DIPINTI ANTICHI

26 NOVEMBRE 2019
Asta, 0317
12

Pier Dandini

Stima
€ 20.000 / 30.000

Pier Dandini

(Firenze 1646 – 1712)

VENERE SCOPRE IL CORPO SENZA VITA DI ADONE

olio su tela, cm 172x211,5

 

VENUS FINDS THE  BODY OF ADONIS

oil on canvas, cm 172x211,5

 

Bibliografia di riferimento

S. Bellesi, Pier Dandini e la sua scuola, Firenze 2014.

 

La scenografica composizione mitologica è stata riconosciuta quale autografa di Pier Dandini da Sandro Bellesi in una comunicazione scritta alla proprietà.

La scena, che si svolge quasi tutta sul primissimo piano, raffigura il concitato arrivo su un carro dorato trainato da una coppia di cigni bianchi, in compagnia di un corteo di putti, di Venere nel bosco, dove è stato appena ucciso Adone: Marte fautore, per gelosia, della morte del giovane sembra rincorrere la dea per spiegare le motivazioni del suo gesto.

Appartenente a una famiglia di pittori, Pier Dandini iniziò a dipingere presso la scuola dello zio Vincenzo e dopo alcuni viaggi di formazione a Venezia e Roma divenne verso la metà degli anni settanta del Seicento uno dei protagonisti della pittura fiorentina contemporanea, ottenendo numerose commissioni destinate sia a quadrerie private che ad arricchire l’arredo ecclesiastico di importanti chiese.

Secondo Sandro Bellesi il dipinto offerto è contraddistinto solo in parte dai caratteri tipologici più tipici dell’artista in quanto vi si rilevano, insieme alle componenti toscane, anche chiari riferimenti figurativi e stilistici alla pittura lagunare e in particolare a Pietro Negri, Pietro della Vecchia e Antonio Zanchi. Tali richiami veneziani permettono pertanto di collocare l’esecuzione della tela nel periodo giovanile di Dandini, poco dopo il 1670, anno del suo rientro in Toscana dopo un lungo soggiorno lagunare. Probanti i confronti con la pala d’altare nel duomo di Siena raffigurante lo Sposalizio mistico di Santa Caterina da Siena e con la Santa Maria Maddalena de’ Pazzi che riceve il velo della Purezza dalla Vergine e da Gesù Bambino nella chiesa di San Bartolomeo a Prato: nella nostra tela si riscontra la medesima tipologia dei putti decisamente insoliti nella loro vena descrittiva rispetto a quelli presenti nelle prove più tarde, caratterizzati da volti maggiormente stereotipati.