLO XX
in argento finemente inciso e cesellato, occhi realizzati con pietre di colore, lungh. cm 10, cm 18, cm 25, cm 27, cm 28, cm 36 e cm 48, complessivi g 1195. Il pesce lungo cm 36 ha la testa apribile
A SILVER LOBSTER, CRAB AND FIVE FISH, SPAIN, 20TH CENTURY
UN PESCE, DUE ARAGOSTE ED UN GRANCHIO, SECOLO XX
in argento realisticamente inciso e sbalzato, lungh. cm 23, cm 31, cm 18 e cm 15, complessivi g 640
CONTENITORE A PESCE
in metallo argentato, lungh. cm 17
A SILVER FISH, TWO SILVER LOBSTERS AND A SILVER CRAB, 20TH CENTURY AND A SILVERED METAL FISH
COPPIA DI CIGNI, SECOLO XX
in argento con ali apribili, alt. cm 9, g 280
QUATTRO PICCOLI VOLATILI, FINE SECOLO XIX INIZI SECOLO XX
in argento con teste apribili, da cm 11, complessivi g 675 (6)
A PAIR OF SILVER SWANS AND FOUR SMALL SILVER BIRDS, END OF 19TH BEGINNING OF 20TH CENTURY
MODELLO DEL VELIERO AMERIGO VESPUCCI, SECOLO XX
scafo in resina con guarnizioni in argento, vele ed alberi in argento, lungh. cm 65 circa, entro teca con base in legno, cm 73x26x48
A MODEL OF VELIERO AMERIGO VESPUCCI, CENTURY XX
VASO, MILANO, 1935 CIRCA, ARGENTERIA GANCI
corpo globulare in argento satinato, due anse geometrizzanti, bordo decorato da mascheroni in rilievo, alt. cm 27, g 2130
A SILVER VASE, MILAN, CIRCA 1935 , MARK OF GANCI
SERVITO DI POSATE, ALESSANDRIA, SECOLO XX
in argento, manici lievemente sagomati, composto di centonovantatre pezzi, complessivi g 8000 circa
Composizione: 12 coltelli, 12 cucchiai, 24 forchette, 12 forchette da pesce, 12 coltelli da pesce, 12 coltelli da frutta, 12 forchette da frutta, 12 cucchiai da frutta, 24 forchettine da dessert, 11 cucchiaini da caffè, 12 cucchiaini da tè, 12 cucchiai da bibita, 12 palette da gelato, 14 posate da portata
A SILVER FLATWARE SERVICE, ALESSANDRIA, 20TH CENTURY
ZUPPIERA CON VASSOIO, MILANO, 1935 CIRCA, ARGENTIERE LUIGI GENAZZI
di forma dodecagonale in argento martellato, anse e presa del coperchio a semicerchio, vassoio di forma ottagonale, vassoio diam. cm 35, zuppiera diam. 25,5 e alt. cm 17, complessivi g 3010
A SILVER TUREEN WITH TRAY, MILAN, 1935, MARK OF LUIGI GENAZZI
BULGARI, CENTROTAVOLA, 1977
in argento e vermeil di forma ottagonale, al centro un tallero di Maria Teresa d'Austria del 1780, diam. 32,5, g 1665. Completo di scatola
BULGARI, SILVER AND VERMEIL CENTERPIECE, 1977
MARIO BUCCELLATI CENTROTAVOLA NAUTILUS, SECOLO XX
in argento sterling, cm 30x30x13,5, g 2585
MARIO BUCCELLATI STERLING NAUTILUS CENTERPIECE 20TH CENTURY
COPPA, IRAN, SECOLO XIV
in ceramica invetriata e dipinta in monocromia, superficie decorata a struttura radiale con motivi a losanghe contornate da fregi stilizzati, centrate da medaglione circolare con decoro naturalistico; diam. cm 22, diam. piede dm 10,5, alt. cm 4,8
AN IRANIAN BOWL, 14TH CENTURY
Bibliografia di confronto
P. Torre, Le Mille e una Notte, (cat. mostra), Ferrara 1990, pp. 86-88 nn. 49-51
MATTONELLA, IRAN, SECOLO XVIII
in ceramica invetriata policroma con decori a rilievo di forma rettangolare, raffigurante coppia di cavalieri, cm 26,8x18,4
AN IRANIAN TILE, 18TH CENTURY
P. Torre, Le Mille e una Notte (cat. mostra), Ferrara 1990, p. 117 n. 84
DUE MATTONELLE, IRAN, SECOLO XIX
in ceramica invetriata policroma con decori a rilievo di forma rettangolare, raffiguranti falconieri a cavallo, cm 19,2x15 e cm 19,6x14,3
TWO IRANIAN TILES, 19TH CENTURY
P. Torre, Le Mille e una Notte, (cat. mostra), Ferrara 1990, p. 117 n. 84
PIATTO DA PARATA, MANISÈS, INIZI SECOLO XVI
