Sculture e oggetti d'arte

31 MAGGIO 2019
Asta, 0303
217

Maestranze siciliane, fine secolo XVII

Stima
€ 15.000 / 20.000
Aggiudicazione  Registrazione

Maestranze siciliane, fine secolo XVII

RARO MODELLO DI FACCIATA DI CHIESA

in vetri policromi e con decorazioni in bronzo dorato, cm 63x61x25

 

Sicilian school, late 17th century

A RARE CHURCH FACADE MODEL

in polychrome glass and with gilded bronze decorations, cm 63x61x25

 

Appoggiato su di una base in legno sagomato, si erge questo bello e scenografico modelletto di Chiesa barocca, eseguito in vetro da abili artigiani, attenti ad ogni possibile dettaglio, dagli alberi di agrumi posizionati sul piazzale, alle colonnine a strisce verticali con relativi basi e capitelli, alla balaustra composta da leggiadri montanti azzurri, fino alla miriade di decorazioni a rocailles, festoni di fiori e foglie e specchi sparsi per l’intera costruzione. Una vera opera d’arte, abbellita da fregi e sculture in bronzo finemente cesellato e dorato.

In Sicilia questa particolare attenzione alla riproduzione di costruzioni religiose sfocia nella realizzazione di vere e proprie microarchitetture che nei testi vengono citate con il nome di “palii d’architettura”. Questi non sono altro che la ripresa e lo sviluppo di modelli scenografici mutuati dall’arte effimera che, propria del carattere barocco, viene impiegata dalla Chiesa e, ancor più, dagli ordini religiosi, per promuovere ed evangelizzare il loro credo. È probabile che i paliotti architettonici fossero inizialmente pensati alla stregua di una scenografia teatrale, all’interno della quale poter rappresentare scene religiose di vario tipo; questo almeno fino ad un determinato momento in cui l’aspetto architettonico ebbe la meglio sulla storia in esso narrata.  Fondamentale, in tal senso, era il ruolo delle confraternite che gareggiavano nella produzione di altari mobili e, più in generale, di apparati effimeri vari, in modo da mostrare la propria ricchezza e la propria forza politica e sociale. Il modello poteva essere realizzato in vari materiali più o meno pregiati, la cui scelta era influenzata, oltre che dalle possibilità economiche del committente, anche dall’uso che se ne sarebbe fatto. Il nostro, essendo eseguito in un materiale così fragile come il vetro, è probabile che sia stato fatto per abbellire una cappella privata, dove si è potuto conservare in modo eccellente per arrivare ai nostri giorni