Tesori Ritrovati Impressionisti e Capolavori Moderni da una raccolta privata

29 OTTOBRE 2019
Asta, 0315
31

Giovanni Segantini

Stima
€ 100.000 / 180.000
Aggiudicazione  Registrazione

Giovanni Segantini

(Arco 1858 - Monte Schafberg, Engadina 1899)

 

SAVOGNINO D’INVERNO

1888 circa

firmato in basso a sinistra

olio su tela

cm 57,5x97,2

 

SAVOGNINO D’INVERNO

circa 1888

signed lower left

oil on canvas

22 ¾ by 38 1/8 in

 

L’opera è accompagnata dalla copia di un certificato d’autenticità rilasciato da Annie-Paule Quinsac il 20 giugno 1985.

 

This work is accompanied by a copy of a certificate of authenticity issued by Annie-Paule Quinsac on 20th June 1985.

 

Provenienza

Torino, Collezione Serpi

 

Esposizioni

Pittori dell’800 e ‘900, Galleria d’Arte il Prisma, Cuneo, 27 ottobre 1984.

 

Bibliografia

G.L. Marini, Pittori dell’800 e ‘900, catalogo della mostra (Galleria d’Arte il Prisma, Cuneo, 27 ottobre 1984), Chieri 1984, pp. 100-101 .

 

Segantini nasce nel 1858 ad Arco di Trento, un borgo affacciato sul lato più chiuso e impervio del Lago di Garda. Ben presto le drammatiche vicissitudini famigliari lo costringono ad allontanarsi dalla sua patria e a non farne più ritorno. Tuttavia, l’amore per le montagne è talmente radicato in lui da spingerlo a lasciare gli agi cittadini e vivere tra le alture lombarde e svizzere. Persona dal carattere difficile, poco alfabetizzata all’avvio della sua vicenda artistica, sfuggente alle regole e alle imposizioni, trova la pace e la realizzazione nella pittura, nell’amore per la sua compagna Bice Bugatti e per i suoi figli. Diversi sono i luoghi che gli offrono spunti per l’evoluzione della sua arte: da Pusiano, il cui lago è immortalato in Ave Maria a trasbordo, a Caglio, tra le colline della Valsassina, dove è ambientato Alla stanga (Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna). Arriva infine a Savognino, nei Grigioni, dove rimarrà fino al 1894, anno del trasferimento al Maloja, in Alta Engadina. A Savognino si dedica a diversi lavori, dipingendo il paese con il caratteristico campanile della chiesa attorniato dalle basse e robuste case montane. Le particolarità del manto nevoso, della luce che emana e della sua consistenza, sono oggetto di diversi quadri come Savognino d’inverno del 1890 circa, o il coevo Ritorno dal bosco (St. Moritz, Museo Segantini). Il dipinto, già autenticato da Annie-Paule Quinsac e datato al 1888 circa, è stato di recente segnalato dalla studiosa quale opera che potrebbe essere riferita a Tramonto in alta Engadina, presente nella sezione del catalogo ragionato dedicata ai lavori non identificati (A.-P. Quinsac, Segantini. Catalogo generale, Electa, Milano 1982, II vol., p. 544, S 12). In quella scheda la Quinsac faceva riferimento a una lettera indirizzata da Segantini alla principessa Bibesco: ≪ Principessa elettissima – così recita la missiva priva di data – Ier l’altro le ho spedito il disegno, Il Tramonto del Sole sull’Engadina, montato su un nuovo passe-partout che feci fare a Milano, nelle proporzioni di margine necessario. Starà bene in una cornice semplice, dorata in oro pallido≫ (Segantini, Trent’anni di vita artistica europea nei carteggi inediti dell’artista e dei suoi mecenati, a cura di A.-P. Quinsac, Oggiono 1985, pp. 728-729, n. 877). Il disegno è menzionato anche in un’altra lettera, questa volta indirizzata ad Alberto Grubicy, e datata 13 gennaio 1899 (n.719). La datazione successiva di un decennio rispetto alla realizzazione del quadro non deve stupire in quanto Segantini era solito lavorare a versioni su carta di dipinti compiuti in precedenza, tuttavia, è più plausibile che, come già indicato dalla stessa Quinsac nella dichiarazione riportata nella scheda del quadro redatta da Giuseppe Luigi Marini nel 1984, il luogo raffigurato sia identificabile con Savognino: ≪Il paesaggio di neve corrisponde ad un’opera a me nota tramite la corrispondenza dell’artista e che non ero stata in grado di rintracciare in quasi 15 anni di ricerche. Si tratta di un dipinto importante della maturità dell’artista; va datato intorno al 1888, negli anni di sperimentazioni tecniche dopo l’adesione al divisionismo. Il paese ritratto è Savognino di notte sotto la neve≫ (G.L. Marini, 29 documenti pittorici del secondo Ottocento e del primo Novecento, Cuneo 1984).