in maiolica decorata a lustro con larga tesa sagomata con ampie baccellature; l’intera superficie presenta il tipico decoro ispano-moresco, con motivi vegetali alternati a decori stilizzati distribuiti in cornici concentriche a chiudere un’aquila raffigurata ad ali spiegate; retro interamente decorato con motivi stilizzati; diam. cm 49,8, alt. cm 5
A MANISÈS LARGE DISH, EARLY 16TH CENTURY
X. Dectot, Céramiques hispaniques (XII-XVIII siècle). Catalogue du Musèe National du Moyen Age – Thermes et Hotel de Cluny, Paris 2007, pp. 76-77 nn. 40-41
PIATTO DA PARATA, MANISÈS, FINE SECOLO XVI
in maiolica decorata a lustro con larga tesa ed umbone al centro; l’intera superficie è ricoperta in maniera ciclica da motivi stilizzati che dividono il piatto in spicchi concentrici, a fare da corona ad un monogramma in lettere gotiche entro scudo dipinto al centro del cavetto; retro decorato da motivo continuo a spirale; diam. cm 40,4, alt. cm 5,2
A MANISÈS LARGE DISH, LATE 16TH CENTURY
in maiolica decorata a lustro con umbone rilevato contornato da baccellature; l’intera superficie presenta il tipico decoro ispano-moresco ispirato all’albero della vita, qui distribuito in riserve geometriche sulla tesa e sul cavetto completate da un a banda epigrafica nella quale si ripetono le lettere della parola IERBV, trascrizione fonetica di Verbum; al centro dell’umbone un leone rampante rivolto verso sinistra; retro interamente decorato con motivi stilizzati; diam. cm 40,4, alt. cm 5,2
X. Dectot, Céramiques hispaniques (XII-XVIII siècle). Catalogue du Musèe National du Moyen Age – Thermes et Hotel de Cluny, Paris 2007, p. 103 n. 66
ALBARELLO, DERUTA O GUBBIO, ULTIMO QUARTO SECOLO XVI
in maiolica dipinta con giallo nei toni del giallo e dell’arancio, blu di cobalto e verde ramina. Il vaso apotecario ha forma cilindrica con ampia imboccatura, orlo appena estroflesso e tagliato a stecca, breve collo con spalla angolata, corpo rastremato al centro che scende in un piede besso con orlo e base piana. La decorazione è prevalentemente nella parte anteriore, e mostra una ghirlanda legata da nastri che circondano un cartiglio anepigrafo, al di sotto del quale campeggia l’emblema della farmacia, non identificato; mentre sul retro un motivo a nastri svolazzanti; alt. cm 22, diam. bocca cm 10,8, diam. piede cm. 9,6
A PHARMACY JAR (ALBARELLO), DERUTA OR GUBBIO, LAST QUARTER 16TH CENTURY
C. Fiocco, G. Gherardi, L. Sfeir-Fakhri, Majoliques italiennes du Musée des Arts Décoratifs de Lyon. Collection Gillet, Lione 2001, p. 134 n. 92
PIATTO, FAENZA, FINE SECOLO XV-INIZI XVI
in maiolica decorata con blu di cobalto, giallo, giallo arancio e verde ramina. Il piatto presenta la caratteristica forma con ampia svasatura e cavetto profondo separato dalla tesa da un gradino smussato, la tesa orizzontale e terminante in un orlo arrotondato. Il retro, privo di piede, ha un appoggio appena incavato. Al centro della composizione un giovane paggio è ritratto di profilo, rivolto a sinistra, con i capelli lunghi ricadenti sulle spalle e trattenute da una fascia, vestito di un giustacuore ricamato; il profilo ombreggiato e inserito in un medaglione riempito da puntinature. Tutto intorno si sviluppa un ornato a cornici concentriche decorate da motivi a embricazioni, a crocette, spirali concentriche, perlinature, ornati a nodo e a dente di lupo con campiture riempite da puntinature.Il piatto costituisce un valido esempio della produzione tardo quattrocentesca a Faenza e ben s’inserisce nella vasta famiglia delle “Belle” che, talvolta propone, al centro della composizione, un ritratto maschile. Il retro è decorato con filettature concentriche, note comunemente come motivo “a calza” nei colori giallo ocra e blu. Alt. cm 4,5, diam. cm 27,5, diam. piede cm 9,5.
