ARCADE | Argenti, libri, porcellane e maioliche

30  -  31 MAGGIO 2019
Asta, 0300
160

MOLINI, Giuseppe (1772-1856). Lettera autografa firmata, 2 pagine in 4to, datata "Parigi, 20 luglio 1847", indirizzata a "A Monsieur Chev. J. Graeberg de Hemso, Bibliothèque de la Palatine de Florence, Italie", di carattere bibliofilo. Si intuisce dallo scritto che Hemso aveva dato mandato a Molini di acquistare alla "vendita del Sig. Prof. Libri" opere per la Biblioteca Palatina, senza però superare la somma di 6,000 franchi. Molini si lamenta perché i libri raggiungono cifre esorbitanti e perché Hemso non gli ha detto quanto spendere per ciascuna opera, ma solo di non superare la cifra pattuita. Dice Molini: "Sebbene io abbia agito con estrema prudenza, lasciando andare quei libri che erano spinti a troppo caro prezzo, pure io ho già acquistato tante opere da trovarmi già impegnato a 4mila franchi circa. Se dovessi acquistare tutti i libri... non basterebbero fr 15,000. I libri che sono tutti rarissimi sono anche per lo più splendidamente legati in marocchino, e vengono spinti a prezzi esorbitanti... Il peggio è che il libraio Payne di Londra è qui venuto con ampia commissione per la libreria dei British Museum, e spinge i libri a prezzi così enormi che sarebbe follia il voler con esso combattere ... Le opere più rare verranno tutte nelle quattro ultime sere. Come potrò io regolarmi? Dovrò abbandonarle? Ciò sarebbe assai dispiacevole non solo, ma anche poco decoroso. Per esempio il Boccaccio di Ripoli N. 2259 andrebbe comprato ad ogni costo. In Firenze non ne esiste un solo esemplare. I due altri che finora se ne conoscono al mondo sono uno alla Libreria Corsini a Roma e l’altro che possedeva M. Grenville è ora passato per legato a quella del British Museum ... se non mi saranno aumentate le facoltà i libri più preziosi non potranno essere acquistati."

Stima
€ 150 / 250
Aggiudicazione  Registrazione

MOLINI, Giuseppe (1772-1856). Lettera autografa firmata, 2 pagine in 4to, datata "Parigi, 20 luglio 1847", indirizzata a "A Monsieur Chev. J. Graeberg de Hemso, Bibliothèque de la Palatine de Florence, Italie", di carattere bibliofilo. Si intuisce dallo scritto che Hemso aveva dato mandato a Molini di acquistare alla "vendita del Sig. Prof. Libri" opere per la Biblioteca Palatina, senza però superare la somma di 6,000 franchi. Molini si lamenta perché i libri raggiungono cifre esorbitanti e perché Hemso non gli ha detto quanto spendere per ciascuna opera, ma solo di non superare la cifra pattuita. Dice Molini: "Sebbene io abbia agito con estrema prudenza, lasciando andare quei libri che erano spinti a troppo caro prezzo, pure io ho già acquistato tante opere da trovarmi già impegnato a 4mila franchi circa. Se dovessi acquistare tutti i libri... non basterebbero fr 15,000. I libri che sono tutti rarissimi sono anche per lo più splendidamente legati in marocchino, e vengono spinti a prezzi esorbitanti... Il peggio è che il libraio Payne di Londra è qui venuto con ampia commissione per la libreria dei British Museum, e spinge i libri a prezzi così enormi che sarebbe follia il voler con esso combattere ... Le opere più rare verranno tutte nelle quattro ultime sere. Come potrò io regolarmi? Dovrò abbandonarle? Ciò sarebbe assai dispiacevole non solo, ma anche poco decoroso. Per esempio il Boccaccio di Ripoli N. 2259 andrebbe comprato ad ogni costo. In Firenze non ne esiste un solo esemplare. I due altri che finora se ne conoscono al mondo sono uno alla Libreria Corsini a Roma e l’altro che possedeva M. Grenville è ora passato per legato a quella del British Museum ... se non mi saranno aumentate le facoltà i libri più preziosi non potranno essere acquistati."

 

Very interesting letter in which the Florentine printer and bibliophile Giuseppe Molini writes to Jakob Gråberg da Hemsö, librarian of the Bilioteca Palatina in Florence, to say that he is about to finish the sum of money that Hemsö had given him to buy books from the Guglielmo Libri sale. Molini describes the beauty of the books and explains that they are selling at very high prices, and that therefore he needs more money to make sure he gets the rarest ones.