 

Giovanni Segantini was born in 1858 at Arco, a village in the Trentino region overlooking the north end of Lake Garda. Quite early in his life, dramatic family events forced him to move away from his home to never return. However, the love of the mountains was so deeply rooted as to prompt him to leave the comforts of city life and live in the Lombard and Swiss mountains. A difficult man, who was practically illiterate at the start of his artistic career, an evader of rules and taxes, he found peace and fulfilment in painting, in his love for Luigia (Bice) Bugatti his lifelong companion and their children. Many different places offered fascinating inspirations for the development of his art: from Pusiano and the lake he immortalized in Ave Maria a trasbordo, to Caglio amidst the Valsassina hills – the setting for Alla stanga (Rome, Galleria Nazionale d’Arte Moderna). Ultimately he arrived at Savognin, in the Canton of Grisons where he would remain until 1894 when he moved to Maloja in the Upper Engadine. At Savognin he painted the village with the church and bell tower surrounded by low, sturdy mountain dwellings. The details of the snowy blanket, its consistency and the light it emanates are the subject of several pictures such as the famous Savognino d’inverno (c. 1890) or Ritorno dal bosco from the same year (St. Moritz, Segantini Museum). The painting that Annie-Paule Quinsac, the leading expert on Segantini, had authenticated, is datable to c. 1888. She recently reported that it could be the painting listed as Tramonto in alta Engadina, listed in the section of the catalogue raisonné dedicated to unidentified works (A.-P. Quinsac, Segantini. Catalogo generale, Electa, Milano 1982, II vol., p. 544, S 12). In that catalogue entry, Ms. Quinsac referred to an undated letter Segantini wrote to Princess Bibesco that reads: «Most noble princess. The day before yesterday I sent you the drawing, Il Tramonto del Sole sull’Engadina, in a new mount that I had made in Milan, with the appropriate margins. It will look well in a simple frame gilded in light gold» (Segantini, Trent’anni di vita artistica europea nei carteggi inediti dell’artista e dei suoi mecenati, ed. by A.-P. Quinsac, Cattaneo Editore, Oggiono 1985, pp. 728-729, n. 877). The drawing is also mentioned in another letter, one he wrote to Alberto Grubicy and dated 13 January 1899 (n. 719). The date, a decade after he had finished the painting, should not be cause for surprise since Segantini frequently made drawings on paper of previously completed paintings. It is very likely that, as Ms. Quinsac had reported in the statement in the 1984 catalogue entry written by Giuseppe Luigi Marini, the place can be identified as Savognin: «The snowy landscape corresponds to a painting I know from the artist’s correspondence and was unable to locate in nearly 15 years of research. It is an important painting from the artist’s mature years; it should be dated around 1888, [his] years of technical experiments after he had adopted divisionism. It depicts the village of Savognin at night and covered with snow» (G.L. Marini, 29 documenti pittorici del secondo Ottocento e del primo Novecento, Cuneo 1984).