A DISH, FAENZA, LATE 15TH - EARLY 16TH CENTURY
R. Casadio, Maioliche faentine dall’Arcaico al Rinascimento, Faenza 1985, pp. 48-49;
C. Ravanelli Guidotti, Thesaurus di opere della tradizione di Faenza, Faenza 1988, pp. 236-250
PIATTO DA PARATA, DERUTA, 1530 CIRCA
in maiolica dipinta in policromia e decorata a lustro, forma tipica dei piatti da pompa con cavetto largo e profondo e ampia tesa obliqua, piede ad anello forato per permettere l’esposizione. La tesa presenta un decoro a riserve che alternano girali naturalistici con fiori al caratteristico motivo ad embricazioni, mentre il centro del cavetto presenta la scena di San Francesco che riceve le Stimmate, motivo che spesso ricorre in questa tipologia di piatti, come ad esempio nell’esemplare del Museo d’Arte di Cleveland (inv. 1988.95); diam. cm 41, diam. piede cm 12,8, alt. cm 7,8
A DERUTA LARGE DISH, CIRCA 1530
C. Leprince, J. Raccanello (a cura di), Sacred and Profane Beauty. Deruta Renaissance Maiolica, London 2017, pp. 118-121 n. 18;
M.J. Brody, Religious Subjects on Sixteenth-Century Deruta, in M. Corry, M. Faini, A. Meneghin (a cura di), Domestic Devotions in Early Modern Italy, Boston 2019, pp. 188-189
ALBARELLO, SCIACCA, SECOLO XVIII
in maiolica dipinta in blu di cobalto, verde ramina, giallo antimonio e manganese; corpo di forma allungata e rastremata al centro con spalla e calice angolati. Sul fronte, entro un medaglione racchiuso in una cornice baccellata, è delineato un profilo virile su fondo giallo, delimitato sopra e sotto da una cornice baccellata ad ovoli, seguita sul collo da un motivo a baccellature e sul piede da un decoro a catena continua; alt. cm 25, diam. bocca cm 10,5, diam. piede cm 10
A SCIACCA APOTHECARY JAR, 18TH CENTURY
ALBARELLO, VENEZIA, DOMENICO DE’ BETTI DETTO MASTRO DOMENICO E COLLABORATORI, TERZO QUARTO SECOLO XVI
in maiolica dipinta a policromia su rivestimento a smalto spesso e brillante; corpo cilindrico su base piana priva di smalto e basso piede espanso, collo breve che si apre in una imboccatura con orlo estroflesso tagliato a stecca. Secondo lo schema tipico, l’albarello reca al centro di un medaglione il ritratto di un giovane con berretto su sfondo circondato di giallo e ocra. Il medaglione non è circondato da cornice, ma subito dal classico decoro fogliato e floreale che tanto successo ebbe e diede alla bottega veneziana, tanto da essere in seguito imitato dalle botteghe siciliane e dell’Italia Meridionale; alt. cm 17, diam. bocca cm 11,5, diam. piede cm 12
AN APOTHECARY JAR (ALBARELLO), VENICE, DOMENICO DE’ BETTI CALLED MASTRO DOMENICO AND COWORKERS, THIRD QUARTER 16TH CENTURY
C. Ravanelli Guidotti, Omaggio a Venezia. Maioliche veneziane tra manierismo e barocco nelle raccolte del Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, Faenza 1998, pp. 81-82
ALBARELLO, BURGIO, SECOLO XVIII
in maiolica dipinta in blu di cobalto, giallo antimonio e manganese, corpo di forma allungata e rastremata al centro con spalla e calice angolati. Sul fronte, entro un medaglione racchiuso in una cornice baccellata, è delineato un profilo virile su fondo azzurro, delimitato sopra e sotto da una cornice a embricazioni seguita da un decoro a catena continua; alt. cm 25, diam. bocca cm 10,5, diam. piede cm 9,8
A BURGIO APOTHECARY JAR, 18TH CENTURY
COPPIA DI BOTTIGLIE, PALERMO, ANDREA PANTALEO, BOTTEGA DI PAOLO LAZZARO, PRIMO QUARTO SECOLO XVII
in maiolica decorata in blu di cobalto, giallo antimonio, verde ramina; corpo globulare appena schiacciato verso il piede a disco, collo troncoconico alto terminante in un’imboccatura rotonda con labbro fortemente estroflesso. Il decoro occupa l’intera superficie con la raffigurazione di due profili maschili con i baffi e con indosso una lorica e una clamide annodato sulla spalla sinistra, uno dei quali indossa una coroncina di alloro. Il decoro minore è speculare sul collo dei due vasi: perlinatura seguita da foglie d’acanto in riserve verticali, fascia con teoria di foglie d’acanto bianche su fondo arancio che si ripete sul piede, nel primo vaso, mentre nel secondo la teoria di foglie si scorge appena sotto il bordo e sulla spalla è sostituito dalla perlinatura. Il resto delle bottiglie è interessato da un complesso e caratteristico decoro a trofei. In uno dei vasi si legge il cartiglio SPQP (Senatus Populisque Panormitanum), ad indicare il luogo di produzione; alt. cm 22,5 e 23,5, diam. bocca cm 5,5 e 6, diam. piede cm 10,5 e 11,5
