Tesori Ritrovati Impressionisti e Capolavori Moderni da una raccolta privata

29 OTTOBRE 2019
Asta, 0315
43

Gino Severini

Stima
€ 12.000 / 18.000
Aggiudicazione  Registrazione

Gino Severini

(Cortona 1883 - Paris 1966)

 

VALLATA TOSCANA

1903 circa

firmato in basso a destra

olio su tavola

cm 27,2x38

 

VALLATA TOSCANA

circa 1903

signed lower right

oil on panel

10 ½ by 15 in

 

Provenienza

Roma, collezione Pinzauti

 

Bibliografia

P. Pacini, Percorso prefuturista di Gino Severini. 3: Parigi-Civray, 1906-1909, in “Critica d’arte” 1975, 139, pp. 44-61: p. 47, tav. 2.

D. Fonti, Gino Severini. Catalogo ragionato, Milano 1988, p. 75, tav. 15.

 

L’opera è ascrivibile al periodo prefuturista di Gino Severini e, pur restando incerto il luogo ritratto, sembra verosimilmente risalire all’estate del 1903, trascorsa dall’artista presso i suoi genitori a Dicomano. La campagna fu un tema particolarmente caro a Severini, chiamato a riadattare la pesante tradizione post-macchiaiola secondo i più attuali modelli del paesaggismo contemporaneo. Tradizione e novità, dunque, si alternano in questa veduta giovanile, costruita con un ordine preciso, con un impianto prospettico saldo e una struttura compositiva equilibrata e dall’accento ancora scolastico, ma attraverso una pennellata sintetica, vibrante, attenta agli effetti luministici mediante l’utilizzo di grumi e filamenti di colore, secondo metodi vicini alla pittura post-impressionista di Seurat e, per certi versi, ai paesaggi provenzali di Cézanne. L’opera è presente nel catalogo ragionato su Severini del 1988 a cura di Daniela Fonti (p. 75, tav. 15).

 

This work can be ascribed to Gino Severini’s pre-Futurist period and, although the exact site depicted is uncertain, it may well date to the summer of 1903 when the artist spent time with his parents in Dicomano. The countryside was a theme particularly dear to Severini, who was called to readapt the weighty post- Macchiaioli tradition to the models of contemporary landscape painting. Tradition and novelty thus alternate in this early view, constructed in a precise sequence, with a solid perspective order and balanced compositive structure; while the accent is still “scholastic”, the brushstroke is combinatory and vibrant, with attention to luminous effects built up in gobbets and filaments of colour by methods not dissimilar from Seurat’s post-Impressionism and, in many ways, Cézanne’s Provençal landscapes. The work is included in the 1988 catalogue raisonné of Severini’s works by Daniela Fonti (p. 75, plate 15).