A PAIR OF BOTTLES, PALERMO, ANDREA PANTALEO, WORKSHOP OF PAOLO LAZZARO, FIRST QUARTER 17TH CENTURY
G. Croazzo, in R. Ausenda (a cura di), Le collezioni della fondazione Banco di Sicilia. Le maioliche, Milano 2010, pp. 36-37 n. 3
COPPIA DI VASI, CALTAGIRONE, SECOLO XIX
in maiolica dipinta in policromia, corpo globulare con orlo estroflesso, superficie interamente decorata con grandi fiori con stelo a foglie lanceolate; alt. cm 29, diam. bocca cm 11,5, diam. piede cm 11
A PAIR OF CALTAGIRONE VASES, 19TH CENTURY
SEI MATTONELLE E DICIOTTO FRAMMENTI, ANDREA DELLA ROBBIA, 1500 CIRCA
in maiolica smaltata e dipinta in policromia con blu di cobalto, in bruno di manganese e giallo, alcune con nervature a rilievo e alcune con un lato lungo rialzato. Queste piastrelle murali facevano parte di un complesso apparato decorativo maiolicato realizzato per la Cappella del Latte collocata all’interno della Chiesa di San Lorenzo a Montevarchi (Arezzo). Le mattonelle, di grosso spessore, sono realizzate con una terracotta bianco grigiastra ricoperta da uno smalto bianco latte abbellito con un motivo di chiara ispirazione islamica, che prevede l’accostamento dei motivi a fiori pluripetalo e foglie dentellate a formare una complessa decorazione, con chiaro richiamo agli ornati delle stoffe coeve utilizzate architettonicamente a guisa di tendaggi. Tale rivestimento era stato commissionato alla bottega di Andrea della Robbia dalla locale Fraternità del Sacro Latte per adornare la cappella dedicata appunto alla reliquia del Sacro Latte della Vergine, oggetto di culto popolare a partire dal secolo XIII. Un fregio, sempre opera della bottega di Andrea della Robbia e ora conservato al locale Museo di Arte Sacra, testimonia l’arrivo della reliquia a Montevarchi. Le mattonelle intere cm. 32x17, cm 32x16, cm 32x15, cm 32x14, cm 32x10 e cm 32x7; tutte spessore cm 4 circa (complessivamente 24 elementi)
A GROUP OF SIX TILES AND EIGHTEEN FRAGMENTS, ANDREA DELLA ROBBIA, CIRCA 1550
Esposizioni
I Della Robbia e l’arte nuova della scultura invetriata, Fiesole, Basilica di Sant’Alessandro, 29 maggio – 1 novembre 1998
Bibliografia
G. Gentilini (a cura di), I Della Robbia e l’arte nuova della scultura invetriata, Firenze 1988, pp. 245-247 n. II.43
TONDINO, FAENZA, 1530 CIRCA
in maiolica decorata in blu di cobalto, giallo antimonio nei toni del giallo e giallo arancio, bianco di stagno. Il piatto presenta cavetto fondo, piede ad anello non rilevato e un’ampia tesa a bordo arrotondato profilato di blu. Al centro del cavetto campeggia un medaglione con emblema araldico, probabilmente legato alla famiglia Della Rovere. Intorno, fino all’orlo sottolineato da una ghirlanda fogliata con piccoli frutti, secondo i modi del decoro a vaghezze e gentilezze, si estende un gioco di rabesche alternate a nastri annodati (decorazione “a groppi”); il fondo berettino è poi interamente riempito da sottili motivi in bianco di stagno. Sul verso, nel cavo del piede e sulla restante superficie, sono tracciati cerchi tagliati in diagonale, alternati ad altrettanti spirali e rombi lobati, anch’essi tagliati in diagonale. Alt. cm 2,8, diam. cm 22, diam. piede cm. 6,5
A FAENZA PLATE (TONDINO), CIRCA 1530
C. Ravanelli Guidotti, Thesaurus di opere della tradizione di Faenza, Faenza 1998, pp. 306-327;
F. Barbe, C. Ravanelli Guidotti, Forme e “diverse pitture” della maiolica italiana. La collezione delle maioliche del Petit Palais, Parigi 2006, pp. 137-138.